Carlos Cuesta Parma

Carlos Cuesta al Parma: azzardo imprudente o geniale intuizione?

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In un panorama calcistico come quello della Serie A, spesso restio a scommettere su profili inediti, il Parma ha fatto una mossa che ha spiazzato e incuriosito tutti: affidare la panchina a Carlos Cuesta, allenatore spagnolo di soli 29 anni. Una scelta che è una vera e propria dichiarazione d’intenti. Ma chi è davvero questo giovane tecnico?


Un profilo fuori dagli schemi

La prima cosa che salta all’occhio è l’età. A 29 anni, Carlos Cuesta non è l’allenatore più giovane nella storia della Serie A – il record appartiene a Elio Loschi, che allenò la Triestina negli anni Trenta –, ma è sicuramente il più giovane dal dopoguerra.

Ciò che rende questa chiamata ancora più audace è un altro dettaglio fondamentale: questa è la sua primissima esperienza come primo allenatore. Nonostante abbia più di dieci anni di lavoro nel calcio ad alti livelli, Cuesta non ha mai guidato una squadra dalla panchina principale, neanche nelle giovanili.

Se il ruolo è nuovo, l’ambiente non lo è affatto. La carriera di Cuesta è un percorso di formazione d’élite. Ha iniziato prestissimo, a soli 18 anni, nelle giovanili dell’Atlético Madrid. Successivamente ha lavorato con la Juventus Under-17, dove ha conosciuto il calcio italiano e collaborato con l’attuale amministratore delegato del Parma, Federico Cherubini. Infine, l’esperienza più formativa e l’unica con una prima squadra l’ha avuta a Londra, dove ha trascorso l’ultimo quinquennio come stretto collaboratore tattico di Mikel Arteta all’Arsenal, partecipando attivamente allo sviluppo di una delle squadre più innovative e tatticamente preparate d’Europa.

Cosa aspettarsi dal Parma di Carlos Cuesta?

La domanda che tutti si pongono è: come giocherà il suo Parma? L’influenza di Arteta suggerisce un calcio basato su possesso palla, pressing alto e una grande solidità difensiva. Non a caso, l’Arsenal è stata la miglior difesa delle ultime due stagioni di Premier League. Aggiunge un pizzico di curiosità il fatto che Cuesta sia anche un ammiratore di José Mourinho, suggerendo una possibile vena di pragmatismo.

Tuttavia, è fondamentale avere pazienza. Essendo un esordiente assoluto, è probabile e legittimo che possa commettere degli errori. Qui entrerà in gioco il ruolo della società, che dovrà proteggerlo e dargli il tempo di implementare le sue idee, senza cedere alle pressioni mediatiche che inevitabilmente arriveranno. La scelta, fortemente voluta da Cherubini – che ha già avuto successo con la scommessa Chivu –, fa pensare a un progetto ponderato e non a un azzardo, ma questo è tutto da dimostrare.

La chiamata di Cuesta è un grande rischio, ma anche una mossa affascinante. Il Parma ha scelto una strada coraggiosa, diversa dalla “comfort zone” in cui spesso si rifugiano le squadre italiane. Per i tifosi e gli appassionati, una cosa è certa: le partite dei crociati quest’anno saranno tra le più interessanti da seguire.

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