Per molti il calcio è puro divertimento, manifestazione per eccellenza dell’arte visiva, eppure da circa un secolo sono stati i film del cinema – accompagnati successivamente da i documentari e dalle serie TV – ad aver sempre regnato in questo senso. Ragion per cui, quando questi due mondi si uniscono, possono creare qualcosa di grandioso. Abbiamo selezionato diversi film, documentari e serie TV sul calcio che riteniamo per ragioni diverse meritevoli della visione, anche di generi molto differenti tra loro, in modo da poter spaziare il più possibile tra i gusti.
Il presidente del Borgorosso Football Club (1970)
Come diceva Federico Buffa in una vecchia intervista, i film e le serie sportive italiane, in particolare sul calcio, a differenza di quelli statunitensi ad esempio, sono sempre stati parodistici per una questione culturale. Precursore di questo genere di pellicole è ‘Il presidente del Borgorosso Football Club‘ di Luigi Filippo D’Amico, la storia di un uomo che non sa nulla di calcio – interpretato dall’immenso Alberto Sordi – che eredita la presidenza di un piccolo ma seguitissimo club di provincia. E se non vi bastasse Sordi come motivo per guardarlo, nel film c’è anche un cameo di Omar Sívori.
Il profeta del gol (1976)
Anche se viene presentato come un film, questo di Sandro Ciotti è più un documentario sulla carriera e la vita di Johan Cruijff, che però, come si può evincere dalla data di pubblicazione, non viene raccontata per intero ma fino alla stagione 1974/1975. Il documentario presenta anche diverse interviste a grandissimi nomi del calcio italiano dell’epoca – Mazzola, Zoff, Facchetti, ecc. – ed è interessante notare come il fenomeno Cruijff venisse percepito nel momento stesso in cui avveniva, e non a posteriori. ‘Il profeta del gol‘ termina con un’interessante suggestione: a Johan piacerebbe giocare in Italia, ma le frontiere per gli stranieri sono chiuse, Ciotti immagina e spera che già nella stagione seguente sarebbero state aperte, e invece, come sappiamo, l’apertura avverrà solo nel 1980, quando un Cruijff ormai in fase calante calcava i campi statunitensi. Un gran peccato.
Eccezzziunale… veramente (1982)
Delirante ed esilarante cialtronaggine italiana allo stato puro. In ‘Eccezzziunale… veramente‘ di Carlo Vanzina i protagonisti sono tre tifosi di Juventus, Inter e Milan interpretati da Diego Abatantuono. La pellicola parodizza il mondo dei tifosi e degli ultras in particolare, interpretandone gli stereotipi. Il film, che presenta anche due giovani Massimo Boldi e Teo Teocoli come spalle comiche, non è chiaramente nulla di strepitoso, ma la verve comica di Abatantuono, sulla quale si regge tutto, lo rende godibile se apprezzate l’attore milanese. Il sequel del 2006 invece è assolutamente evitabile, anche se qualche sequenza interessante per gli appassionati c’è, in particolare quella iniziale con i giocatori del Milan.
L’allenatore nel pallone (1984)
Cult assoluto del cinema italiano, ‘L’allenatore nel pallone‘ di Sergio Martino vede Lino Banfi nei panni di un allenatore che deve salvare una squadra neopromossa. Vari sono gli ostacoli che renderanno difficile l’obiettivo che l’allenatore Canà proverà a raggiungere grazie soprattutto al suo gioiellino Aristoteles. Il film è chiaramente ispirato al già citato ‘Il presidente del Borgorosso Football Club‘, ma ha riscosso un successo nettamente maggiore, soprattutto per la presenza di moltissimi personaggi del mondo del calcio degli anni Ottanta. Per quanto riguarda il sequel del 2008, che più che un sequel dalla trama sembra un remake, vale la visione solo se siete interessati a rivedere in azione la Longobarda e alcuni dei suoi protagonisti 24 anni dopo, oltre che per la presenza di alcuni dei migliori giocatori italiani dell’epoca.
Jimmy Grimble (2000)
Jimmy Grimble è un ragazzino inglese con una passione assoluta per il calcio e per il Manchester City. Quando gioca, però, è frenato dall’ansia di prestazione, è costantemente offuscato dalla paura di sbagliare e non riesce ad avere fiducia in sé stesso e nei propri mezzi. Tutto cambia una volta calzati degli scarpini che una senzatetto gli regala, spacciandoli per magici, cosa che gli permette di sbloccarsi mentalmente. La pellicola venne girata quando il City non era ancora la squadra che conosciamo oggi, e non vinceva il campionato dalla fine degli anni Sessanta.