Fiorentina-Inter

Fiorentina-Inter, una sfida ad alta tensione

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La quattordicesima giornata di Serie A è ormai alle porte. C’è grande curiosità di capire quante delle cinque squadre in testa – Napoli 29, Atalanta, Inter, Fiorentina e Lazio 28 – proseguiranno la loro marcia ai piani alti della classifica. Almeno una tra Fiorentina ed Inter dovrà sicuramente abdicare, visto che domenica alle ore 18:00 lo stadio Artemio Franchi di Firenze metterà il vestito delle grandi occasioni per il match tra viola e nerazzurri.

Una sfida ad altissima quota che significa tanto per entrambe le squadre: i padroni di casa per continuare a stupire, gli ospiti per lanciare un segnale a tutte le altre pretendenti scudetto.

Sarà anche una sfida nella sfida tra Simone Inzaghi e Raffaele Palladino, due tra i migliori allenatori di questa Serie A. Il primo si è consacrato con la vittoria del ventesimo scudetto della storia nerazzurra – dopo varie Coppe Italia e Supercoppe italiane vinte tra Lazio ed Inter –, mentre il secondo è al suo primo anno in queste latitudini di classifica dopo due buone stagioni con il Monza. Stagioni che gli hanno fatto guadagnare la chiamata della Fiorentina, desideroso di iniziare un nuovo ciclo dopo i tre anni con Vincenzo Italiano. Una scelta fino a questo momento azzeccatissima, visto il rendimento sopra le aspettative della Viola.


Fiorentina, vincere per poter pronunciare una parola assente da troppi anni a Firenze

La Fiorentina è stata sicuramente la squadra più sorprendente, nel rapporto forza della squadra/rendimento effettivo, di questo campionato. I 28 punti fino ad ora conquistati e il solo punto di distanza dalla capolista Napoli fanno sognare un’intera città e tutta la Curva Fiesole. Per i gigliati è la seconda miglior partenza di sempre in Serie A dal 1994/1995 ad oggi – eguagliati i punti di Trapattoni nel 1998/1999 e Paulo Sousa nel 2015/2016. Solo Prandelli nel 2005/2006 ha fatto meglio (29 punti). Dati che fanno capire a pieno l’impatto di Palladino sul mondo Fiorentina. E pensare che la partenza non era stata delle migliori, con 3 punti nelle prime 4 partite. Qui però tecnico napoletano ha saputo cambiare veste tattica, passando dal 3-4-2-1 alla difesa a quattro, e i risultati non sono tardati ad arrivare. Sono 7 le vittorie consecutive in Serie A, domenica si andrà a caccia dell’ottava per raggiungere il record nella storia del club, stabilito nella lontana stagione 1959/1960.

Per farlo potrà contare su un Albert Gudmundsson in più, con l’islandese che tornerà tra i convocati dopo 40 giorni d’assenza. Ci sono tutti gli ingredienti per fare bene, con il pubblico che cercherà di spingere i propri beniamini sempre più in alto, con un solo obiettivo: far sì che la parola scudetto non sia più una chimera nella città del Giglio.


Inter, vincere per dare un segnale inequivocabile al campionato

Anche per l’Inter, come per la Fiorentina, questa partita vuol dire molto. In primis perché Firenze è sempre stato un campo storicamente difficile per i nerazzurri. I risultati delle ultime stagioni potrebbero ingannare – 4 vittorie e 2 pareggi al Franchi in campionato nelle ultime 6 stagioni –, le vittorie infatti sono state spesso sofferte e ribaltando svantaggi iniziali. Simone Inzaghi lo sa e per questo metterà in guardia i suoi che, dopo aver battuto il Lipsia in Champions League, vogliono i 3 punti per continuare a mettere pressione al Napoli e ad Antonio Conte. L’Inter viene da due mesi quasi perfetti – 9 vittorie e 2 pareggi – dopo l’inaspettata sconfitta nel derby, e vuole continuare la striscia positiva per dare un segnale a tutte le pretendenti scudetto: i campioni non vogliono abdicare.

L’infortunio di Pavard priverà Inzaghi di esperienza e solidità al centro della difesa, che dovrà essere sopperita dalla fisicità ed esuberanza del neo ventiquattrenne Yann Bisseck. In dubbio Acerbi che, dopo aver recuperato dalla contrattura subita una settimana fa a Verona, si gioca una maglia al centro della difesa con il redivivo de Vrij. Qualunque sia la formazione che scenderà in campo, l’Inter dovrà avere la fame di chi vuole confermarsi sul trono d’Italia, in un campo in cui in questa stagione sono già cadute Milan, Lazio e Roma. Per cui, massima attenzione e concentrazione per battere Palladino – che nel 2022/2023 strappò 4 punti su 6 all’Inter con il Monza – e la Fiorentina, che non faranno sconti.