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Le dieci migliori partite tra Juventus e Napoli

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A prescindere dalla competizione, dall’eventuale situazione in classifica e dal peso della gara, le partite tra Juventus e Napoli sono da sempre delle sfide cariche di emozioni, dovute alla rivalità che contrappone queste due storiche squadre del calcio italiano. Basandoci sull’importanza, la bellezza e la rilevanza emotiva per le due tifoserie, abbiamo selezionato le migliori dieci sfide – cinque vittorie della Juve, cinque del Napoli – tra queste due compagini negli ultimi quindici anni, quando spesso si sono contese lo Scudetto, la Coppa Italia e la Supercoppa italiana.


Juventus-Napoli 2-3 (31/10/2009)

In una serata autunnale, all’Olimpico di Torino, il Napoli di Walter Mazzarri ribalta il doppio vantaggio iniziale della Juve sfatando il tabù della vittoria negli scontri esterni di campionato con i bianconeri, che durava dalla stagione 1988/1989 – un rocambolesco 5-3 del Napoli di Maradona. La partita è equilibrata e viene sbloccata al 34′ da un colpo di testa della leggenda francese David Trezeguet. L’inizio di secondo tempo è uno shock per il Napoli, che subisce il 2-0 quando al 54′ Contini sbaglia un facile rinvio servendo Giovinco da solo in mezzo all’area, che non perdona. La scossa decisa da Mazzarri arriva dalla panchina e porta il nome di Jesús Dátolo, che prima, al 59′, serve l’assist a Marek Hamšík per il 2-1, poi al 64′ trafigge Buffon sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nel finale, in contropiede, è ancora Dátolo a portare palla e a crossare in mezzo, sulla ribattuta arriva Hamšík che, dal limite dell’area, piazza la palla sotto l’incrocio fissando il risultato definitivo sul 2-3.

Juventus-Napoli 0-2 (20/05/2012)

La finale di Coppa Italia del 2012 è l’ultima partita di Alessandro Del Piero con la maglia bianconera. I tifosi della Juventus vorrebbero salutare il loro eterno capitano con un’ultima vittoria, ma dall’altra parte c’è un Napoli al quale la vittoria di un trofeo manca da ventidue anni. La partita è molto combattuta e ben giocata da entrambe le squadre, per sbloccarla è infatti necessario un calcio di rigore conquistato dal Pocho Lavezzi – anche lui all’ultima partita in Italia –, che approfitta della difesa juventina distratta incuneandosi in area e facendosi atterrare dal portiere di coppa Marco Storari. Dal dischetto si presenta Edinson Cavani, che spiazza il portiere bianconero e a mezz’ora dalla fine porta il Napoli in vantaggio. Nel finale, con i bianconeri sbilanciati in avanti, Marek Hamšík chiude la partita concludendo un classico contropiede mazzarriano perfettamente giostrato da Goran Pandev. Per Antonio Conte inizia così un tabù che non è mai riuscito a sfatare: ad oggi non ha ancora conquistato la Coppa Italia.


Juventus-Napoli 3-0 (10/11/2013)

È il 10 novembre 2013, e l’ultima Juventus di Antonio Conte ospita allo Stadium il Napoli di Rafa Benítez per la dodicesima giornata di Serie A. I padroni di casa aprono le danze dopo due minuti con il gol di Fernando Llorente, ma è nel secondo tempo che due perle illuminano Torino, grazie a due fuoriclasse del centrocampo bianconero e alle loro specialità: Andrea Pirlo con una delle punizioni più belle della sua carriera, e Paul Pogba con un gran tiro al volo da fuori area – dopo che allo stesso Napoli poco più di un anno prima aveva segnato il suo primo gol in Italia, anch’esso di pregevole fattura. Un 3-0 secco che lancia la Juventus verso il terzo Scudetto consecutivo, in una stagione strepitosa che concluderà con 102 punti in classifica, ancora oggi record del campionato.


Juventus-Napoli 7-8 d.c.r. (22/12/2014)

A contendersi la Supercoppa italiana del 2014 ci sono il Napoli di Rafa Benítez, vincitore della Coppa Italia, e la Juve di Allegri scudettata. Fin dall’inizio è chiaro che i protagonisti saranno i due attaccanti argentini. Carlos Tévez sblocca il risultato dopo cinque minuti sfruttando un errore difensivo degli azzurri; Gonzalo Higuaín pareggia a venti dalla fine ben imbeccato da Jonathan de Guzmán e prolunga la partita ai supplementari. Il copione non cambia: è ancora Tévez a portare in vantaggio i suoi, ma il Pipita pareggia nuovamente i conti al 118′, sfruttando una palla vagante in area. Alla lotteria dei rigori la spuntano i partenopei: decisiva la parata di Rafael su Simone Padoin. Benítez porta così a casa il secondo trofeo nella sua esperienza al Napoli, che lo rende tuttora l’allenatore azzurro più titolato dell’epoca post-Maradona.


Napoli-Juventus 1-3 (11/01/2015)

Nella serata del ricordo del mitico Pino Daniele – scomparso una settimana prima della gara –, iniziata in un’atmosfera da brividi, con gli oltre 50.000 del San Paolo a cantare la meravigliosa ‘Napule è‘, una Juventus capolista ma con il fiato della Roma sul collo vince lo scontro diretto con il Napoli e allunga sui giallorossi, che erano stati fermati sul pareggio nel Derby con la Lazio. L’emozione del pre-partita lascia spazio al calore, e in un’atmosfera rovente la gara viene sbloccata alla mezz’ora dal solito, stupendo gol al volo di Paul Pogba, alla sua terza rete – tutte bellissime – contro gli azzurri. Nel secondo tempo pareggia i conti Miguel Ángel Britos sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma la Juventus torna avanti con un altro uruguaiano, Martín Cáceres. Nel recupero succede di tutto: una leggerezza di Angelo Ogbonna permette a Dries Mertens di lanciare Duván Zapata solo davanti a Buffon, il colombiano però si allunga il pallone e simula un contatto con il portiere, venendo ammonito; Gonzalo Higuaín riesce a crearsi un’occasione da gol nascondendo il pallone a Bonucci con una magia, ma un intervento miracoloso di Chiellini devia la palla in corner; dagli sviluppi del calcio d’angolo un’incornata in anticipo dello stesso Chiellini – munito per l’occasione del suo classico turbante – permette l’inizio di un contropiede perfettamente orchestrato da Tévez, Vidal e Morata, concluso con un magnifico sinistro del cileno all’incrocio, che al 94′ chiude definitivamente i giochi.


Juventus-Napoli 1-0 (13/02/2016)

Nella stagione 2015/2016 il primo Napoli di Maurizio Sarri e soprattutto la Juventus partirono con il piede sbagliato in campionato – i primi con 6 punti conquistati nelle prime cinque partite, i secondi addirittura con 5 nelle prime sei –, non ottenendo inizialmente i risultati di chi punta a vincere il titolo. Tramite una lunga serie di risultati positivi – in particolare la Juve, dopo la sconfitta della sesta giornata con il Sassuolo, metterà a referto 25 vittorie e 1 pareggio nelle successive 26 gare –, però, riuscirono a scalare la classifica, facendo diventare, contro tutti i pronostici, la loro sfida nel girone di ritorno una partita decisiva per il titolo. Il Napoli arriva a Torino da capolista, ma la Juventus, vincendo la gara, ha la possibilità di completare la rimonta e andare in testa alla classifica per la prima volta in quel campionato. La sfida si rivela parecchio combattuta, con occasioni da ambo le parti, e quando sembrava potesse spegnersi con un utile 0-0 per gli Azzurri, un sinistro velenoso da fuori area di Simone Zaza all’88’, deviato da Raúl Albiol, gela gli ospiti e regala la vittoria ai bianconeri, che non perderanno più la vetta, riuscendo a conquistare a fine stagione il loro quinto scudetto consecutivo.



Napoli-Juventus 0-1 (01/12/2017)

Il primo dicembre del 2017, la Juventus si presenta al San Paolo di Napoli per la quindicesima giornata di Serie A. Al terzo anno di Maurizio Sarri sulla panchina partenopea, gli Azzurri sembrano essere ancora più forti rispetto alle due stagioni precedenti. In quel momento, infatti, il Napoli era in vetta al campionato a +2 dall’Inter e a +4 dai bianconeri, con 12 vittorie, 2 pareggi e nessuna sconfitta. La forza e l’entusiasmo della squadra e il solito clima infuocato del San Paolo non bastano però a impedire la vittoria di misura della Juventus, con rete decisiva del fischiatissimo Gonzalo Higuaín – che dopo due gol dell’ex senza esultanza, decide prima di rispondere alle provocazioni del pubblico, e poi di sfogare la sua rabbia con un gesto nei confronti del presidente Aurelio De Laurentiis, da lui reputato responsabile primario del suo addio al Napoli.

Juventus-Napoli 0-1 (22/04/2018)

In una serata potenzialmente storica, a cinque giornate dal termine del campionato, le due compagini si sfidano con soli 4 punti di distacco. La Juve di Max Allegri, prima in classifica, imposta la partita sulla difensiva, rendendosi pericolosa solo su calcio di punizione con Miralem Pjanić e lasciando le redini in mano al Napoli. Dal canto suo, la squadra di Maurizio Sarri gestisce il gioco, crea qualche occasione da rete ma vengono tutte sventate da Buffon. Proprio quando la partita sembra scivolare verso il pareggio finale, ad un minuto dal novantesimo, il Napoli trova il gol con Kalidou Koulibaly che, svincolatosi dalla marcatura di Medhi Benatia, giganteggia in area e insacca il pallone arrivato dal calcio d’angolo di José María Callejón. Con quella rete, il senegalese sfata il tabù Juventus Stadium, dove il Napoli non aveva ancora portato a casa neanche un punto e dove i bianconeri finiscono per la prima volta una partita senza mai tirare in porta. A fine stagione lo Scudetto andrà comunque alla Juventus, ma quel gol rese il finale di campionato incerto ed emozionante.

Juventus-Napoli 4-3 (31/08/2019)

La Juventus del grande ex Maurizio Sarri – senza Sarri in panchina, fermato per le prime due giornate di Serie A da una polmonite – affronta allo Stadium il Napoli dell’ex mai amato Carlo Ancelotti, in una delle partite più emozionanti degli ultimi anni. Il primo tempo è dominato dalla Juve: i bianconeri la sbloccano subito in contropiede con un gol del futuro capitano Danilo – al suo debutto in bianconero, entrato da poco più di dieci secondi –, poi ci pensa il solito Gonzalo Higuaín a raddoppiare con un destro potente dopo una giocata di classe e ferocia. La seconda frazione inizia sulla falsariga della prima: Cristiano Ronaldo fa 3-0 e la gara sembra definitivamente chiusa. Il Napoli però non demorde, e in due minuti trova due volte la via del gol – con Kōstas Manōlas e Hirving Lozano, anch’egli al debutto –, che lo rimettono in carreggiata. All’81’ arriva incredibilmente il gol del 3-3 che completa la rimonta, trovato da Giovanni Di Lorenzo, e come un anno prima la partita sembra scorrere verso la fine, ma viene ancora una volta decisa da Kalidou Koulibaly, questa volta sfortunatamente nella porta sbagliata, per il definitivo 4-3 della Juve al 92′.

Napoli-Juventus 5-1 (13/01/2023)

La penultima giornata d’andata della Serie A 2022/2023 propone uno scontro al vertice allo stadio Diego Armando Maradona, tra il Napoli di Luciano Spalletti, aritmeticamente già Campione d’Inverno, e una Juventus che insegue a 7 punti di distanza. I bianconeri si presentano in Campania forti di 8 vittorie consecutive in campionato, tutte senza subire gol, e con la miglior difesa dei cinque principali campionati europei. Tuttavia gli azzurri mettono le cose in chiaro fin da subito, dettando i ritmi della partita e piantando le tende nell’area avversaria. Passano poco più di dieci minuti e il Napoli è già avanti con Victor Osimhen, che si avventa sulla respinta di un tiro di Kvaratskhelia. Dopo una traversa scheggiata da Ángel Di María, i partenopei trovano il secondo gol, e questa volta è Osimhen a servire Khvicha Kvaratskhelia sulla sinistra, con il georgiano che trafigge Szczęsny. Sarà proprio Di María a trovare il gol della speranza juventina, e sul finire del primo tempo i piemontesi rischiano persino di pareggiare con un autogol di Rrahmani. Il difensore kosovaro si riscatterà nel secondo tempo, segnando il gol del 3-1 sugli sviluppi di un corner. La rete di Amir Rrahmani mette al tappeto la Juve, che non si riprenderà più. I partenopei infatti dilagano, segnando prima con Osimhen, ancora di testa, e poi con il subentrato Eljif Elmas, per il 5-1 finale. Al triplice fischio la Juventus vede sgretolarsi le certezze che aveva costruito, ma soprattutto il Napoli lancia un segnale fortissimo al campionato, che a fine anno tornerà a vederli vincitori dopo oltre trent’anni. La gara che darà il colpo di grazia definitivo alle avversarie sarà sempre contro la Juventus, al ritorno, vinta di misura grazie alla rete di Giacomo Raspadori.

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