Zaniolo

Nicolò Zaniolo ha sbagliato tutto

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In questo momento storico Nicolò Zaniolo è un giocatore molto bistrattato. In pochi credono ancora nel suo talento, ma le sue doti atletiche e tecniche sono evidenti nonostante le prestazioni negative. Il calciatore che avremmo visto senza l’inaudita sfortuna che lo ha portato ad una doppia rottura dei legamenti crociati delle ginocchia non esiste, ed è inutile anche parlarne. Ma i limiti dello Zaniolo attuale, quello che abbiamo adesso, non sono segnati soltanto dagli infortuni.

Se il nativo di Massa non è ancora riuscito – e chissà se ci riuscirà mai – a sbocciare definitivamente, e a giocare bene con grande continuità, è dovuto più alla sua testa che alle sue ginocchia. Zaniolo è un giocatore frenetico, confusionario e nervoso, e per questo limitante e dannoso. Se c’è una scelta da prendere, c’è un’altissima probabilità che lui prenda quella sbagliata: tira quando deve passare, passa quando deve tirare, dà la palla a sinistra quando va data a destra, dà la palla a destra quando va data a sinistra.

E gli errori di Zaniolo non si limitano solo al campo, perché di scelte sbagliate ne ha prese tante anche fuori. Non stiamo chiaramente parlando della sua vita privata, sulla quale lasciamo esprimere giudizi indignati e perbenisti molto volentieri ad altri, ma degli atteggiamenti e delle decisioni prese in relazione al calcio.

L’ultima, ma non per importanza, è quella che rischia di minare per sempre il rapporto tra lui e il popolo della Roma, che, perlomeno nella maggior parte della sua rappresentanza, lo ha da sempre sostenuto e difeso nonostante le mille problematiche e le mille controversie che lo hanno coinvolto.

Il comportamento che Zaniolo ha avuto negli ultimi giorni della sessione di calciomercato invernale combacia perfettamente con il suo modo di stare in campo: frenetico, confusionario e nervoso, e per questo limitante e dannoso. La scelta di andare via, di prendere un’altra strada rispetto a quella giallorossa, è una scelta legittima e rispettabile, ma le modalità in cui questa è stata espressa sono state disastrose.



La notizia era nell’aria e stava iniziando a circolare già nei giorni precedenti, ma il primo grande errore – perlomeno tra quelli pubblici – di Zaniolo si manifesta in occasione della partita tra la Roma e lo Spezia, valida per la diciannovesima giornata di Serie A. Nicolò non compare nella lista dei convocati per la partita. Inizialmente si pensa sia stata la Roma a prendere questa scelta, visto che il giocatore era stato messo sul mercato, ma dopo poco tempo si viene a sapere che Zaniolo si è autoescluso dal match.

Mettersi di traverso in maniera così vistosa è sicuramente poco rispettoso nei confronti dei tifosi, dei compagni di squadra e della società, ma è anche poco intelligente se non hai già in mano una buona offerta per andare via. E Zaniolo non aveva in mano nulla di concreto.

La Roma è stata chiara fin dall’inizio: avrebbe ceduto l’ex Inter soltanto di fronte ad un’offerta vicina ai 40 milioni di euro, e con una formula che ne garantisse l’incasso. Né il Tottenham prima, né il Milan dopo – le due big interessate a Zaniolo –, si sono mai convintamente avvicinate a quella cifra.

L’unica squadra che ha formulato una buona proposta ufficiale è stata il Bournemouth, non proprio la compagine che sognava il toscano quando ha deciso di andare via. La squadra del Dorset aveva offerto ai giallorossi 30 milioni di euro più bonus, e una percentuale sulla futura rivendita. La Roma sembrava aperta alla cessione, ma Zaniolo ha rifiutato la destinazione, non presentandosi nemmeno ai colloqui con il direttore sportivo degli inglesi.

Anche qui, se le ambizioni del ragazzo sono superiori, la scelta di non accettare il Bournemouth terzultimo in Premier League è legittima, ma sono i modi ancora una volta ad essere pessimi. Il tutto ulteriormente aggravato dal ripensamento dell’ultima ora, quando ormai però i Cherries avevano virato su altri obiettivi.

Le decisioni – e soprattutto le modalità di queste – di Zaniolo e di chi lo segue sono state pessime. In un colpo solo hanno danneggiato la Roma, società che lo ha aspettato per anni dopo i suoi infortuni e le sue paturnie personali, e soprattutto sé stesso, venendo escluso dal progetto tecnico e costretto a non giocare più. Ma soprattutto, come detto in precedenza, hanno rovinato drasticamente il suo rapporto con i tifosi della Magica, da sempre caloroso e appassionato, scandito da dichiarazioni d’amore e – presunto – senso d’appartenenza.

I supporter capitolini – e ci riferiamo ai tifosi “normali”, non ai criminali che sono vergognosamente andati oltre – hanno comprensibilmente voltato le spalle a quello che fino a poco prima era un idolo amato e coccolato, colui che con un suo gol aveva regalato alla Roma il primo trofeo internazionale della propria storia solo pochi mesi prima, e che ora vede il sentimento d’amore nei suoi riguardi quasi totalmente spento dalla delusione.

Nicolò Zaniolo ci ha purtroppo abituato a fare la scelta sbagliata, ma se agli errori sul campo si può sempre porre rimedio, i problemi e le grane causate adesso, con ogni probabilità, sono definitivi e incontrovertibili.

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