Cosa accadrebbe se improvvisamente, in barba ad un numero imprecisato di leggi della fisica e della logica, squadre distanti un decennio l’una dall’altra, magari allenate dallo stesso allenatore e con alcuni componenti della rosa in comune, potessero scontrarsi fra loro? In questo articolo abbiamo provato a immaginare come sarebbe la Serie A se fosse composta dalle venti squadre che hanno ottenuto il maggior numero di punti in una singola stagione da quando il campionato ha l’attuale numero di partecipanti – ovvero dal 2004/2005.
La composizione è stata dunque effettuata nella maniera più oggettiva possibile, senza essere influenzata da gusti e pareri personali. Anche le formazioni titolari sono state schierate in base ai calciatori che hanno avuto un minutaggio maggiore.
Atalanta 2019/2020
Titolari: Pierluigi Gollini; Rafael Tolói, Berat Djimsiti, José Palomino; Hans Hateboer, Marten de Roon, Remo Freuler, Robin Gosens; Mario Pašalić, Alejandro Gómez; Duván Zapata.
Altri a disposizione: Marco Sportiello, Mattia Caldara, Andrea Masiello, Timothy Castagne, Ruslan Malinovskyi, Josip Iličić, Luis Muriel.
Allenatore: Gian Piero Gasperini.
L’Atalanta, nella stagione 2019/2020 – così come in quella successiva –, ha totalizzato 78 punti in Serie A, raggiungendo il terzo posto in classifica e la conseguente qualificazione in Champions League.
Quello dei bergamaschi è uno di quei casi dove probabilmente statistica e scelte soggettive coincidono perfettamente. Di tutte le meravigliose versioni degli orobici proposte da Gasperini, quella del 2019/2020 è forse quella che più d’ogni altra ha visto i più importanti protagonisti del processo trasformativo dell’Atalanta in una big del nostro calcio all’apice del loro rendimento, anche per il percorso europeo che la vide sfiorare le semifinali di Champions proprio durante quell’annata.
Bologna 2023/2024
Titolari: Lukasz Skorupski; Stefan Posch, Sam Beukema, Riccardo Calafiori, Victor Kristiansen; Michel Aebischer, Remo Freuler; Riccardo Orsolini, Lewis Ferguson, Dan Ndoye; Joshua Zirkzee.
Altri a disposizione: Federico Ravaglia, Lorenzo De Silvestri, Jhon Lucumí, Charalampos Lykogiannis, Nikola Moro, Oussama El Azzouzi, Giovanni Fabbian, Kacper Urbanski, Alexis Saelemaekers, Jens Odgaard.
Allenatore: Thiago Motta.
Il Bologna, nella stagione 2023/2024, ha totalizzato 68 punti in Serie A, raggiungendo il quinto posto in classifica e la conseguente qualificazione in Champions League.
Quella del Bologna è stata una stagione ben al di sopra delle aspettative. Dopo le partenze di giocatori importanti come Arnautović, Domínguez e Schouten, il campionato è iniziato addirittura con qualche attrito fra allenatore e società. Tuttavia, le scelte sul mercato di Giovanni Sartori si sono rivelate vincenti, e grazie al lavoro enorme di Thiago Motta gli emiliani hanno tenuto testa ad ogni squadra per qualità di gioco espressa, riuscendo a fare nettamente meglio di realtà più accreditate come Roma, Lazio e Napoli e ottenere una storica qualificazione in Champions League che mancava da sessant’anni.
Catania 2012/2013
Titolari: Mariano Andújar; Pablo Álvarez, Nicolás Spolli, Nicola Legrottaglie, Giovanni Marchese; Sergio Almirón, Francesco Lodi, Mariano Izco; Pablo Barrientos, Gonzalo Bergessio, Alejandro Gómez.
Altri a disposizione: Giuseppe Bellusci, Alexis Rolín, Ciro Capuano, Lucas Castro, Marco Biagianti, Amidu Salifu, Souleymane Doukara.
Allenatore: Rolando Maran.
Il Catania, nella stagione 2012/2013, ha totalizzato 56 punti in Serie A, raggiungendo l’ottavo posto in classifica.
Probabilmente la miglior rappresentazione del Catania degli argentini, una sorta di mini-Albiceleste che ha dato spettacolo in Sicilia nella prima metà degli anni Dieci del Duemila. Una delle realtà più belle e peculiari degli ultimi decenni del nostro campionato, che in quella stagione presentava una rosa composta per un terzo da calciatori argentini.
Chievo Verona 2005/2006
Titolari: Alberto Fontana; Fabio Moro, Lorenzo D’Anna, Davide Mandelli, Salvatore Lanna; Franco Semioli, Federico Giunti, Matteo Brighi, Daniele Franceschini; Sergio Pellissier, Amauri.
Altri a disposizione: Lorenzo Squizzi, Marco Malagò, Giuseppe Scurto, Luciano, Paolo Sammarco, Andrea Zanchetta, Simone Tiribocchi, Victor Obinna.
Allenatore: Giuseppe Pillon.
Il Chievo Verona, nella stagione 2005/2006, ha totalizzato 54 punti in Serie A, raggiungendo il quarto posto in classifica e la conseguente qualificazione ai preliminari di Champions League.
Calciopoli ha senz’altro avuto un ruolo decisivo nel porre il Chievo al quarto posto, grazie alla retrocessione della Juventus e alle penalizzazioni inflitte a Lazio e Fiorentina. Sul campo, infatti, il Chievo aveva raggiunto “solo” il settimo posto. Ad ogni modo, a differenza di quanto accadrà in futuro, quando il Chievo si distinguerà per un gioco estremamente difensivo e cinico, nei primi anni in massima categoria i clivensi proponevano un ottimo calcio e prestazioni spettacolari, e la stagione in esame, che vide i veneti battere il Milan e fermare la Juventus sull’1-1, fu il culmine di quel percorso.
Empoli 2006/2007
Titolari: Daniele Balli; Andrea Raggi, Francesco Pratali, Lino Marzorati, Stefano Lucchini; Davide Moro, Sergio Almirón; Antonio Buscè, Igli Vannucchi, Davide Matteini; Luca Saudati.
Altri a disposizione: Davide Bassi, Richard Vanigli, Daniele Adani, Vittorio Tosto, Nicola Ascoli, Francesco Marianini, Fabrizio Ficini, Nicola Pozzi.
Allenatore: Luigi Cagni.
L’Empoli, nella stagione 2006/2007, ha totalizzato 54 punti in Serie A, raggiungendo il settimo posto in classifica e la conseguente qualificazione in Coppa UEFA.
Forse, qualcuno di voi si aspettava di vedere l’Empoli di Maurizio Sarri in questo elenco, o quello di Marco Giampaolo, eppure i toscani il loro meglio lo hanno espresso sotto la guida di Gigi Cagni, capace di costruire una squadra davvero ostica da battere e ben assortita, sotto l’egida dei suoi leader tecnici Buscé e Vannucchi. L’Empoli, costruito chiaramente per salvarsi, deve inoltre molto a Saudati, capace di realizzare 14 gol in campionato e trascinare la sua squadra ad una storica qualificazione europea, prima e al momento ultima nella storia dei toscani.
Fiorentina 2012/2013
Titolari: Emiliano Viviano; Stefan Savić, Gonzalo Rodríguez, Facundo Roncaglia; Juan Cuadrado, Alberto Aquilani, David Pizarro, Borja Valero, Manuel Pasqual; Stevan Jovetić, Luca Toni.
Altri a disposizione: Neto, Nenad Tomović, Marvin Compper, Rômulo, Giulio Migliaccio, Matías Fernández, Adem Ljajić, Mounir El Hamdaoui.
Allenatore: Vincenzo Montella.
La Fiorentina, nella stagione 2012/2013, ha totalizzato 70 punti in Serie A, raggiungendo il quarto posto in classifica e la conseguente qualificazione in Europa League.
Da Firenze, negli ultimi anni, sono passati tanti grandi calciatori e ottimi allenatori, pertanto non è semplice dire quale sia stata la versione “migliore” della Fiorentina, ma non si può negare che registrare 70 punti in un campionato complesso come quello del 2012/2013 rende questa formazione, e l’impronta data da Montella alla stessa, superiori rispetto ad altre squadre presentate dalla Viola nel corso di questi anni. In quel periodo la Fiorentina si affermò per tre anni di fila al quarto posto, mancando la qualificazione alla Champions League solo per motivi legati al ranking nazionale.
Genoa 2008/2009
Titolari: Rubinho; Giuseppe Biava, Salvatore Bocchetti, Matteo Ferrari; Marco Rossi, Thiago Motta, Ivan Jurić, Domenico Criscito; Giuseppe Sculli, Diego Milito, Raffaele Palladino.
Altri a disposizione: Sokratis Papastathopoulos, Anthony Vanden Borre, Francesco Modesto, Giandomenico Mesto, Omar Milanetto, Rubén Olivera, Boško Janković, Andrea Gasbarroni.
Allenatore: Gian Piero Gasperini.
Il Genoa, nella stagione 2008/2009, ha totalizzato 68 punti in Serie A, raggiungendo il quinto posto in classifica e la conseguente qualificazione in Europa League.
Negli ultimi anni, il Grifone si è ritrovato spesso a lottare per la salvezza, a volte anche drammaticamente, fino alla retrocessione nel 2021/2022. Questo del 2008/2009 era invece un Genoa di buon livello, guidato sul campo da bandiere e futuri campioni, e dalla panchina da un Gasperini capace di riportarlo in Europa dopo quasi vent’anni, un traguardo mai più raggiunto in seguito. Da notare inoltre che diversi dei componenti della squadra, formati proprio dal Gasp, sono diventati anch’essi allenatori di alto livello.
Hellas Verona 2013/2014
Titolari: Rafael; Fabrizio Cacciatore, Vaggelīs Moras, Domenico Maietta, Alessandro Agostini; Emil Hallfredsson, Jorginho, Rômulo; Juan Iturbe, Luca Toni, Juanito Gómez.
Altri a disposizione: Rafael Marques, Alejandro González, Michelangelo Albertazzi, Raphael Martinho, Marco Donadel, Massimo Donati, Ezequiel Cirigliano, Jacopo Sala, Marquinho, Boško Janković, Daniele Cacia.
Allenatore: Andrea Mandorlini.
L’Hellas Verona, nella stagione 2013/2014, ha totalizzato 54 punti in Serie A, raggiungendo il decimo posto in classifica.
Gli scaligeri nel 2013 ottennero la promozione in Serie A, dopo tanti anni di serie inferiori. L’Hellas non è poi riuscita a stabilizzarsi in massima serie, incappando in diverse retrocessioni, ma quando si è salvata, lo ha fatto sempre in grande, affermandosi come una delle migliori squadre del campionato. Quella stagione, oltre al regalarci l’ultimo grande Luca Toni, segnò anche l’esplosione di Jorginho, pedina importante per tutto il girone d’andata, prima di venire ceduto al Napoli a gennaio. Nonostante la perdita, il rendimento del Verona è stato pressoché costante per tutto il campionato.
Inter 2006/2007
Titolari: Júlio César; Maicon, Iván Córdoba, Marco Materazzi, Fabio Grosso; Dejan Stanković, Patrick Vieira, Javier Zanetti; Luís Figo; Hernán Crespo, Zlatan Ibrahimović.
Altri a disposizione: Francesco Toldo, Nicolás Burdisso, Walter Samuel, Maxwell, Esteban Cambiasso, Olivier Dacourt, Santiago Solari, Adriano, Julio Cruz, Álvaro Recoba, Mariano González.
Allenatore: Roberto Mancini.
L’Inter, nella stagione 2006/2007, ha totalizzato 97 punti in Serie A, ottenendo la vittoria dello scudetto.
L’Inter negli ultimi due decenni, sebbene non abbia avuto continuità e abbia attraversato lunghi e consecutivi anni bui, ha sicuramente messo insieme alcune delle più forti formazioni del nostro calcio, anche ragionando in proporzione al livello complessivo del campionato disputato. Per questo motivo, anche se l’Inter di Inzaghi ha realizzato ben 94 punti, il paragone fra i due undici fatica a reggere. Solo l’Inter del Triplete potrebbe competere con quella dei record del 2007. Solo che l’Inter di Mourinho dovette sostenere un’estenuante corsa su tre fronti, e un campionato altamente competitivo, che chiaramente ha mantenuto il rendimento in Serie A nella media. L’Inter della stagione in esame non aveva rivali oggettivi sul suo cammino. In un campionato amputato della Juventus, e con un Milan limitato dalla penalizzazione, i nerazzurri hanno lasciato facilmente dietro Palermo e Roma, vincendo il titolo con ben cinque giornate d’anticipo. Ciò non toglie che quell’undici fosse comunque straordinario, valorizzato in modo decisivo dalla presenza di Zlatan Ibrahimović nel suo prime. La forza di questa squadra è ben testimoniata dalla vittoria schiacciante in entrambi i derby, giocati contro il Milan di Ancelotti che quell’anno alzò la Champions League.
Juventus 2013/2014
Titolari: Gianluigi Buffon; Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci, Giorgio Chiellini; Stephan Lichtsteiner, Paul Pogba, Andrea Pirlo, Arturo Vidal, Kwadwo Asamoah; Carlos Tévez, Fernando Llorente.
Altri a disposizione: Marco Storari, Mauricio Isla, Martín Cáceres, Angelo Ogbonna, Claudio Marchisio, Simone Padoin, Sebastian Giovinco, Mirko Vučinić, Fabio Quagliarella, Daniel Osvaldo.
Allenatore: Antonio Conte.
La Juventus, nella stagione 2013/2014, ha totalizzato 102 punti in Serie A, ottenendo la vittoria dello scudetto.
Sembra controintuitivo, ma la squadra statisticamente migliore della storia del nostro campionato, potrebbe, per molti, non essere neanche la migliore Juventus dell’ultimo decennio. E questo dice molto su cosa hanno rappresentato i bianconeri per la nostra Serie A negli anni Dieci del Duemila. In quegli anni la Vecchia Signora ha costruito formazioni ossessivamente pensate per vincere la Champions, composte da giocatori dalla grande esperienza internazionale, predatori dei palcoscenici europei. Ma ciò non inficia la perfezione meccanica della Juventus del 2014, raggiunta grazie anche a elementi più sottovalutati come Asamoah e Lichtsteiner, dal nome meno altisonante, che hanno però cannibalizzato per anni la Serie A, votando anima e corpo alla causa juventina.
Lazio 2019/2020
Titolari: Thomas Strakosha; Luiz Felipe, Francesco Acerbi, Ștefan Radu; Manuel Lazzari, Sergej Milinković-Savić, Lucas Leiva, Luis Alberto, Senad Lulić; Ciro Immobile, Joaquín Correa.
Altri a disposizione: Patric, Bastos, Denis Vavro, Adam Marušić, Marco Parolo, Danilo Cataldi, Jony, Jordan Lukaku, Felipe Caicedo, Bobby Adekanye.
Allenatore: Simone Inzaghi.
La Lazio, nella stagione 2019/2020, ha totalizzato 78 punti in Serie A, ottenendo il quarto posto in classifica e la conseguente qualificazione in Champions League.
Sebbene la Lazio sia riuscita in seguito a raggiungere anche il secondo posto in campionato, non lo ha mai fatto con una media punti così alta, e ciò testimonia la bontà del lavoro di Simone Inzaghi. I biancocelesti in quella stagione riuscirono a trovare il connubio perfetto tra i fuoriclasse che hanno animato la loro storia recente. L’ossatura composta da Milinković, Luis Alberto e Immobile non è mai stata coesa ed efficiente come in quel momento, anche grazie al lavoro di Lucas Leiva in regia, ruolo che dopo la sua partenza da Roma, ha dato agli aquilotti tanti grattacapi. Per un frangente sembrava che i biancocelesti potessero addirittura lottare per la vittoria del campionato. Tuttavia, dopo la forzata pausa dovuta alla pandemia da COVID-19, la Lazio riscesa in campo, nella torrida estate del 2020, fu irriconoscibile e incapace di continuare a competere per la vittoria finale, accontentandosi di un quarto posto comunque più che in linea con le aspettative del precampionato.
Milan 2021/2022
Titolari: Mike Maignan; Davide Calabria, Pierre Kalulu, Fikayo Tomori, Theo Hernández; Franck Kessié, Sandro Tonali; Alexis Saelemaekers, Brahim Díaz, Rafael Leão; Olivier Giroud.
Altri a disposizione: Ciprian Tătărușanu, Alessandro Florenzi, Fodé Ballo-Touré, Alessio Romagnoli, Simon Kjaer, Matteo Gabbia, Ismaël Bennacer, Rade Krunić, Tiemoué Bakayoko, Junior Messias, Ante Rebić, Zlatan Ibrahimović.
Allenatore: Stefano Pioli.
Il Milan, nella stagione 2021/2022, ha totalizzato 86 punti in Serie A, ottenendo la vittoria dello scudetto.
Prima dell’inizio dell’annata, la vittoria del campionato da parte del Milan nel 2022 era tendenzialmente impronosticabile e quasi insperata. Tuttavia, il grande lavoro di Pioli ha permesso ai rossoneri di ottenere un successo che mancava da oltre un decennio. La spina dorsale di quella squadra resta una delle più solide viste in Serie A negli ultimi anni, con Maignan a difesa della porta, Theo, Sandro Tonali e la classe infinita, nella sua espressione più genuina, di Rafael Leão, la stella più brillante dell’intera competizione.
Napoli 2017/2018
Titolari: Pepe Reina; Elseid Hysaj, Kalidou Koulibaly, Raúl Albiol, Mário Rui; Allan, Jorginho, Marek Hamšík; José Callejón, Dries Mertens, Lorenzo Insigne.
Altri a disposizione: Christian Maggio, Vlad Chiricheș, Faouzi Ghoulam, Piotr Zieliński, Amadou Diawara, Marko Rog, Arkadiusz Milik.
Allenatore: Maurizio Sarri.
Il Napoli, nella stagione 2017/2018, ha collezionato 91 punti in Serie A, ottenendo il secondo posto in classifica e la conseguente qualificazione in Champions League.
Negli ultimi anni, i campani hanno visto indossare la loro maglia a campioni del calibro di Gonzalo Higuaín ed Edinson Cavani e hanno vinto un campionato dominante nel 2022/2023, sotto la guida di Luciano Spalletti, ma nemmeno la macchina quasi perfetta del tecnico di Certaldo è riuscita a quantificare una mole di punti così alta. Sul piano del gioco, in realtà, non c’è molto da invidiare, ma il Napoli di Maurizio Sarri, in quel momento, incantò l’Italia. Quel Napoli funzionava perché ogni pedina era al suo posto, ogni meccanismo oliato alla perfezione. Eppure, neanche 91 punti furono sufficienti a ledere la Juventus, capace di vincere nove campionati di fila e spegnere il fuoco delle speranze di Roma, Lazio e Napoli, desiderose di approfittare dei momenti negativi di Inter e Milan per provare a ergersi ad alternativa della Juve. Nonostante il secondo posto, quel Napoli rimane una squadra iconica del nostro calcio recente.
Palermo 2009/2010
Titolari: Salvatore Sirigu; Mattia Cassani, Simon Kjaer, Cesare Bovo, Federico Balzaretti; Giulio Migliaccio, Antonio Nocerino, Fabio Liverani; Javier Pastore; Edinson Cavani, Fabrizio Miccoli.
Altri a disposizione: Rubinho, Dorin Goian, Fábio Simplício, Mark Bresciano, Manuele Blasi, Nicolás Bertolo, Abel Hernández, Igor Budan.
Allenatore: Delio Rossi.
Il Palermo, nella stagione 2009/2010, ha collezionato 65 punti in Serie A, ottenendo il quinto posto in classifica e la conseguente qualificazione in Europa League.
Forse, per iconicità, l’unico Palermo che avrebbe potuto rivaleggiare con quello in esame è quello di Franco Vázquez e Paulo Dybala del 2014/2015, ma nel complesso i rosanero presentano una rosa superiore e di assoluto rispetto, potendo contare anche su leggende rosanero e calciatori che in futuro avrebbero solcato i più importanti palchi internazionali. Fondamentale per il successo della stagione l’arrivo di Delio Rossi in panchina, dopo l’inizio non eccezionale di Walter Zenga e il consueto esonero di Maurizio Zamparini.
Parma 2013/2014
Titolari: Antonio Mirante; Mattia Cassani, Gabriel Paletta, Alessandro Lucarelli, Massimo Gobbi; Marco Marchionni, Afriyie Acquah, Marco Parolo; Jonathan Biabiany, Amauri, Antonio Cassano.
Altri a disposizione: Aleandro Rosi, Felipe, Cristian Molinaro, Walter Gargano, Gianni Munari, Ezequiel Schelotto, Raffaele Palladino, Nicola Sansone.
Allenatore: Roberto Donadoni.
Il Parma, nella stagione 2013/2014, ha collezionato 58 punti in Serie A, ottenendo il sesto posto in classifica e la conseguente qualificazione in Europa League – successivamente la squadra venne esclusa a causa del mancato ottenimento della licenza UEFA.
Nell’anno del centenario i crociati, dopo i fasti e i trofei degli anni Novanta, toccano il punto più alto della loro storia recente. Trascinati dal tridente Cassano-Amauri-Biabiany e da un ispiratissimo Marco Parolo autore di 8 gol e 7 assist in campionato, si ha l’impressione che questo sia un nuovo inizio per gli emiliani. Tuttavia, la realtà dei fatti racconta dell’ingresso del Parma in un lungo e oscuro tunnel sportivo culminato nel fallimento della società nella stagione seguente.
Roma 2016/2017
Titolari: Wojciech Szczęsny; Antonio Rüdiger, Federico Fazio, Kōstas Manōlas; Bruno Peres, Kevin Strootman, Daniele De Rossi, Emerson Palmieri; Mohamed Salah, Radja Nainggolan; Edin Džeko.
Altri a disposizione: Alessandro Florenzi, Juan Jesus, Leandro Paredes, Diego Perotti, Stephan El Shaarawy, Francesco Totti.
Allenatore: Luciano Spalletti.
La Roma, nella stagione 2016/2017, ha collezionato 87 punti in Serie A, ottenendo il secondo posto in classifica e la conseguente qualificazione in Champions League.
Nell’ultima stagione da calciatore di Francesco Totti, la Roma è una corazzata tanto forte quanto completa in tutti i reparti. La squadra capitolina gioca un calcio divertente e votato all’attacco, tanto da segnare 3 o più gol in ben 20 occasioni su 38 gare di campionato. I giallorossi regalano prestazioni indimenticabili come l’1-3 in casa dell’Inter, la vittoria per 3-1 contro la Juve e i 4 gol rifilati al Milan fuori casa. Per la terza volta in quattro anni la Roma arriva seconda in una Serie A in cui solo la Juventus, quell’anno finalista di Champions, può stargli davanti, ma quella fu anche l’ultima volta: dopo il terzo posto dell’annata seguente, i giallorossi non sono più riusciti ad andare oltre il quinto piazzamento.
Sampdoria 2009/2010
Titolari: Marco Storari; Luciano Zauri, Daniele Gastaldello, Stefano Lucchini, Reto Ziegler; Angelo Palombo, Andrea Poli; Daniele Mannini, Antonio Cassano, Franco Semioli; Giampaolo Pazzini.
Altri a disposizione: Luca Castellazzi, Marco Padalino, Fabrizio Cacciatore, Marco Rossi, Marius Stankevicius, Pietro Accardi, Fernando Tissone, Stefano Guberti, Nicola Pozzi.
Allenatore: Luigi Delneri.
La Sampdoria, nella stagione 2009/2010, ha collezionato 67 punti in Serie A, ottenendo il quarto posto in classifica e la conseguente qualificazione in Champions League.
Dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia e il passaggio di Mazzarri al Napoli, i blucerchiati puntano tutto su Delneri e sul tandem offensivo Pazzini-Cassano. Le scommesse si rivelano azzeccatissime, dato che i tifosi liguri si ritrovano ad ammirare una macchina pressoché perfetta che fa da variabile impazzita anche nei riguardi della lotta scudetto: sia Inter che Roma perdono infatti contro la banda blucerchiata rispettivamente all’andata e al ritorno. Memorabile fu la lotta per il quarto posto con il Palermo, culminata nella sfida della penultima giornata in cui in un gremito Renzo Barbera la Samp fermò i rosanero sull’1-1. Proprio come il Palermo però, anche per la Samp quella stagione rappresenta l’apice successivamente mai replicato.
Sassuolo 2020/2021
Titolari: Andrea Consigli; Mert Müldür, Gian Marco Ferrari, Vlad Chiricheș, Rogério; Manuel Locatelli, Maxime López; Domenico Berardi, Filip Djuričić, Jérémie Boga; Francesco Caputo.
Altri a disposizione: Jeremy Toljan, Marlon, Kaan Ayhan, Georgios Kyriakopoulos, Pedro Obiang, Mehdi Bourabia, Francesco Magnanelli, Hamed Junior Traorè, Grégoire Defrel, Giacomo Raspadori, Lukas Haraslin.
Allenatore: Roberto De Zerbi.
Il Sassuolo, nella stagione 2020/2021, ha collezionato 62 punti in Serie A, ottenendo l’ottavo posto in classifica.
Il Sassuolo di Roberto De Zerbi è stato in grado di impressionare l’Italia, e non solo, per qualità di gioco espresso, tanto che l’allenatore lombardo ha solleticato l’interesse prima dello Shaktar Donetsk, e poi del Brighton. Chiaramente anche gli interpreti favorirono una media punti così alta, su tutti Manuel Locatelli, che si guadagnò la convocazione all’Europeo itinerante del 2021, poi vinto, e un posto da titolare nella Juventus di Allegri; e ovviamente Domenico Berardi, leader tecnico, capitano e leggenda degli emiliani.
Torino 2018/2019
Titolari: Salvatore Sirigu; Nicolas N’Koulou, Armando Izzo, Emiliano Moretti; Lorenzo De Silvestri, Tomás Rincón, Daniele Baselli, Soualiho Meïté, Cristian Ansaldi; Iago Falque, Andrea Belotti.
Altri a disposizione: Koffi Djidji, Ola Aina, Saša Lukić, Roberto Soriano, Álex Berenguer, Vittorio Parigini, Simone Zaza.
Allenatore: Walter Mazzarri.
Il Torino, nella stagione 2018/2019, ha collezionato 63 punti in Serie A, ottenendo il settimo posto in classifica e la conseguente qualificazione in Europa League.
Il sistema di gioco mazzarriano fatto di solidità difensiva e ampiezza rese i granata la sorpresa della stagione: il terzetto di centrali rese a Sirigu la vita un po’ più facile, con l’ex Palermo autore di 15 porte inviolate e soli 37 gol subiti. Il Torino fu una vera e propria spina nel fianco per le prime della classe, arrivando ad un passo dalla zona Champions grazie al formidabile girone di ritorno, in cui i granata totalizzarono 36 punti. Da sottolineare anche la buona stagione di Ansaldi e soprattutto quella di Andrea Belotti, che con 15 reti ha trascinato la propria squadra.
Udinese 2012/2013
Titolari: Željko Brkić; Medhi Benatia, Maurizio Domizzi, Danilo; Dušan Basta, Andrea Lazzari, Allan, Giovanni Pasquale; Roberto Pereyra, Luis Muriel; Antonio Di Natale.
Altri a disposizione: Daniele Padelli, Thomas Heurtaux, Gabriele Angella, Andrea Coda, Davide Faraoni, Giampiero Pinzi, Gabriel Silva, Emmanuel Badu, Maicosuel, Mathias Ranégie.
Allenatore: Francesco Guidolin.
L’Udinese, nella stagione 2012/2013, ha collezionato 66 punti in Serie A, ottenendo il quinto posto in classifica e la conseguente qualificazione in Europa League.
Forse non tutti se lo ricorderanno, specialmente fra i più giovani, ma l’Udinese fino a una decina di anni fa si attestava appena un gradino sotto le big del campionato. I friulani hanno vinto ad Anfield contro il Liverpool, hanno disputato i gironi di Champions League e raggiunto il terzo posto in campionato. Ma il suo apice, a livello di punti in classifica, lo ha raggiunto nel 2012/2013, stagione che funge da crasi rispetto al rapido ridimensionamento nelle stagioni successive. Per qualche ragione, uno dei sistemi di calciomercato più solidi e particolari del nostro calcio ha improvvisamente smesso di fornire i suoi frutti più dolci.
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