Empoli è il terzo comune più popoloso della provincia di Firenze e dista appena 45 minuti di macchina dal capoluogo toscano. Un tragitto breve, che però può rappresentare un grandissimo passo in avanti per la carriera di un giovane calciatore, come nel caso di Mattia Viti e Jacopo Fazzini, che dopo essere cresciuti nel vivaio empolese sono in procinto di firmare per la Fiorentina. All’apparenza possono sembrare acquisti minori, ma si tratta di due innesti molto intelligenti e potenzialmente importanti per la nuova Viola di Stefano Pioli.
Mattia Viti, un difensore pragmatico
È paradossale, ma quello dei difensori centrali è stato il reparto migliore dell’ultima stagione dell’Empoli, retrocesso in Serie B: Luca Marianucci è già stato acquistato dal Napoli, Ardian Ismajli e Saba Goglichidze sono seguiti da diverse squadre, e Viti, appunto, è tornato nella sua Firenze.
Il centrale di Borgo San Lorenzo ha finalmente ritrovato continuità fisica e di rendimento dopo due stagioni difficili – per motivi diversi – tra Nizza e Sassuolo, dimostrando al grande pubblico di essere ancora il difensore promettente ammirato all’esordio in Serie A nella stagione 2021/2022. Impiegato come braccetto sinistro nella difesa a tre di Roberto D’Aversa, Viti si è distinto per le sue qualità in fase di costruzione e per l’attenzione nella marcatura. È un difensore quasi “vecchio stampo”, che preferisce attendere l’avversario piuttosto che cercare forzatamente l’anticipo: una scelta consapevole, dettata dalla non eccelsa velocità, compensata però da una solida struttura fisica, come testimoniano i numeri sui palloni rubati – 90, quinto in Serie A – e intercettati – 46, ottavo.
La qualità più grande di Viti è la capacità di restare concentrato per tutti i 90 minuti. Spesso, tra i giovani difensori, si vedono profili grintosi e istintivi, capaci di grandi prestazioni ma inclini a compromettere tutto con errori grossolani. L’ormai ex Empoli non rientra in questa categoria: non è un difensore che cattura immediatamente l’attenzione, ma il suo approccio attendista lo rende meno soggetto a sbavature e, di conseguenza, una certezza per i suoi allenatori. Un vero inno al pragmatismo.
Nell’ottica di una Fiorentina che intende mantenere l’assetto difensivo a tre, l’arrivo di Viti si configura come un innesto utile a coprire le spalle di Luca Ranieri, diventato capitano nell’ultima stagione. Tuttavia, Viti sembra avere margini di crescita superiori rispetto allo spezzino e non sarebbe affatto sorprendente vederlo imporsi come uno degli scudieri della nuova Viola piolana, inizialmente come prima alternativa e poi, magari, da titolare.
Jacopo Fazzini non ha paura delle responsabilità
Prima dell’ultima stagione, Fazzini aveva già collezionato 54 presenze con la prima squadra dell’Empoli, attirando su di sé l’attenzione di diverse società. Tuttavia, il club azzurro ha preferito non cederlo subito. I toscani, negli ultimi anni, hanno attraversato un processo di ridimensionamento e, dopo gli addii di Vicario, Luperto, Baldanzi e Parisi – quest’ultimo proprio alla Fiorentina –, non potevano permettersi di perdere anche l’ultimo talento prodotto dal vivaio. L’Empoli ha deciso di puntare tutto su Fazzini per la stagione 2024/2025 e, se c’è un giocatore a cui non si può rimproverare nulla per la retrocessione, è proprio il centrocampista di Massa.
Le ultime apparizioni in maglia azzurra hanno messo in mostra tutte le sue qualità, sia tecniche sia caratteriali. È una mezzala che sa esattamente cosa fare con il pallone tra i piedi: ama partire in progressione e dispone di un bagaglio tecnico che gli consente di portare palla a lungo prima di scaricare su un compagno o concludere direttamente a rete. Un aspetto, questo, da non sottovalutare: nella scorsa stagione Fazzini ha messo a referto 6 gol in 22 presenze, distribuite su poco più di 1.500 minuti complessivi, rivelando anche doti da incursore che non sembravano far parte del suo repertorio iniziale.
Queste reti parlano anche del suo profilo mentale e del senso di responsabilità. Investito della maglia numero 10 e messo al centro del progetto nonostante la giovane età, Fazzini si è caricato la squadra sulle spalle, provando fino all’ultimo a trascinarla alla salvezza. Non a caso, 4 dei suoi gol in campionato – accompagnati anche da un assist – sono arrivati nelle ultime 6 partite, quelle in cui ha provato a non far cadere i suoi nel baratro della B. Gol pesanti, in partite importanti: a poco più di vent’anni, è stato il faro tecnico della sua squadra. Se la Fiorentina è alla ricerca di un giocatore in grado di prendersi responsabilità, quello è Fazzini.
L’unico grande dubbio sul suo conto, e chi ha letto con attenzione i numeri della stagione se ne sarà già accorto, riguarda la condizione fisica: Fazzini ha saltato 19 partite nell’ultima annata, decisamente troppe. Per tutelarsi, la Fiorentina farebbe bene ad affiancargli altri rinforzi, magari un centrocampista fisico che possa permettere a lui – e ai compagni – di non dover coprire troppo campo.
Minima spesa, massima resa?
Quelli di Viti e Fazzini sono due colpi intelligenti e sostenibili per la Fiorentina, considerando che il pacchetto empolese costerebbe in totale circa 15 milioni di euro. I viola si assicurano due giocatori di qualità e prospettiva in reparti che necessitano di nuova linfa, sia per motivi anagrafici sia per scelte societarie, come nel caso di alcuni mancati riscatti. Pioli avrà il compito di accompagnare questi giovani nel primo vero grande step della loro carriera.
Entrambi hanno già dimostrato di avere le spalle larghe per reggere la Serie A in un contesto difficile come quello della lotta salvezza, ma resta da vedere se sapranno farlo anche in una piazza ambiziosa come quella fiorentina. La spesa è stata minima, per capire se la resa sarà massima ci sarà bisogno di tempo. I presupposti per fare bene, intanto, ci sono tutti.
Leggi anche: Carlos Cuesta al Parma: azzardo imprudente o geniale intuizione?