Thauvin

O ti arrendi o sei Florian Thauvin

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Quella di Florian Thauvin è la storia di un giocatore in grado di rialzarsi dopo pesanti cadute, la storia di chi ha combattuto duramente per arrivare sul tetto del mondo. Thauvin ha trasformato i fischi in applausi, ha dovuto superare tanti ostacoli, prima di diventare idolo del Vélodrome e Campione del Mondo.

Florian Tristan Mariano Thauvin, nasce a Orléans in Francia il 26 gennaio 1993. La sua infanzia non è semplice a causa della separazione dei suoi genitori, a fargli compagnia in quella difficile situazione, c’era un pallone, lo stesso che aveva tra le mani, all’età di un anno, in una fotografia presente a casa di sua nonna.

All’età di tredici anni Florian lascia casa, in seguito all’iscrizione a un’accademia di calcio a Chateauroux, una delle dodici accademie d’élite gestite dalla Federation Francais de Football. Sua mamma non vive bene questa situazione, ma il ragazzo avrà l’opportunità di crescere umanamente e calcisticamente, seguito da un allenatore che Florian ricorda ancora oggi con piacere, Fabrice Dubois. Prima di allora, il francese aveva disputato alcune partite con l’Ingres, club del sobborgo di Orléans, segnava quattro gol a partita, era un bambino, ma già si vedeva che il suo destino era legato al calcio.

Nel 2008, all’età di quindici anni, Florian passa al Grenoble, squadra neopromossa in Ligue 2. Dalle diagnosi delle visite mediche s’intravede un problema che può mettere a rischio la carriera del ragazzo: una frattura da stress alla schiena. I primi medici dicono che non può più giocare a calcio, ma lui non molla, si cura lavorando sulla postura e riesce a superare il problema. Thauvin è un mix di tecnica e velocità, qualità che portano il giovane ad esordire in Ligue 2 nella stagione 2010-2011, dopo aver giocato con la squadra Under 17, Under19 e con le riserve. In quell’anno accumula 3 presenze, e a fine stagione si svincola in seguito al fallimento del club.

Il Bastia, squadra neopromossa in Ligue 2, lo ingaggia per pochi spiccioli, qui la carriera di Thauvin ha una svolta decisiva. Il primo anno raccoglie 13 presenze, e la squadra riesce ad ottenere la promozione in Ligue 1.

Il 28 ottobre 2012 la Francia si accorge di Florian Thauvin. Si gioca Bastia-Bordeaux: Thauvin segna una doppietta, 3-1 il risultato finale. L’annata 2012-2013 è straordinario per Florian, in quella stagione segnerà dieci gol in totale, con ben quattro doppiette, di cui tre di fila e contro squadre importanti come Bordeaux, Lione e Marsiglia. Al termine del campionato il ragazzo ottiene il premio come miglior giovane del torneo, davanti a gente del calibro di Verratti e Digne. La miglior qualità di Florian è la tecnica nello stretto, fortissimo in questo fondamentale, peccato che a volte se ne dimentica mancando di cattiveria e fame, la stessa che serve al talento per creare un campione.

Nel gennaio del 2013 firma un contratto di quattro anni con il Lille, rimanendo al Bastia fino a fine stagione.

In estate vince con la Francia il Mondiale Under20, è, insieme al compagno Paul Pogba, il trascinatore della squadra, che porta alla vittoria finale segnando 3 gol, di cui due splendidi gol segnati in semifinale contro il Ghana, e fornendo un assist.

Nel mentre a Lille avvengono diverse cose. L’addio di Rudi Garcia, destinazione Roma, aveva fatto cambiare idea a Thauvin che non era più convinto del progetto, disputa solo una partita con il Lille, poi decide di non allenarsi e non recepire lo stipendio, spingendo affinché la società gli permetta di trasferirsi all’Olympique Marsiglia, che ha offerto quattordici milioni per lui.

Florian arriva al Marsiglia con l’etichetta di bad boy, in seguito ai problemi con il Lille. L’ex Bastia gioca i primi due anni a Marsiglia discretamente bene, il primo anno il bottino recita nove gol e quattro assist tra Champions e Ligue 1, ma decisiva per la sua carriera fu l’annata 2014-2015.

Arriva sulla panchina del Marsiglia Marcelo Bielsa, il tecnico chiede a Thauvin un lavoro difensivo impegnativo, e questo non piace al francese. Il numero dei gol e degli assist cala, perché ovviamente il giocatore perde freschezza sotto porta, ma le prestazioni rimangono buone. Fino all’arrivo dell’allenatore argentino, Florian era un giocatore molto individualista e, ritrovatosi all’improvviso in un contesto tattico organizzato, in cui si richiedono compiti importanti in pressing e in copertura, l’ambientamento diventa meno facile del previsto.

Estate 2015, il Marsiglia deve vendere. Arriva un’offerta di 18 milioni dal Newcastle per Thauvin, e la società sfrutta l’occasione, questo provoca dispiacere e tristezza al giocatore, che non voleva lasciare il Vélodrome.

In Inghilterra Florian vive il momento più buio della sua carriera. A ventidue anni il francese non era ancora pronto per lasciare la Francia, fu un cambiamento mai digerito, troppo radicale e improvviso. Durerà sei mesi l’avventura di Thauvin al Newcastle, sei mesi di fischi e critiche da parte di stampa e tifosi. Aveva accumulato appena 420 minuti in stagione, stava per tramontare il talento di Florian, ma il bambino prodigio di Orléans non aveva intenzione di mollare e, nel gennaio 2016, torna al Marsiglia.

La situazione all’OM non era più la stessa, Thauvin ritrovò una squadra in posizioni di classifica vergognose considerando il blasone della società.

18 marzo 2016, si gioca Marsiglia-Rennes, è la trentunesima giornata di campionato e la partita porta con sé le ultime speranze della squadra locale di lottare per qualcosa in campionato. L’atmosfera non aiuta, Vélodrome quasi vuoto, tifosi in protesta. Dopo quattordici minuti il risultato è 0-3, i tifosi prendono di mira proprio lui, Florian Thauvin. Il giocatore fu colpito alle spalle da una bottiglia lanciata dagli spalti mentre si apprestava a battere un calcio di punizione. Quella bottiglia fu come uno schiaffo per Florian – non fisico ma morale –, il ragazzo di Orléans non reagisce, anche se trattiene dentro di sé tanta rabbia e frustrazione. Minuto venti, palla sul mancino e tiro a giro sul secondo palo, gol strepitoso e sguardo rivolto ai tifosi, come a far vedere chi fosse il vero Florian Thauvin. Il Marsiglia perderà quella partita 2-5, e a fine anno la classifica recita tredicesimo posto, inaccettabile.

Quella spiacevole situazione, però, lo aiuterà a crescere, lo renderà più maturo e sicuro di sé. Florian non molla, non fa parte del suo carattere, continua la sua avventura a Marsiglia, nonostante il club navighi in un mare di pessimismo e negatività, rifiutando anche importanti offerte dall’estero.

Ottobre 2016, si apre una nuova era per l’Olympique Marsiglia, la vendita del club è registrata, la società è ora gestita da Franck McCourt e dal presidente Jacques-Henri Eyraud, Rudi Garcia è il nuovo allenatore. Il mister inserisce Thauvin in una situazione tattica tale da lasciarlo libero di inventare in fase offensiva. Florian è molto più nel vivo del gioco e a questo punto il terreno è pronto alla sua ascesa. Schierato nella posizione di trequartista destro in un 4-2-3-1, il francese può ricevere lungo la corsia di destra, e a quel punto ha più opzioni: può provare a saltare l’uomo sfruttando le sue qualità di dribbling, può rientrare sul sinistro micidiale per calciare o servire il taglio di un compagno, può andare sul destro per crossare o scambiare, avendo tra le doti anche quella di non disdegnare l’utilizzo del piede debole.

Altra caratteristica di Florian è l’abilità di attaccare il secondo palo per raccogliere i cross provenienti dal versante opposto. Il gioco di Garcia prevede molti giocatori a sostegno di chi è in possesso di palla, ciò accentua l’abilità di Thauvin di dialogare con i compagni, egli riesce infatti ad avere una comprensione dei movimenti degli altri tale da riuscire a servire palloni senza neanche guardarne la posizione. Garcia siede tutt’oggi sulla panchina dell’OM e con lui Thauvin ha messo insieme 114 presenze segnando 55 gol e servendo 28 assist ai compagni.

Tutto ciò convincerà Deschamps a convocare Thauvin per i Mondiali di Russia 2018, Florian giocherà solo tre minuti, ma la sua Francia conquisterà il titolo di Campione del Mondo. Il giusto premio ad un ragazzo diventato uomo superando tutti gli ostacoli che il destino gli ha posto davanti, compresi quelli causati dai suoi stessi errori.

Thauvin ha ancora 26 anni e tanto da dare al calcio, se dovesse sbagliare ancora una cosa è certa, Florian avrà la forza di rialzarsi e tornare più forte. Nella vita o ti arrendi o sei Florian Thauvin.