Giroud Milan

Quattro brani per raccontare il triennio rossonero di Olivier Giroud

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Dopo tre anni trascorsi con la maglia del Milan addosso, Olivier Giroud ha scelto di lasciare il Diavolo per trasferirsi in MLS, più precisamente al Los Angeles FC, chiudendo una storia d’amore breve ma intensissima con il club lombardo. L’arrivo del francese nell’estate del 2021 fu accolto da reazioni miste della tifoseria rossonera: da un lato c’era chi era esaltato nel vedere arrivare un attaccante dal pedigree così prestigioso, dall’altro c’era chi invece era scettico per via di una prolificità sempre più in calando con l’avanzare dell’età – un problema peraltro condiviso con il suo compagno di reparto Zlatan Ibrahimović. A distanza di anni si può affermare tranquillamente che ogni aspettativa riguardo Giroud è stata ampiamento superata, dalla prima stagione culminata con la vittoria dello scudetto ai gol pesanti delle annate successive. In questo articolo, tramite l’ausilio di alcune canzoni, ripercorreremo alcuni momenti cruciali del triennio di permanenza di Giroud al Milan.


Just Like Heaven – Inter-Milan 1-2 (05/02/2022)

Il titolo del pezzo dei Cure potrebbe essere sufficientemente esplicativo per descrivere l’estasi rossonera di quella notte, che all’intervallo di quel derby sembrava pressoché impossibile da immaginare. Non solo perché l’Inter conduceva la partita, ma anche e soprattutto perché il Biscione stava schiacciando il Milan e se il risultato era fermo soltanto sull’1-0 il Diavolo lo doveva solo e soltanto alla prestazione superlativa di Mike Maignan tra i pali. Quello che successe tra il 75′ e il 78′ minuto ha ancora oggi poco a che fare con la razionalità, ma è soprattutto il secondo gol di Giroud a fare breccia nel cuore dei milanisti, non solo perché si rivelerà essere il gol vittoria, ma per la splendida girata con cui si libera di Stefan de Vrij e che gli permette di battere a rete. Proprio da quel gesto tecnico nascerà poi il coro «Si è girato Giroud», anticipato da Robert Smith 35 anni prima con «Spinning on that dizzy edge».


Love Song – Sassuolo-Milan 0-3 (22/05/2022)

You try and you try and you try and you try
To make me change
I hope and I pray and I pray and I pray
You’ll stay the same

Love Song per sonorità rappresenta il brano standard degli Idles di quegli anni, rabbioso nell’esecuzione e nei testi, ma questa parte di strofa ci serve a capire come i tifosi hanno vissuto Olivier Giroud nel suo primo anno di permanenza al Milan. Un idillio di cui abbiamo avuto testimonianza poche volte, ma di un significato e un peso specifico incredibile. Nella stagione 2021/2022 Giroud realizza 11 gol in campionato, quasi tutti fondamentali per la corsa allo scudetto. Basti pensare alla rete contro il Napoli in trasferta nello scontro diretto, al pareggio siglato contro la Lazio all’Olimpico in una partita conclusasi poi con il gol di Sandro Tonali all’ultimo secondo, e a quelli più “nascosti” come il gol vittoria contro il Torino, in un incontro che, come spesso accade quando si affrontano le compagini allenate da Ivan Jurić, si era rivelato difficilissimo per il Milan. La partita di Reggio Emilia non ha bisogno di essere ricordata nei dettagli, è ancora vividamente impressa nella mente dei tifosi milanisti, ma basta dire solo una cosa: quando il Milan aveva la necessità di mettere in ghiaccio la partita quanto prima, è stato Giroud l’uomo risolutore, e per ben due volte.


This Must Be the Place – Milan-Spezia 2-1 (05/11/2022)

Home is where I want to be
But I guess I’m already there
I come home, she lifted up her wings
I guess that this must be the place

Il gol allo Spezia del novembre 2022 rappresenta probabilmente il momento più alto della permanenza di Olivier Giroud in rossonero, oltre ad essere probabilmente il più bello del francese in questo triennio. Questa rete rappresenta anche un momento positivo della stagione 2022/2023 del Milan che, nonostante gli scricchiolii che già si iniziavano a intravedersi e che si tramuteranno in crollo netto nel mese di gennaio, conquista tre pesantissimi punti per restare a contatto con il Napoli di Spalletti. Il pezzo, verosimilmente il più noto dei Talking Heads insieme a Psycho Killer, racconta di un amore ardente che David Byrne si augura essere il più lungo possibile, cantato sopra una base allegra caratterizzata dai loop tipici degli arrangiamenti dei Talking Heads, che calza perfettamente per descrivere l’estasi con cui Giroud festeggia il gol, al punto di togliersi la maglia e restare a torso nudo nonostante la fredda serata milanese. Un gesto che gli costerà l’espulsione per somma di ammonizioni: nella frenesia del momento aveva scordato di esser stato già ammonito.


Gli spietati – Milan-Salernitana 3-3 (25/05/2024)

Gli spietati salgono
sul treno e non ritornano mai più
non sono come noi
perduti antichi eroi
noi due che al binario ci diciamo addio

Nella sua ultima stagione Olivier Giroud ha collezionato 17 reti e 9 assist in tutte le competizioni. Dal punto di vista della contribuzione diretta ai gol è la sua miglior annata rossonera, ma nel complesso è stata paradossalmente negativa, poiché il francese è mancato nel suo essere quel totem imprescindibile per le sorti rossonere. Ovviamente paga anche colpe non sue, anche perché probabilmente non era nemmeno previsto che dovesse giocare questa imponente mole di partite. Inevitabilmente si è visto quanto Giroud fosse sempre più logoro fisicamente nel corso della stagione, e il fatto che l’alternativa nel ruolo di punta, Luka Jović, abbia reso al meglio solamente in coppia con lui, non ha di certo aiutato.

Gli errori di Giroud sono stati pochi ma di un peso specifico incredibile, praticamente l’esatto opposto della sua prima stagione in rossonero. Su tutti spiccano il rigore sbagliato contro il Borussia Dortmund, nella partita decisiva per il passaggio del girone di Champions League, e la traversa presa da due passi contro la Roma, nell’andata dei quarti di Europa League. Ma sono stati proprio questi i momenti in cui è stato tangibile l’infinito affetto che Giroud è riuscito a costruire intorno a sé da parte della tifoseria: a moltissimi altri giocatori della rosa del Milan – anche altri elementi cardine, non solo giocatori già bersagliati – questi errori sarebbero stati imputati in maniera molto più aggressiva.

Il tifo rossonero non ama Giroud con l’ardore con cui amava Tonali per l’essere fieramente milanista, non lo ama per il suo talento spudorato come fa con Rafael Leão, e nemmeno per la “cazzima” come con Theo Hernández. Il tifo rossonero ama Giroud come si può amare un amico, un rapporto basato sulla reciprocità del do ut des. Nonostante i soli tre anni di permanenza, Giroud è stato in grado di scavare un solco indelebile, che rimarrà impresso per sempre nella memoria dei milanisti del nuovo millennio.

La partita con la Salernitana è stata fondamentalmente inutile per le sorti del Milan, già aritmeticamente secondo, così come per gli avversari, retrocessi da diverse settimane, ma ha dato la possibilità ai milanisti di vedere il loro amico segnare con il rossonero addosso per un’ultima volta, e di poterlo salutare, in una serata dalle forti tinte malinconiche. Così come malinconica è Gli spietati dei Baustelle, un brano che nonostante un testo struggente riesce ad essere splendidamente elegante nell’arrangiamento, proprio come monsieur Giroud in un campo da calcio.

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