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Tre sorprese della Bundesliga oscurate dal Leverkusen

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In questa stagione di Bundesliga, il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso è stata una delle sorprese più grandi degli ultimi anni. Le Aspirine hanno scritto un pezzo importante di storia del calcio tedesco vincendo il loro primo titolo, interrompendo il decennio di dominio del Bayern Monaco e chiudendo il campionato da imbattuti – impresa mai riuscita prima neanche al colosso della Baviera.

Questa annata praticamente perfetta ha affollato le prime pagine dei quotidiani sportivi, oscurando il campionato di tutte le altre, anche quelle che si sono rese protagoniste di una stagione straordinaria. Il Bayer, infatti, non è l’unica sorpresa di questa Bundesliga. In questo articolo abbiamo raccontato le altre tre migliori annate del campionato teutonico, in rapporto al livello della squadra e alle aspettative iniziali.


Lo Stoccarda di Sebastian Hoeness

Il 3 aprile del 2023 lo Stoccarda esonera Bruno Labbadia dopo la sconfitta per 3-0 contro l’Union Berlino e lo sostituisce con Sebastian Hoeness – figlio di Dieter e nipote di Uli, due pietre miliari della storia del Bayern Monaco –, allenatore molto interessante ma con poca esperienza nel calcio dei grandi.

I Roten erano ultimi in campionato, ma sotto la guida del nuovo tecnico ottengono 3 vittorie e 4 pareggi nelle ultime 8 gare della stagione, riuscendo ad accedere allo spareggio salvezza contro l’Amburgo, poi stravinto con un 6-1 complessivo. In pochi potevano aspettarsi uno stravolgimento del genere, ma lo Stoccarda ha toccato il fondo per poi salire vertiginosamente e arrivare, in poco più di un anno, a superare il Bayern Monaco all’ultima giornata nella corsa per il secondo posto in campionato.

Ma qual è stato il segreto di questa squadra che, un po’ come il Leverkusen con Xabi Alonso, sembra aver trovato nel proprio tecnico il vero top player? Innanzitutto una spiccata enfasi sui giovani: sono ben 9 i calciatori Under-25 che hanno collezionato almeno 20 presenze in questa Bundesliga, e inoltre Genki Haraguchi è l’unico Over-30 in rosa ad essere sceso in campo per i biancorossi. A giocare un ruolo chiave è stata anche la versatilità di Hoeness: il 4-4-2 e il 4-2-3-1 sono senz’altro i sistemi di gioco maggiormente usati dal tecnico bavarese, ma spesso lo si è visto adottare anche il 3-4-3 e il 3-4-2-1, in base alle esigenze del momento.

Per quanto l’intera rosa dello Stoccarda meriterebbe una menzione, visto il cammino sontuoso che li ha riportati in Champions League dopo 15 anni, ci limiteremo a elencare i protagonisti assoluti. Su tutti spicca il guineano Serhou Guirassy, che si è preso la scena siglando 28 gol in 28 partite, seguito dall’ex Brighton Deniz Undav, artefice di 18 reti e 9 assist.

L’efficienza della catena di sinistra è stata di grande aiuto: le continue sovrapposizioni di Maximilian Mittelstädt e i dribbling funambolici di Chris Führich sono stati una minaccia continua per gli avversari, che è valsa a entrambi la prima storica convocazione in nazionale. Fondamentale anche la leadership in difesa di capitan Waldermar Anton, le parate di Alexander Nübel e il mix di quantità e qualità fornito dalla coppia di mediani Atakan Karazor-Angelo Stiller.

Secondo i dati di Transfermarkt, il lavoro di Hoeness ha aumentato il valore della rosa del 130% rispetto a quello di inizio stagione – nei Top 5 campionati europei solo il Frosinone di Eusebio Di Francesco è cresciuto di più –, ma soprattutto ha dato modo ad una gigante del campionato tedesco di tornare a viaggiare per tutta l’Europa, come non faceva da parecchio tempo.


L’Heidenheim di Frank Schmidt

All’ultima giornata della stagione 2022/2023 di Zweite Bundesliga, l’Heidenheim è riuscito a vincere il triello con Darmstadt e Amburgo, conquistando la loro prima storica promozione nel massimo campionato tedesco. A salire alla ribalta fu soprattutto la storia dell’allenatore Frank Schmidt, che dopo aver chiuso una modesta carriera da calciatore con i rossoblù nel luglio del 2007, ne è diventato allenatore per la stagione successiva senza mai più fermarsi: con le sue oltre 600 presenze in panchina è infatti l’allenatore più longevo e fedele del calcio tedesco.

Ai nastri di partenza di questa annata di Bundesliga, però, la favola dell’Heidenheim era destinata a terminare: tra tutte le rose del campionato teutonico, quella della squadra del Baden-Württemberg era considerata come la più debole sulla carta. I ragazzi di Schmidt hanno invece stupito tutti, conquistando una salvezza decisamente tranquilla, con tre giornate d’anticipo. Inoltre, grazie alla riforma delle coppe europee e agli ottimi risultati del calcio tedesco in questa stagione internazionale, l’Heidenheim potrebbe addirittura conquistare un posto in Conference League. Hanno infatti concluso la loro prima stagione nella massima serie all’ottavo posto che, in caso di vittoria del Bayer Leverkusen contro il Kaiserslautern nella finale DFB-Pokal, regalerebbe clamorosamente ai rossoblù l’accesso alla terza coppa europea.

La cosa che contraddistingue maggiormente questa squadra è senza ombra di dubbio l’efficacia dai calci piazzati, in particolare i calci d’angolo: ultimi in Bundes per possesso palla medio (42%) e terzultimi per occasioni da rete create (62), i rossoblù sfruttano le capacità balistiche dell’ala sinistra Jan-Niklas Beste per arrivare al gol da corner – l’ex vivaio BVB infatti ha messo a referto, oltre a 8 reti, ben 11 assist. A svettare di testa è quasi sempre Tim Kleindienst, torre di 194 centimetri che ha realizzato 12 gol e occupa il primo posto in Bundesliga nella classifica dei duelli aerei vinti, ma anche il centrocampista Jan Schöppner e il capitano Patrick Mainka. In particolar modo, l’Heidenheim ha messo in mostra questa capacità nella sfida contro il Darmstadt dello scorso dicembre: la vittoria in rimonta per 3-2 è arrivata proprio grazie ad una punizione e due corner di Beste, culminati sulle teste di Schöppner e Mainka.

Vittime illustri dei rossoblù sono stati il già citato Stoccarda di Hoeness – battuto 2-0 a novembre e bloccato sul 3-3 al ritorno – e il Bayern Monaco di Thomas Tuchel lo scorso 6 aprile – rimontato nel secondo tempo dopo il doppio vantaggio dei bavaresi. La squadra di Schmidt, con un mercato quasi a costo zero – solo 2,3 milioni di euro investiti in cartellini tra l’estate e la riparazione –, ha dimostrato forse di essere la più grande tra le sorprese di questa stagione di Bundesliga.


L’Augsburg di Jess Thorup

Come lo Stoccarda, anche l’Augsburg ha navigato nei bassifondi della classifica nella passata stagione, centrando la salvezza all’ultima giornata proprio ai danni dei Roten. Questo ha permesso ad Enrico Maassen di salvare la panchina, ma dopo la sosta di ottobre dell’annata successiva i Fuggerstädter si ritrovano al quindicesimo posto con 5 punti nelle prime 7 partite, con la dirigenza che decide di sollevare dall’incarico l’ex tecnico del Borussia Dortmund II e sostituirlo con Jess Thorup, allenatore danese pescato proprio dalla Superligaen – competizione che ha vinto due volte con Midtjylland e Copenhagen. L’ex attaccante danese ha avuto un impatto fondamentale sulle prestazioni e i risultati dell’Augsburg: conquista 34 punti in 22 partite di campionato, portando la squadra in zona Europa League, salvo poi crollare nelle ultime giornate dopo aver ottenuto l’aritmetica salvezza.

Protagonista e trascinatore assoluto dell’Augsburg è stato il capitano Ermedin Demirović, autore di 15 gol e 9 assist in campionato. Il bosniaco ha fatto coppia con Philip Tietz, acquistato dal Darmstadt per soli 2,2 milioni di euro per far fronte ai trasferimenti di Mërgim Berisha all’Hoffenheim e Ricardo Pepi al PSV – rispettivamente la seconda e la terza cessione più onerosa nella storia del club –, il classe ‘97 è stato un faro della squadra con 8 gol e 4 assist all’attivo in Bundesliga. Anche Rubén Vargas, titolare fisso della nazionale svizzera, con 4 gol e 4 assist si è riconfermato come caposaldo dei Fuggerstädter, così come il mediano Elvis Rexhbecaj, costretto tuttavia a saltare la parte finale della stagione per la rottura del metatarso.

Il crollo nelle ultime cinque partite ha chiaramente compromesso una stagione che sarebbe stata leggendaria per il club – l’Augburg conta una sola partecipazione alle coppe europee nella propria storia –, ma il lavoro svolto da Thorup e i suoi è comunque ottimo e non può essere ignorato. La prossima stagione sarà decisiva per capire se questa squadra sarà nuovamente capace di far sognare i propri tifosi – con il danese in panchina, prima del finale di stagione negativo, solo le squadre poi qualificatesi in Champions hanno fatto più punti dell’Augsburg –, o se è stata solo il frutto di una pazza annata di Bundesliga in cui le sorprese l’hanno fatta da padrone.

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