Scamacca West Ham

Come sta andando Scamacca in Premier League?

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Ventiquattro anni da compiere, un’etichetta importante data dall’esborso economico del suo trasferimento e un’eredità importante da raccogliere. Lo scorso luglio Gianluca Scamacca è stato acquistato dal West Ham per 36 milioni di euro – terzo acquisto più costoso nella storia degli Irons –, diventando l’ottavo italiano ad aver vestito la gloriosa maglia degli Hammers, e solo il tempo ci dirà se saprà lasciare ai tifosi un ricordo degno di Paolo Di Canio, altro attaccante romano che è diventato idolo assoluto da quelle parti di Londra.


La stagione al Sassuolo e l’approdo in Inghilterra

L’ultima annata italiana di Scamacca è stata a dir poco positiva. Dopo un inizio difficile caratterizzato da scarso minutaggio e dal costante ballottaggio con Grégoire Defrel, Alessio Dionisi, tecnico del Sassuolo, decide di affidare l’attacco all’ex PSV, una scelta non da poco se si pensa che ha solo una stagione di Serie A alle spalle – 8 gol a referto con la maglia del Genoa. Proprio contro la sua ex squadra, Scamacca mette a segno i primi due gol della stagione 2021/2022, che si chiuderà con ben 16 centri – di cui solo uno dal dischetto. Tra questi ci sono veri e propri gioielli come le reti realizzate contro Milan e Inter a San Siro, oppure quella messa a segno a Reggio Emilia contro il Napoli, con stop di petto e tiro al volo all’interno dell’area di rigore. Sicuramente giocare con giocatori di qualità come Berardi, Raspadori e Traorè lo ha aiutato a esprimersi al meglio, ma Scamacca ha mostrato di avere i crismi dell’attaccante moderno, e non è un caso che ad acquistarlo sia stato un club di Premier League.

Il campionato inglese è sicuramente il più importante e quello di maggior livello, e a farla da padrone sono fisicità e ritmo. In Premier si viaggia al doppio della velocità e se non riesci a stare a cavallo prima o poi cadi, e vieni schiacciato. Senza andare troppo in là, e utilizzando il West Ham come club di riferimento, abbiamo visto imporsi non solo Paolo Di Canio tra gli italiani, ma anche Angelo Ogbonna, ancora in rosa e vero e proprio pilastro della squadra londinese, nonostante il minutaggio sia ormai limitato dall’età. Ma ci sono anche stati casi come quello di Simone Zaza, vero e proprio buco nell’acqua. Certo è che, a differenza di quest’ultimo, Scamacca arriva in Premier con numeri e qualità importanti e in un West Ham decisamente superiore a quello di ormai sei anni fa.


Come sta andando Scamacca in questi primi tre mesi di Premier League?

Il centravanti italiano non sta di certo lottando con Haaland per la classifica marcatori, ma il suo rendimento non può essere nemmeno definitivo negativo come molti ipotizzavano al momento del suo trasferimento. Arrivati alla pausa per il Mondiale, Scamacca ha segnato 2 gol in 13 partite di campionato e 4 in 7 partite di Conference League, preliminari compresi, per un totale di 6 reti in 21 presenze e la media di un gol ogni 180 minuti – comunque migliore rispetto a quella di Lautaro e Vlahović, volendo paragonarla a due dei migliori attaccanti della Serie A. Come sempre però, i freddi numeri non ci permettono di avere un quadro completo della situazione, e vanno analizzati.

È indubbio che Scamacca abbia avuto qualche problema di ambientamento. Nelle prime sette partite di Premier ha totalizzato solo 167 minuti, in due di queste partite non è stato convocato e una sola volta è partito da titolare – peraltro nell’unica vittoria delle prime sette uscite. Già dal suo esordio contro il Manchester City, nonostante i pochi palloni toccati, Gianluca ha mostrato le proprie potenzialità, vincendo diversi duelli arei e mostrandosi in grado di legare il gioco, allargando il pallone con precisione e velocità sugli esterni. Ciononostante, il tecnico David Moyes è solito preferire Michail Antonio come punta di riferimento del proprio 4-2-3-1, non una vera prima punta di ruolo ma un’ala d’attacco reinventata e apprezzata dall’ex allenatore di Everton e Manchester United per la sua duttilità, pur non avendo certamente uno spiccato senso del gol – il giamaicano è fermo a quota 5 reti.

Le prime partite da titolare con il West Ham arrivano appunto nei preliminari di Conference League, e Scamacca segna subito all’esordio nelle competizioni europee con un bel colpo di testa che apre le marcature nel 3-1 contro i danesi del Viborg, ripetendosi poi al ritorno.

Il primo ottobre arriva il primo centro in Premier League. Impiegato per la prima volta dall’inizio in campionato, davanti ai propri tifosi, Scamacca è decisivo nel match contro il Wolverhampton, aprendo le marcature della gara. Ed è un gol dei suoi, esteticamente bellissimo. Un mix di tecnica e potenza. Bowen lotta in mezzo all’area per il pallone con i difensori avversari, questo schizza via e viene raccolto dall’ex Sassuolo, che stoppa e calcia di controbalzo sul secondo palo.

Un gol meraviglioso a cui ne segue subito un altro, altrettanto bello, nella partita vinta per 3-1 sul Fulham, in cui sigla il raddoppio, dopo che i suoi erano andati in svantaggio. Dopo aver avuto un paio di occasioni, Gianluca trova la rete raccogliendo la verticalizzazione di Paquetá e superando il portiere con un pallonetto dolcissimo. Un concentrato di tecnica non indifferente.

Queste due reti, a cui se ne aggiungono altre due realizzate nel girone di Conference League ai danni dei danesi del Silkeborg e dei belgi dell’Anderlecht, gli garantiscono il posto da titolare nelle partite che precedono la lunga pausa invernale, ma il West Ham non gira e lui ne risente.

La squadra di Moyes è una delle più grandi sorprese in negativo di questo inizio di stagione, come testimonia il sedicesimo posto in classifica, nonostante una rosa di tutto rispetto. Il West Ham è soprannominato ‘The Academy of Football‘, ma in realtà il gioco mostrato fin qui è tutto fuorché da insegnare. I calciatori di talento non mancano e il 4-2-3-1 sembra essere il miglior schema per esaltarne le caratteristiche, ma gli Hammers rinunciano a giocare in avanti, sono una squadra che rimane molto bassa e passiva il più delle volte, come testimoniano i dati sul possesso palla – 45,5% di media. Ancor peggiori sono però i numeri offensivi: solo 12 gol segnati in 15 partite di campionato, di cui 2 dal dischetto. Parliamo di una squadra che, oltre Scamacca, vede in rosa i vari Bowen, Rice, Fornals, Souček, Benrahma e lo stesso Paquetá, e che potrebbe imporre il proprio gioco contro diverse squadre, ma preferisce subire e provare a ripartire con poca efficacia in contropiede.

Scamacca non è infatti il solo ad aver avuto delle difficoltà: Bowen, giocatore da 18 gol e 13 assist la scorsa stagione, in campionato è fermo ad appena due marcature, mentre il brasiliano ex Milan, dopo aver fatto faville a Lione tanto da diventare un perno del Brasile di Tite, non riesce minimamente a incidere, è avulso dal gioco.

Analizzando dunque la situazione del West Ham nel suo complesso, possiamo sostenere che i numeri non sfavillanti di Scamacca siano dovuti più al contesto tattico e tecnico dentro il quale si muove, che da suoi demeriti. Questi primi mesi faranno comunque bene a Gianluca, che ha tutto per potersi imporre nel campionato inglese: fisicità, buona tecnica di base, e una facilità di calcio da fare invidia.

«Ai posteri l’ardua sentenza», direbbe il Manzoni, e a noi non resta che aspettare la fine della stagione per giudicare a pieno la sua prima annata in Premier League. Le premesse per un futuro radioso, però, ci sono già, perché Scamacca è un ragazzo di assoluto talento, e può essere il futuro di una Nazionale che ha bisogno di ripartire dai giovani, dopo il mancato accesso al Mondiale.

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