Scamacca West Ham

Come è andata la stagione di Scamacca al West Ham?

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Iniziamo subito con uno spoiler: non un granché, ma vediamo di capirne i motivi. Era il 26 luglio del 2022 quando il West Ham, settima classificata in Premier League a due soli punti dal Manchester United, ha ufficializzato l’acquisto di Gianluca Scamacca per un corrispettivo di 36 milioni di euro. Il romano è arrivato a 24 anni da compiere, con un’etichetta importante data dall’esborso economico del suo trasferimento e con la pesantissima eredità del concittadino Paolo Di Canio da raccogliere. C’era molta attesa per vedere all’opera Scamacca, ma, appunto, si è visto davvero pochissimo.


La stagione al Sassuolo e l’approdo in Inghilterra

L’ultima annata italiana di Scamacca è stata a dir poco positiva. Dopo un inizio difficile caratterizzato da scarso minutaggio e dal costante ballottaggio con Grégoire Defrel, Alessio Dionisi, tecnico del Sassuolo, decide di affidare l’attacco all’ex PSV, una scelta non da poco se si pensa che ha solo una stagione di Serie A alle spalle – 8 gol a referto con la maglia del Genoa. Proprio contro la sua ex squadra, Scamacca mette a segno i primi due gol della stagione 2021/2022, che si chiuderà con ben 16 centri – di cui solo uno dal dischetto. Tra questi ci sono veri e propri gioielli come le reti realizzate contro Milan e Inter a San Siro, oppure quella messa a segno a Reggio Emilia contro il Napoli, con stop di petto e tiro al volo all’interno dell’area di rigore. Sicuramente giocare con giocatori di qualità come Berardi, Raspadori e Traorè lo ha aiutato a esprimersi al meglio, ma Scamacca ha mostrato di avere i crismi dell’attaccante moderno, e non è un caso che ad acquistarlo sia stato un club di Premier League.

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Il campionato inglese è sicuramente il più importante e quello di maggior livello, e a farla da padrone sono fisicità e ritmo. In Premier si viaggia al doppio della velocità e se non riesci a stare a cavallo prima o poi cadi, e vieni schiacciato. Senza andare troppo in là, e utilizzando il West Ham come club di riferimento, abbiamo visto imporsi non solo Paolo Di Canio tra gli italiani, ma anche Angelo Ogbonna, ancora in rosa e vero e proprio pilastro della squadra londinese, nonostante il minutaggio sia ormai limitato dall’età. Ma ci sono anche stati casi come quello di Simone Zaza, vero e proprio buco nell’acqua. Certo è che, a differenza di quest’ultimo, Scamacca è sbarcato in Premier con numeri e qualità importanti e in un West Ham decisamente superiore a quello del lucano.


Come è andata la stagione di Scamacca al West Ham?

Il numero sette del West Ham ha messo a referto 8 gol in 27 presenze stagionali – 5 in Conference League, soltanto 3 in Premier –, sicuramente un rendimento inferiore rispetto a quello dell’anno precedente e che, a primo impatto, potrebbero far intendere che la sua annata sia stata decisamente deludente. Chi però ha seguito il ragazzo e la squadra sa che la mancata esplosione non è da ricercare in eventuali limiti tecnici, ma in altre ragioni decisamente significative: lo scarso minutaggio e i tanti problemi fisici.

È indubbio che Scamacca abbia avuto qualche problema di ambientamento. Nelle prime sette partite di Premier ha totalizzato solo 167 minuti, in due di queste partite non è stato convocato e una sola volta è partito da titolare – peraltro nell’unica vittoria delle prime sette uscite. Già dal suo esordio contro il Manchester City, nonostante i pochi palloni toccati, Gianluca ha mostrato le proprie potenzialità, vincendo diversi duelli arei e mostrandosi in grado di legare il gioco, allargando il pallone con precisione e velocità sugli esterni. Ciononostante, il tecnico David Moyes ha quasi sempre preferito Michail Antonio come punta di riferimento del proprio 4-2-3-1, non una vera prima punta di ruolo ma un’ala d’attacco reinventata e apprezzata dall’ex allenatore di Everton e Manchester United per la sua duttilità, pur non avendo certamente uno spiccato senso del gol – il giamaicano ha chiuso la stagione con 5 reti in campionato.

Le prime partite da titolare con il West Ham arrivano nei preliminari di Conference League, e Scamacca segna subito all’esordio nelle competizioni europee con un bel colpo di testa che apre le marcature nel 3-1 contro i danesi del Viborg, ripetendosi poi al ritorno.

Il primo ottobre arriva il primo centro in Premier League. Impiegato per la prima volta dall’inizio in campionato, davanti ai propri tifosi, Scamacca è decisivo nel match contro il Wolverhampton, aprendo le marcature della gara. Ed è un gol dei suoi, esteticamente bellissimo. Un mix di tecnica e potenza. Bowen lotta in mezzo all’area per il pallone con i difensori avversari, questo schizza via e viene raccolto dall’ex Sassuolo, che stoppa e calcia di controbalzo sul secondo palo.

Un gol meraviglioso a cui ne segue subito un altro, altrettanto bello, nella partita vinta per 3-1 sul Fulham, in cui sigla il raddoppio, dopo che i suoi erano andati in svantaggio. Dopo aver avuto un paio di occasioni, Gianluca trova la rete raccogliendo la verticalizzazione di Paquetá e superando il portiere con un pallonetto dolcissimo. Un concentrato di tecnica non indifferente.

Queste due reti, a cui se ne aggiungono altre due realizzate nel girone di Conference League ai danni dei danesi del Silkeborg e dei belgi dell’Anderlecht, gli garantiscono il posto da titolare nelle partite che precedono la lunga pausa invernale, ma il West Ham non gira e Scamacca ne risente.

La squadra di Moyes è una delle più grandi sorprese in negativo di questa stagione di Premier League, tanto da galleggiare per gran parte dell’anno in zona retrocessione, con un quattordicesimo posto finale frutto di 40 punti complessivi. Il West Ham è soprannominato ‘The Academy of Football‘, ma in realtà il gioco mostrato quest’anno è tutto fuorché da insegnare. I calciatori di talento non mancano e il 4-2-3-1 sembra essere il miglior schema per esaltarne le caratteristiche, ma gli Hammers rinunciano a giocare in avanti, sono una squadra che rimane molto bassa e passiva il più delle volte, come testimoniano i numeri sul possesso palla – 41,7% di media in Premier, peggio di loro solo Bournemouth e Nottingham Forest. Ancor peggiori sono però i dati relativi ai gol: solo 42 gol segnati in 38 partite di campionato – di cui 6 dal dischetto –, a fronte di 55 reti subite. Parliamo di una squadra che, oltre Scamacca, vede in rosa i vari Bowen, Rice, Souček, Benrahma e lo stesso Paquetá, e che potrebbe imporre il proprio gioco contro diverse squadre, ma preferisce subire e provare a ripartire – spesso con poca efficacia – in contropiede.

Scamacca non è infatti il solo ad aver avuto delle difficoltà: Bowen, giocatore da 18 gol e 13 assist la scorsa stagione, in campionato è fermo ad appena 6 marcature, mentre il brasiliano ex Milan, dopo aver fatto faville a Lione tanto da diventare un perno del Brasile di Tite, non è riuscito minimamente ad incidere per gran parte del campionato, risultando avulso dal gioco.

A tutti questi fattori di campo bisogna aggiungere anche quelli ancor più direttamente impattanti, ovvero i problemi al ginocchio. La stagione di Scamacca è stata inesorabilmente segnata da un problema al menisco che lo ha messo fuori dai giochi con largo anticipo: l’ultima partita in Premier è datata addirittura 14 gennaio, uno spezzone di pochi minuti proprio contro lo stesso Wolverhampton con cui si era presentato in grande stile al calcio d’Albione. Ed è un peccato. È un peccato perché Scamacca si stava pian piano ambientando ai ritmi inglesi e stava fornendo prestazioni sempre più convincenti, da citare ad esempio il 2-2 col Leeds in cui prima propizia il rigore trasformato da Paquetá e poi segna con un bel destro a giro da fuori. Questa sarà l’ultima gioia in campionato per l’attaccante romano, che dalla partita dopo non metterà più piede in campo.

Si rivede solo a marzo, nel doppio confronto valido per i vittoriosi ottavi di Conference contro l’AEK Larnaca, contro cui segna al ritorno la sua quinta rete nella competizione, contribuendo de facto alla vittoria del West Ham nella terza competizione calcistica europea – a discapito della Fiorentina di Vincenzo Italiano. Quella del 19 marzo è però anche l’ultima di Gianluca in stagione, poiché successivamente sarà costretto ad operarsi a quel menisco che non gli ha dato pace.

Chiaramente, all’interno delle dinamiche della stagione, il numero sette non è esente da colpe, anzi, sarebbe addirittura sbagliato scagionarlo del tutto proprio perché momenti come questi fanno parte del processo di crescita personale e professionale di un calciatore. Possiamo però affermare con certezza che di attenuanti ne ha avute, e per questo motivo sarebbe un errore bollare negativamente il ragazzo.

Scamacca ha tutto per imporsi nel grande calcio, inglese o meno che sia. Per la fisicità, per l’ottima tecnica di base e per una facilità di calcio da fare invidia, riesce infatti a caricare il tiro in una frazione di secondo e a disegnare traiettorie bellissime, come testimoniano i suoi gol.

Per l’estate di mercato 2023 il West Ham sembra aperto alla cessione del ragazzo. Questo potrebbe rappresentare una grande occasione sia per l’attaccante, che deve rilanciarsi e riconquistare la Nazionale in ottica Europeo, sia per le compagini del nostro campionato che hanno bisogno di una punta. La squadra che ha mostrato più interesse fino ad ora è stata la Roma di José Mourinho, forse non una squadra che si sposa alla perfezione con le sue caratteristiche, ma magari l’aria di casa può essere l’opportunità della definitiva svolta.

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