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Dieci indimenticabili sfide tra Inter e Napoli

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Nel panorama calcistico italiano, pochi incontri catturano l’attenzione e l’entusiasmo del pubblico come quelli tra Inter e Napoli. Questi due club, profondamente radicati nella storia e nella cultura calcistica del Paese, hanno dato vita ad alcune delle gare più belle del nostro campionato. In questo articolo abbiamo selezionato, basandoci sull’importanza, la bellezza e la rilevanza emotiva per le due tifoserie, le dieci migliori sfide tra Inter e Napoli degli ultimi vent’anni.


Napoli-Inter 1-0 (02/03/2008)

L’Inter di Roberto Mancini, campione d’Italia in carica e futura campione d’Italia, torna a giocare in casa del Napoli dopo oltre sette anni, la prima volta nell’era De Laurentiis. In quella stagione gli Azzurri, da neopromossi, chiuderanno all’ottavo posto in classifica con 50 punti. La sera del 2 Marzo 2008 i 54.000 dell’allora San Paolo devono aspettare solo tre giri di lancette per esplodere di gioia: Júlio César è incerto nell’uscita e permette a Marcelo Zalayeta di siglare con lo scavetto il suo ottavo gol in campionato. Il portiere brasiliano prova a farsi perdonare parando sulla linea una brutta svirgolata di Materazzi, e poi parando il rigore del possibile 2-0 a Zalayeta, ma non c’è tanto da fare: un Napoli convincente e arrembante annichilisce l’Inter, che non riesce mai a mettere in discussione il vantaggio degli uomini di Edy Reja e cade dopo 31 risultati utili consecutivi in campionato.

Inter-Napoli 3-1 (06/01/2011)

La gara tra Inter e Napoli del gennaio 2011 è una partita importante per due motivi: fu l’inizio della breve, ma emotivamente intensa era Leonardo sulla panchina nerazzurra, e ci fu una bellissima esposizione nel prepartita di tutte le coppe vinte dall’Inter nel 2010. La Beneamata post-triplete era una squadra in evidente difficoltà tattica e fisica, ma l’allenatore brasiliano riuscì ad imporre il suo stile fin da subito, rimontando diversi punti di svantaggio e arrivando a giocarsi la Serie A fin quasi all’ultimo. Nella gara in questione, i campioni d’Europa aprirono subito le marcature con una splendida azione corale partita da una sventagliata di Pandev, passata per un tocco di Thiago Motta e concretizzata nel delizioso filtrante di ritorno di Stanković per l’italo-brasiliano, che chiude in porta con un bel tiro al volo. L’Inter soffre però le palle inattive e, dopo un gol annullato a Cavani per fuorigioco di Campagnaro, il Napoli colpisce da calcio d’angolo con il colpo di testa di Michele Pazienza al 25’. I partenopei vanno poi vicini al vantaggio con una rasoiata di Christian Maggio, ma è l’Inter a colpire: dopo un gol divorato da Milito, sul finale di primo tempo Zanetti allarga da Maicon, che crossa e trova la testa di Esteban Cambiasso, per il 2-1. Nel secondo tempo l’Inter conduce la gara, rischiando più volte di trovare la rete con Stanković e Milito, ma alla fine è di nuovo Thiago Motta ad insaccare su un calcio d’angolo battuto magistralmente da Goran Pandev. Il resto della seconda frazione scorre lemme lemme, ma c’è spazio per una di quelle nostalgiche cavalcate zanettiane che rimangono, e che termina sventuratamente sul fondo.


Napoli-Inter 1-1 (15/05/2011)

Probabilmente una delle partite più importanti della storia recente del Napoli, quella che vide gli Azzurri di scena al San Paolo contro l’Inter nel maggio del 2011. La sfida tra la seconda e la terza forza del campionato vede i nerazzurri passare in vantaggio al 15’ del primo tempo, quando Samuel Eto’o si inventa un gol pazzesco da fuori area che ammutolisce lo stadio. Al Napoli di Mazzarri – privo di Cavani per squalifica – basta solo un pareggio per conquistare la qualificazione diretta in Champions League e si butta da subito all’arrembaggio, ma senza mettere eccessivamente a rischio la porta di Júlio César. Al 43’, sugli sviluppi di calcio d’angolo, Maicon centra il palo mettendo un bello spavento ai tifosi partenopei, che però si consolano due minuti dopo: Zúñiga non controlla in area e il pallone finisce tra i piedi di un difensore avversario, che però non spazza e si ritrova Maggio che gli sfila il pallone. Nella conclusione generale l’ultimo a toccarla è proprio Juan Camilo Zúñiga, che insacca il pallone e può lasciarsi andare ad uno dei suoi tipici balletti – coinvolgendo l’amico Lavezzi. Ad inizio secondo tempo Milito fa una giocata simile a quella che ha portato un anno prima alla sua doppietta in finale di Champions, ma a sbarrargli la strada ci pensa una parata prodigiosa di Morgan De Sanctis. Non succede tanto altro nella ripresa: le due squadre sembrano accontentarsi del pareggio che certificherebbe le loro posizioni in classifica, e così al termine dei novanta minuti l’arbitro fischia e Napoli può festeggiare: 21 anni dopo l’ultima volta, quando a dettare legge in campo c’era Diego Armando Maradona, gli Azzurri tornano in Champions League.

Inter-Napoli 0-3 (01/10/2011)

Gli Azzurri non potevano fare regalo migliore a Walter Mazzarri: nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, il Napoli sbanca San Siro nell’anticipo serale della sesta di campionato. Primo tempo frizzante con continue ripartenze e cambi di fronte, ma il primo colpo di scena avviene al 40’: Maggio brucia Joel Obi in velocità, che lo mette giù fuori area. Per il nigeriano scatta il secondo giallo, ma Rocchi fischia anche il calcio di rigore e fa infuriare Ranieri che viene espulso. Sul dischetto Marek Hamšík si fa ipnotizzare da Júlio César, ma sulla ribattuta Hugo Campagnaro è il più lesto e segna il suo secondo gol in maglia azzurra. Nel secondo tempo, Giuseppe Mascara premia la corsa di un ancora decisivo Christian Maggio, che supera in velocità Nagatomo e scavalca Júlio César con un pallonetto. A chiudere la partita ci pensa Marekiaro, che si rifà dell’errore del primo tempo e scatta sul filo del fuorigioco sull’imbeccata di Lavezzi per fare 0-3. L’Inter può davvero poco contro questo Napoli, che mantiene il risultato e torna a vincere in casa dei nerazzurri dopo 17 anni – quando l’autogol di Jonk e la punizione di André Cruz decisero il match.


Napoli-Inter 2-1 (30/11/2015)

Nel posticipo della 14ª giornata di Serie A 2015/2016, il Napoli di Maurizio Sarri ospita l’Inter del Mancini bis nello scontro diretto per la testa del campionato. In un San Paolo addobbato a festa, Gonzalo Higuaín ci mette due minuti a marcare l’undicesimo centro in campionato: spalle alla porta il Pipita riesce a controllare un pallone difficile, supera la marcatura di due difensori nerazzurri e scarica una bordata che lascia Handanović di sasso. Il doppio gallo di Yuto Nagatomo nel primo tempo complica ancora di più la faccenda all’Inter, che non riesce a contenere le scorribande azzurre. All’ora di gioco il Napoli raddoppia ancora con Higuaín, approfittando del passaggio di testa di Raúl Albiol per bruciare nello scatto Miranda e Murillo e piazzarla con il destro nell’angolo alto. Sembra tutto facile per gli Azzurri, ma all’improvviso il gol di Adem Ljajić riapre la partita: nell’ultima mezz’ora l’Inter sale in cattedra e assedia l’area azzurra. Nel recupero prima Jovetić centra il palo dopo essere andato in cielo su cross di D’Ambrosio, poi il traversone di Biabiany trova Miranda che svetta su Albiol, ma Pepe Reina non ne vuole proprio sapere e devia il pallone ancora sul palo, con un intervento decisivo. L’estremo difensore azzurro esulta come se avesse fatto un gol e l’arbitro fischia la fine, con il Napoli che sigla il diciottesimo risultato utile consecutivo, supera l’Inter in classifica e vola in testa al campionato.

Napoli-Inter 0-2 (19/01/2016)

Alcune partite rimangono nella leggenda, altre rischiano di perdersi. È il caso di questa vittoria nei quarti di Coppa Italia 2015/2016. L’Inter di Roberto Mancini arriva al San Paolo forte del terzo posto in classifica e di una solida fase difensiva, ma consapevole di dover affrontare un complicatissimo test: neutralizzare quella che è, al momento, la squadra più forte ed estetica del campionato, il Napoli di Maurizio Sarri e Gonzalo Higuaín, che occupa in quel momento il primo posto in classifica. Coppa Italia è sinonimo, da sempre, di turnover. E allora ecco comparire Juan Jesus e David López, Biabiany e Gabbiadini, Valdifiori e Ljajić dal primo minuto, con i due bomber argentini – Icardi e, per l’appunto, Higuaín – a scaldare la panchina. Il Napoli si fa subito vedere, mentre l’Inter attende e resiste, affidandosi alle parate di Samir Handanović, che deve lavorare al 14’ su una conclusione da fuori di Mertens, al 25’ su un tentativo dall’interno dell’area di Callejon e al 34’ su un colpo di testa di Gabbiadini. Nel secondo tempo i nerazzurri prendono progressivamente campo, incoraggiati da un Napoli inconcludente e un po’ in riserva. Ad un quarto d’ora dalla fine, un anticipo di Medel su Jorginho innesca il contropiede meneghino, con Jovetić che conduce il pallone fino al limite dell’area e pesca una traiettoria incredibile che, come un arcobaleno, termina sotto il sette. Il Napoli si sveglia e spinge, caricato anche dall’ingresso in campo del suo uomo migliore, ma riesce a trovare soltanto un’occasione all’85’, con un altro tiro da fuori di Mertens su cui Handanović fa il possibile. L’espulsione del belga due minuti più tardi, con un doppio giallo per simulazione, spalanca un’autostrada alle ripartenze della compagine di Mancini, che chiude il discorso con un letale contropiede iniziato da Jovetić e chiuso, dopo una grande conduzione di palla, da quel fenomeno inespresso di Adem Ljajić. L’Inter elimina così il Napoli e accede alla doppia sfida contro la Juventus in semifinale, che culminerà in una tristemente famosa mancata rimonta a San Siro.


Inter-Napoli 1-0 (26/12/2018)

Una partita iniziata con una traversa da centrocampo di Mauro Icardi e terminata con un gol all’ultimo respiro di Lautaro Martínez non può non esserci. Anche perché in mezzo succede di tutto, con sprazzi di João Mário, che ci prova un paio di volte – di testa e di piede – e, in generale, con un dominio sul campo abbastanza ferreo della Beneamata, che pare in netta ripresa dopo la delusione dell’uscita dalla Champions League. Le migliori occasioni le hanno i nerazzurri, che vengono fermati solo da un bel salvataggio sulla linea di Kalidou Koulibaly. Il secondo tempo comincia a forti tinte azzurre, e la partita rimane abbastanza aperta anche dopo l’espulsione di Koulibaly; ad un pericolosissimo colpo di testa di Icardi parato da Meret, risponde una clamorosa doppia occasione partenopea, prima con Handanović che deve compiere una prodezza su Insigne, e poi con Asamoah che salva sulla linea la ribattuta a botta sicura di Zieliński. Sull’ennesimo ribaltamento di fronte, una trivela di Keita Baldé viene deviata da Callejon, velata da Vecino e girata in rete, con istinto del gol sopra le righe, da Lautaro. È una partita che è particolarmente rimasta impressa nella memoria del popolo nerazzurro proprio per questa rete e per quell’esultanza scatenata, senza maglietta, sotto la Nord. È il momento in cui si è capito che Lautaro Martínez aveva l’Inter in testa, e che l’avrebbe avuta per molto tempo.

Inter-Napoli 1-0 (04/01/2023)

Poco prima della Befana, il Napoli più dominante degli ultimi anni va a far visita, da imbattuto e da primo della classe, ad un’Inter forte, ma impacciata e confusa nelle sfide importanti, e che ha già incassato quattro sconfitte con Milan, Juventus, Roma e Lazio. Il campionato dei nerazzurri non brilla, ma l’assenza di pareggi li tiene a galleggiare nelle zone alte della classifica. Nonostante l’incedere dei futuri campioni d’Italia, è proprio la Beneamata ad avere le occasioni più ghiotte nel primo tempo, con Dimarco, Darmian e Lukaku che sparano alto da buonissima posizione. Ma è nella ripresa che il match si stappa: un’ottima apertura di Mkhitaryan attiva Dimarco, che con un cross stupendo pesca Edin Džeko al centro dell’area, che di testa firma il gol del vantaggio. Gli assalti partenopei si infrangono contro l’ottima fase difensiva dei ragazzi di Simone Inzaghi – particolarmente impressionante la partita di Matteo Darmian su Kvicha Kvaratskhelia, fino ad allora parso davvero inarrestabile in Serie A – e sul corpo di André Onana, su cui sbatte il tentativo più pericoloso del Napoli al 90’, un tiro da distanza ravvicinata di Raspadori. L’Inter si avvicina in quel modo ai primi della classe, anche se le sorti della stagione saranno ben diverse: il Napoli infatti stravincerà lo scudetto, mentre l’Inter compirà un grande percorso in Europa, raggiungendo la finale di Champions League.


Napoli-Inter 3-1 (21/05/2023)

Il Napoli già matematicamente campione d’Italia affronta l’Inter in lotta per il terzo posto. L’undici di Spalletti domina in lungo e in largo la prima frazione, anche grazie all’espulsione al 41’ di Gagliardini, ma non riesce a trovare il vantaggio. La rete arriva al 67’, quando Elmas serve André-Frank Zambo Anguissa, che si gira e con un destro violentissimo buca Onana. A dieci minuti dalla fine Lukaku gela però il Maradona, anticipando Juan Jesus sul cross di Dimarco e siglando il gol del pareggio. Quel Napoli è però troppo superiore, e riesce a ripassare subito in vantaggio con il capolavoro del capitano Giovanni Di Lorenzo: il toscano riceve palla da Anguissa sulla trequarti, si accentra e la piazza con il piede debole nell’angolino più lontano, lasciandosi andare ad un’esultanza liberatoria culminata con l’abbraccio a Luciano Spalletti. A chiudere la partita nel recupero è il primo gol in Serie A di Gianluca Gaetano: con l’undici di Inzaghi riversato in attacco, il local boy recupera palla a centrocampo e serve Simeone lanciandolo in un due contro uno. Il Cholito torna da Gaetano, che scavalca Onana in uscita con un pallonetto dolcissimo che si deposita lentamente in rete, decretando il 3-1 finale e la prima volta nella storia del Napoli in cui i partenopei hanno battuto almeno una volta tutte le compagini di Serie A.

Napoli-Inter 0-1 (22/01/2024)

L’Inter di Simone Inzaghi, re di coppe per eccellenza e in un incredibile momento positivo già sul finire di gennaio, dopo essersi liberata con un facile 3-0 della Lazio di Sarri, incontra in finale di Supercoppa italiana il Napoli di Walter Mazzarri, in un momento di crisi decisamente profonda e ben lontano dalla tonante squadra campione d’Italia che aveva affascinato tutta Europa nella stagione precedente. Ne viene fuori una partita complicata, a senso unico, ma senza occasioni clamorose. La sliding door della partita arriva nel secondo tempo: un fallo di Simeone porta alla doppia ammonizione dell’attaccante argentino, che lascia il Napoli in dieci con mezz’ora da giocare. L’Inter spinge con più veemenza e si porta più volte nell’area di rigore del Napoli. Alex Meret è molto bravo a mantenere la porta inviolata fino al recupero, ma non può nulla al 91’, quando un’azione avvolgente favorisce l’avanzata di Pavard e il suo passaggio preciso per Lautaro, con l’argentino che si avventa come un falco sul pallone, girandolo in rete a velocità supersonica. L’Inter vince, in extremis, conquistando la terza Supercoppa italiana consecutiva. Questo gol dell’argentino, ormai capitano della squadra, riassume in qualche modo, a distanza di cinque anni da quello precedentemente raccontato, la sua esperienza nerazzurra, chiudendo il cerchio di prestazioni che l’ha fatto diventare chi è oggi.

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