Taddei

Quando Taddei sconvolse il mondo con l’aurelio

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La storia del calcio è costellata da grandi giocate, eseguibili solo da interpreti dotati di eccellente abilità e intelligenza tattica. Maestri di queste giocate sono sicuramente i sudamericani, ritenuti gli inventori di praticamente tutti questi numeri. Si possono citare la marianela inventata da Juan Evaristo, l’elastico speculare di Muñoz, e la rovesciata, chiamata chilena dalle Furie Rosse sudamericane e bicicleta dai brasiliani, che ne attribuiscono l’invenzione al mitico Leônidas.

Ovviamente il protagonista di questo racconto è un sudamericano, un brasiliano precisamente, il cui nome risponde a quello di Rodrigo Ferrante Taddei.

L’originario di São Paulo, accasatosi alla Roma nel 2005 dopo l’esperienza al Siena, mette in scena coi giallorossi le prime grandi prestazioni in Europa. Tra le più importanti si ricordano quella durante il ritorno degli ottavi di finale di Champions League 2006/2007 contro il Lione, la partita dei doppi passi di Mancini a Réveillère e del tunnel di suola di Taddei ad Abidal, e quella del 5 marzo 2008, quando un suo gol di testa aiutò la Roma vestita di nero ad espugnare il Santiago Bernabéu contro il Real Madrid.

La giocata più famosa della carriera di Taddei resta però quella messa in atto il 16 ottobre 2006, contro l’Olympiakos, al Pireo.

Nel corso del secondo tempo Taddei raccoglie la palla in area e punta il difensore avversario. Punta a terra il piede sinistro a fare da perno e col destro sposta la palla prima da destra a sinistra e poi in avanti, riportandosela sul destro e saltando di netto l’avversario.

La partita finisce 0-1 per la Roma – gol di Simone Perrotta con un inserimento dei suoi –, ma gli occhi di tutto il mondo sono puntati sulla giocata di Rodrigo, autore di un trick unico nel suo genere, una sorta di elastico alla rovescia. Alle domande dei giornalisti Taddei risponde dedicando il numero ad Aurelio Andreazzoli, al tempo vice di Spalletti, che aveva spronato più e più volte il brasiliano ad eseguire la giocata non solo in allenamento ma anche in partita.

La giocata sarà chiamata aurelio, diventerà uno dei marchi di fabbrica dello stesso Taddei e di Ronaldinho, e resterà per sempre la più bella immagine di un calciatore molto tecnico – due esempi lampanti sono i gol in rovesciata al Cagliari e alla Juventus – che è stato amato per 9 anni dai tifosi romanisti, quasi al pari di altri grandi giallorossi come Francesco Totti e Daniele De Rossi.