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Squadre e nazionali calcistiche fuori posto

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Spesso capita di vedere alcune nazionali di calcio, e le loro squadre di club, che giocano in competizioni organizzate da confederazioni che non sono quelle che rappresentano il proprio continente. È capitato che compagini non autoctone ad una determinata competizione venissero invitate per una specifica edizione – vedi gli USA che parteciparono alla Copa América Centenario –, ma non sono queste le squadre a cui ci riferiamo. Le squadre di cui stiamo parlando e che andremo ad approfondire in questo articolo sono appartenenti geograficamente ad un continente, ma calcisticamente ad una confederazione che ne rappresenta un altro.


I casi nell’UEFA

La UEFA, ovvero la Confederazione calcistica europea, oltre alle federazioni che sono sulla mappa dell’Europa, presenta tra le adesioni anche nazionali di calcio come Armenia, Azerbaigian, Cipro, Georgia, Israele, Kazakistan, Russia e Turchia. La maggior parte di queste nazioni sono europee solo parzialmente, essendo a cavallo tra Europa e Asia, ma hanno scelto la prima calcisticamente parlando, anche perché alcune nazioni – come l’Armenia, l’Azerbaigian e la Georgia – facevano parte dell’URSS, che giocava nelle competizioni UEFA fin dalla sua fondazione.

Altre, come Cipro e Israele, sono invece, geograficamente parlando, totalmente asiatiche, ma per ragioni diverse appartengono comunque all’UEFA. Cipro probabilmente perché era un ex colonia britannica, e adesso è de facto divisa tra greci e turchi, e quindi ha subito negli anni una forte influenza europea; mentre per Israele è più una questione politica, oltre che culturale.

Nel maggio del 1948, infatti, nacque lo Stato d’Israele, che portò in grembo, fin da subito, uno scontro fratricida con il mondo arabo ed i suoi più peculiari rappresentanti. Appare quindi impossibile per le squadre israeliane giocare in Medio Oriente, soprattutto nei paesi islamici. Il malcontento di diverse federazioni nel giocare contro Israele, infatti, si tramutò nel rifiuto categorico di farlo, anche e soprattutto per ragioni politiche – giocare contro la Nazionale israeliana significherebbe in un certo modo riconoscere lo Stato di Israele, cosa che 28 membri dell’ONU non hanno mai fatto. Da qui l’estromissione di Israele dall’AFC nel 1974, i successivi vent’anni passati tra UEFA e OFC come membro provvisorio, e la scelta di aderire ufficialmente alla Confederazione europea nel 1994, visto anche il legame storico con l’Europa e in generale con l’Occidente.

Oltre a tutte le motivazioni elencate, per queste federazioni ci sono ovviamente anche degli interessi economici, essendo l’UEFA la confederazione più ricca e influente. Solo la Champions League, per citare la competizione più importante, smuove ogni anno miliardi di euro, che non sono solo espressioni di premi legati alle vittorie sul campo ma riguardano anche la semplice partecipazione a cui si allacciano importanti diritti televisivi. «L’importante non è vincere ma partecipare», il detto erroneamente attribuito a Pierre de Coubertin, rappresenta indirettamente lo spirito imprenditoriale con cui si affacciano queste squadre.

Come sempre, però, la storia regala fulgidi momenti di follia ed una piccola Apoel Nicosia osò alzare la testa, durante la Champions 2011/2012, arrivando sorprendentemente a giocarsi i quarti di finale contro il Real Madrid di José Mourinho.

Non solo Europa, le adesioni extra-geografiche in CONCACAF e AFC

Questo fenomeno non è esclusivo della UEFA, ma ci sono dei casi anche in altre confederazioni. La CONCACAF – Confederazione calcistica del Nord, Centro America e Caraibi –, ad esempio, ha annesso anche le squadre di Guyana, Suriname – che appartengono geograficamente all’America meridionale – e Guyana francese – che de iure è una regione francese che però è situata in Sud America.

L’AFC – Confederazione Asiatica del Calcio –, invece, oltre ad avere in meno le varie nazioni che sono entrate nell’UEFA, ha incluso sotto la propria gestione la Federazione australiana. A differenza delle precedenti, però, l’Australia è passata prima da un’altra confederazione, quella oceanica, dalla quale è uscita il primo gennaio del 2006.

Le motivazioni per le quali l’Australia decise di passare dall’OFC all’AFC furono di tipo sportivo. La Nazionale australiana, infatti, si riteneva relegata ad un ruolo di secondo piano nel calcio mondiale, poiché costretta a giocare partite con squadre parecchio al di sotto del proprio livello. Non a caso gli australiani detengono ancora oggi il record della gara ufficiale con il più ampio scarto di gol tra due nazionali maggiori di calcio, ottenuto l’11 aprile 2001, durante le qualificazioni al Mondiale del 2002, quando batterono le Samoa Americane per 31-0.

Chi non ha incluso o escluso nessuno fuori dai confini continentali

La CONMEBOL – Confederazione sudamericana del calcio – e l’OFC, non hanno incluso nessuna federazione extra-continentale, ma, come abbiamo visto in precedenza, si sono private – volontariamente o meno – di alcune. L’unica confederazione che non ha né incluso né escluso nessuno fuori dai propri confini continentali è la CAF, ovvero la Confederazione africana.

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