Palermo Zamparini

La Top 11 del Palermo dell’era Zamparini

Curiosità Le Squadre Slider

Il primo ottobre del 2018 si è chiuso definitivamente il rapporto tra Maurizio Zamparini e il Palermo, dopo sedici lunghi anni di gestione. L’operato dell’imprenditore di Sevegliano è terminato probabilmente nel peggiore dei modi, ed anche negli anni migliori ha sempre fatto discutere – soprattutto per la gestione degli allenatori, basti pensare che ancora oggi il Palermo è la squadra con più esoneri in corso d’opera nell’epoca della Serie A a venti squadre, nonostante la sua lunga assenza dal massimo campionato italiano –, ma una cosa che si può riconoscere sicuramente all’ex presidente rosanero è il gran numero di talenti e campioni approdati nel corso degli anni alla sua corte – anche e soprattutto grazie al lavoro dei suoi direttori sportivi, su tutti quello di Walter Sabatini.

In onore di un’epoca ormai terminata, abbiamo selezionato la Top 11 del Palermo dell’era Zamparini, considerando i migliori giocatori a livello complessivo, quindi senza basarsi sulle prestazioni ai tempi del Palermo ma, più in generale, su quello che nel complesso hanno fatto in carriera.


La Top 11 del Palermo di Zamparini – Salvatore Sirigu

Salvatore Sirigu arriva a Palermo nel 2005, ad appena 18 anni, dopo essersi svincolato dal Venezia, e riesce subito a conquistare un posto da titolare nella Primavera dei rosanero. I responsabili delle giovanili si accorgono del suo talento, e nella stagione seguente fa prima il suo esordio tra i professionisti, in una gara di Coppa Italia contro la Sampdoria, e poi addirittura colleziona il suo primo gettone europeo, nella partita di Coppa UEFA contro il Fenerbahçe.

Dopo il suo exploit in prima squadra viene mandato in prestito per farsi le ossa, prima nella Cremonese in C1 e l’anno dopo nell’Ancona in B. Torna a Palermo nella stagione 2009/2010, e la società decide di tenerlo come secondo portiere alle spalle di Rubinho. Nel corso dell’annata, però, si ritaglia uno spazio non indifferente, fino a diventare il titolare della squadra, anche grazie alla fiducia datagli dal suo allenatore dell’epoca, Walter Zenga, uno che di portieri ne sa qualcosa. Sirigu diventa fin da subito un elemento importantissimo, offrendo delle prestazioni di altissimo livello.

L’anno dopo le cose in campionato non vanno bene come nella stagione precedente, ma in Coppa Italia, anche grazie a lui – clean sheet agli ottavi contro il Chievo, para un rigore a Crespo ai quarti contro il Parma e mette in mostra diverse parate in semifinale contro il Milan –, il Palermo arriva in finale, dove deve però arrendersi all’Inter che solo un anno prima era riuscita nell’impresa del Triplete.

Le sue importanti prestazioni e il suo talento attivano le sirene europee, e nel 2011 viene acquistato per circa 4 milioni di euro dai francesi del Paris Saint-Germain, una squadra che era appena finita sotto la guida dello sceicco qatariota Nasser Al-Khelaïfi, e che punta su Sirigu per l’inizio del suo ciclo vincente.

Dopo aver lasciato Palermo, proprio con il PSG, vincerà quattro volte la Ligue 1, tre volte la Coupe de la Ligue, due volte la Coppa di Francia e trevolte la Supercoppa di Francia. Dopo due stagioni in Spagna con Siviglia e Osasuna, nel 2017 è tornato in Italia per vestire la maglia granata del Torino, squadra con la quale è riuscito a conquistare un posto da secondo portiere e assoluto leader dello spogliatoio nella Nazionale di Roberto Mancini, laureatasi campione d’Europa ad Euro 2020. Oggi, dopo aver protetto la porta del Genoa, è il secondo portiere del Napoli di Luciano Spalletti.