Ogni estate, con la fine delle competizioni nazionali ed europee, la noia prende il sopravvento. Ci manca il campionato, ci manca seguire la nostra squadra del cuore, e ci manca persino la solita partita pigiamino delle 12:30 che mai avremmo pensato di rimpiangere – Udinese contro una a caso delle tre neopromosse, la formula di solito è questa. A salvarci, come ogni anno, è il calciomercato. Ci colleghiamo alle varie piattaforme digitali, tra pagine social e siti di giornali, scorriamo notizie su notizie nel tentativo di capire dove andrà a finire Andrea Petagna, e ci lasciamo conquistare dagli accostamenti più disparati. D’altra parte, durante il mercato estivo iniziano sempre molte più trattative di quante ne vadano davvero in porto. Potremmo stilare una lunga, infinita lista di nomi per ogni squadra, suddividendoli per grado di esoticità e fantasia. Ma in questo pezzo proveremo a fare quasi l’opposto. Più o meno.
Vi è mai capitato, tra amici, di divertirvi immaginando in quale squadra o sotto quale allenatore renderebbe al meglio un determinato calciatore? Se la risposta è sì, siete nel posto giusto. Il movimento calcistico giapponese è in costante crescita negli ultimi anni, e proprio per questo abbiamo deciso di immaginare una destinazione ideale in Serie A per altri sette talenti giapponesi, sperando che le squadre italiane non si facciano cogliere impreparate. Perché proprio sette? Ovviamente per rendere omaggio al maestro Akira Kurosawa e al suo capolavoro intramontabile: ‘I sette samurai’.
Yukinari Sugawara (Southampton)
Il terzino classe 2000, oggi al Southampton, è uno dei profili più chiacchierati del calcio giapponese. Yukinari Sugawara domina la fascia destra con personalità e non teme di ricevere palla anche sotto pressione. Veloce, resistente e dotato di una buona struttura fisica, gioca prevalentemente in una difesa a quattro, ma ha spesso ricoperto anche il ruolo di esterno a cinque, garantendo prestazioni convincenti. Ama dialogare con i centrocampisti, cerca con insistenza l’uno-due e si propone con continuità in sovrapposizione. È un ottimo crossatore, con un piede educato che lo rende prezioso anche in fase di impostazione. Non a caso, si incarica spesso della battuta dei calci piazzati.
La sua ultima stagione, però, è stata complicata. Il Southampton è retrocesso con soli 12 punti, chiudendo come una delle peggiori squadre nella storia della Premier League. Sugawara ha totalizzato circa 1.600 minuti, con un gol e un assist all’attivo. Numeri non esaltanti, ma il contesto va considerato.
Il suo valore di mercato, oggi in calo, potrebbe rappresentare un’occasione per diversi club di Serie A, specialmente quelli che utilizzano la difesa a tre. Può giocare da esterno in un centrocampo a quattro o a cinque, e sarebbe un profilo interessante per la nuova Roma di Gian Piero Gasperini. Occhio anche al Napoli campione d’Italia: Sugawara potrebbe rappresentare un ricambio ideale per Di Lorenzo, spesso costretto agli straordinari. A una cifra vicina ai 10 milioni di euro, l’addio all’Inghilterra è tutt’altro che impossibile.
Shūto Machino (Holstein Kiel)
L’attaccante dell’Holstein Kiel è appena retrocesso in Zweite Bundesliga, ma a livello personale può comunque ritenersi soddisfatto: la sua annata è stata più che positiva. Con 11 gol e 3 assist all’attivo, Shūto Machino – soprannominato “il ninja” per la sua esultanza – ha confermato il suo valore.
Alto 185 cm, ben strutturato fisicamente e ambidestro, Machino ha dimostrato di essere pronto per i maggiori campionati europei. Ha un buon senso del gol, sa posizionarsi con intelligenza e si spende molto per la squadra: è un attaccante generoso, completo e ancora economicamente accessibile per il nostro campionato.
Dopo la retrocessione, il club tedesco è chiamato a sistemare i conti, e Machino potrebbe rappresentare una vera occasione low cost per diverse squadre italiane. Lo si potrebbe immaginare bene al Parma, come sostituto del partente Bonny, oppure al Sassuolo, che ha la necessità di trovare una punta. Anche l’Udinese potrebbe essere una pista concreta, soprattutto alla luce del probabile addio di Lorenzo Lucca.
Keito Nakamura (Reims)
Ala destra tecnica e imprevedibile, Keito Nakamura è uno dei giocatori più interessanti del panorama giapponese. Molto apprezzato anche dal pubblico femminile, l’esterno classe 2000 è stato uno dei punti fermi del Reims, retrocesso quest’anno in Ligue 2 nonostante una stagione personale più che positiva: 11 gol e 2 assist.
Dribblomane per natura, Nakamura ama tenere palla e puntare l’uomo, sfruttando agilità e velocità per creare scompiglio tra le linee difensive. Gioca spesso sul filo del rischio, non ha paura di forzare la giocata e cura in modo particolare la finalizzazione: quando trova la “mattonella” ideale, difficilmente rinuncia al tiro, riuscendo a mantenere il controllo anche in mezzo a più avversari. Preferisce partire largo sulla fascia, dove può essere servito in corsa per poi accentrarsi o mettere in mezzo palloni precisi per gli attaccanti.
Data l’età e le caratteristiche, potrebbe essere un innesto interessante per il nuovo Milan di Max Allegri o la Lazio di Maurizio Sarri, ma ancor di più per la Fiorentina di Stefano Pioli, che ha urgente bisogno di rinnovare il reparto esterni con profili freschi e offensivi.
Jun’ya Itō (Reims)
Per lui vale lo stesso discorso fatto per Nakamura: il Reims ha bisogno di vendere e l’esterno giapponese è ufficialmente sul mercato. Parliamo però di un profilo ben diverso per età ed esperienza: classe 1992, Itō non è più giovanissimo, ma resta da anni uno dei migliori esterni del campionato francese.
Energico, rapido e abile nel dribbling, eccelle nell’uno contro uno e nel creare superiorità numerica. È noto per il gran numero di cross e passaggi vincenti: non a caso, è da tempo un punto di riferimento sia per il Reims che per la Nazionale giapponese in quanto a assist. Esterno destro offensivo, capace di adattarsi anche da ala pura, trequartista o seconda punta, Itō vanta circa 80 assist in carriera: numeri che parlano chiaro.
Potrebbe essere un’ottima opzione per il Genoa di Patrick Vieira, che cerca qualità e profondità sugli esterni, oppure per il Bologna di Vincenzo Italiano, alla ricerca di esperienza per affrontare al meglio l’impegno europeo.
Kota Takai (Kawasaki Frontale)
Takai ha solo vent’anni, ma in campo gioca con la maturità di un veterano. Difensore centrale dal grande senso della posizione e particolarmente efficace nel gioco aereo – grazie a un fisico imponente e a una buona lettura delle traiettorie –, il calciatore del Kawasaki Frontale si è imposto come uno dei migliori interpreti del ruolo nell’ultima stagione della J1 League.
Il ragazzo ha ancora ampi margini di crescita, soprattutto nella costruzione dal basso. Proprio questo lo rende un prospetto interessante per il calcio europeo. Le sue prestazioni non sono passate inosservate nemmeno in patria: è stato infatti convocato anche dal CT Moriyasu per la Nazionale maggiore.
Il salto diretto dal Giappone alla Serie A può sembrare azzardato, ma a noi piace pensare in grande. Bijol ha salutato il Friuli, Baschirotto potrebbe lasciare il Salento, a Verona perdono pezzi importanti in zona difensiva: per squadre come Udinese, Lecce o Hellas, scommettere su Takai potrebbe rivelarsi una scelta tanto coraggiosa quanto lungimirante.
Kaishu Sano (Mainz)
Il Mainz è stata la vera sorpresa dell’ultima Bundesliga. Con il suo 3-4-2-1, l’allenatore Bo Henriksen ha rivoluzionato il gioco del club, portandolo a una storica qualificazione in Conference League. Protagonista assoluto della stagione è stato Kaishu Sano, giovane centrocampista giapponese dal grande potenziale.
Sano si è imposto come uno dei migliori mediani difensivi della Bundesliga. Utilizzato da Henriksen come regista arretrato, unisce un fisico robusto a un’ottima visione di gioco. Il suo allenatore lo ha definito «una macchina», grazie all’efficienza e all’alta percentuale di passaggi riusciti.
In Serie A, la possibile partenza di Éderson da Bergamo apre uno spiraglio per un profilo come Sano, che per l’Atalanta potrebbe essere un’opzione estremamente interessante e un rinforzo di qualità.
Daizen Maeda (Celtic)
Da diversi anni Daizen Maeda è uno dei calciatori giapponesi più affidabili nel panorama calcistico europeo. Dal 2022 al Celtic e punto fermo della Nazionale, l’ex Yokohama F. Marinos può essere un profilo molto interessante per numerosi club italiani.
Nato come ala sinistra, viene spesso schierato come prima o seconda punta. Con un baricentro basso e uno scatto fulmineo, si distingue per la capacità di eludere la marcatura grazie a movimenti continui e posizionamenti intelligenti, che gli consentono di smarcarsi efficacemente negli ultimi metri. Pur non essendo particolarmente coinvolto nella costruzione del gioco, eccelle come finalizzatore. È un rapace d’area, sempre pronto a sfruttare spazi, indecisioni e respinte avversarie. Nonostante la statura non imponente, è un specialista del colpo di testa, letale nei pressi della porta grazie al tempismo e alla freddezza.
Il Como, che ha già acquistato Baturina e può contare su Strefezza e Diao, vedrebbe in Maeda un innesto ideale per il proprio reparto offensivo guidato da Fàbregas. Anche nel nuovo Torino di Baroni, Maeda potrebbe ritagliarsi un ruolo importante, supportando Che Adams e Zapata, quest’ultimo ormai meno affidabile sul piano fisico.
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