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Sette calciatori giapponesi ideali per le squadre di Serie A

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Ogni estate, con la fine delle competizioni nazionali ed europee, la noia prende il sopravvento. Il campionato ci manca, poter seguire la nostra squadra del cuore pure, e a mancare è anche la solita partita pigiamino delle 12:30 che mai avremmo pensato di rimpiangere – Udinese contro una a caso delle tre neopromosse, la formula di solito è questa. A venirci incontro, però, è il calciomercato. Ci sintonizziamo sulle varie piattaforme digitali di pagine e giornali, scorriamo le notizie cercando di capire in che squadra finirà Andrea Petagna e ci concentriamo sulle più disparate tra le notizie. Durante il mercato estivo cominciano sempre più trattative di quante, effettivamente, ne finiscano. Potremmo stilare un’enorme e copiosa lista su tutti gli accostamenti e dividerli per esoticità e fantasia, ma in questo pezzo proveremo a fare quasi l’opposto. Più o meno.

Vi siete mai divertiti con gli amici cercando di capire in quale squadra o con quale allenatore sarebbe perfetto un calciatore? Beh, se lo avete fatto siete nel posto giusto. Il movimento calcistico giapponese è sempre più in crescita negli ultimi anni, e dato che Hiroki Ito dello Stoccarda lo ha già preso il Bayern Monaco, proviamo a trovare una sistemazione ideale in Serie A per altri sette calciatori giapponesi, sperando che le squadre italiane non si facciano anticipare nuovamente. Perché sette? Ovviamente per onorare il maestro Akira Kurosawa e il suo capolavoro ‘I sette samurai’, a cui aggiungeremo uno shōgun e, chiaramente, l’imperatore. Per un totale di nove nomi.


Yukinari Sugawara (AZ Alkmaar)

Il terzino classe 2000, oggi in forza all’AZ Alkmaar, è uno dei nomi più chiacchierati del Sol Levante. Sugawara domina la fascia destra e non ha paura di ricevere palla. Veloce e forte fisicamente, gioca principalmente nella difesa a quattro, ma ha più volte giocato a cinque fornendo delle buone prestazioni. Adora scambiare con i centrocampisti e sovrapporsi, cerca spesso l’uno-due spingendo in modo convinto. Ottimo crossatore, ha un piede molto educato e risulta utile in fase d’impostazione. Le sua caratteristiche si sposano bene con i calci piazzati, di cui spesso s’incarica.

Sarebbe un giocatore perfetto per le squadre che in generale giocano con la difesa a tre, essendo utile sia in un centrocampo a quattro che a cinque: nell’Inter di Simone Inzaghi sarebbe un’ottima opzione qualora dovesse partire Dumfries, così come nell’Atalanta di Gian Piero Gasperini al posto di un Holm non riscattato e di uno Zappacosta ottimo ma mai davvero integro e continuo.

Reo Hatate (Celtic)

Andiamo in Scozia, dove una colonia di orientali ha trovato casa tra il biancoverde del Celtic, squadra nella quale giocano ben cinque calciatori giapponesi e due coreani. Noi ci concentreremo su Reo Hatate, classe 1997 che di ruolo fa la mezzala. Energico, grintoso, ma soprattutto intelligentissimo, Reo ha dalla sua anche la duttilità. Di buona corsa, infatti, può giocare sia ala che esterno, fornendo un contributo simile a quello che offriva un giocatore come Park Ji-sung – per rimanere in tema Asia – ai tempi del Manchester United. Ha un’importante tecnica di base, che lo rende utile anche in zona offensiva. Calcia spesso da fuori – con successo – ed è praticamente ambidestro. Bravo a proteggere palla, raccoglie spesso i falli degli avversari.

Diciamocela tutta: Hatate sarebbe perfetto nella nuovissima Fiorentina di Raffaele Palladino, dove potrebbe prendere il posto dei tanti centrocampisti che lasceranno quest’estate tra mancati riscatti, contratti scaduti e cessioni.

Ko Itakura (Borussia Mönchengladbach)

Un po’ come tutti i giapponesi, anche il difensore centrale classe 1997 gode di una buona tecnica di base, che nel suo caso si mescola a un’ottima velocità per il ruolo che occupa. È bravo in anticipo e nel gioco areo risulta spesso imperante, caratteristica che gli permette spesso di segnare di testa. Partecipa inoltre alla manovra offensiva, arrivando anche a calciare da fuori.

Il Napoli ha un forte bisogno di un difensore centrale forte, soprattutto dopo quanto mostrato quest’anno dai calciatori in rosa, e a maggior ragione con l’arrivo di Antonio Conte e il quasi certo cambio di modulo. Itakura sarebbe perfetto, e non sarebbe il primo centrale asiatico a fare bene con i partenopei. Per il tecnico leccese potrebbe essere – con le dovute proporzioni – quello che Leonardo Bonucci è stato nella sua Juventus.


Hidemasa Morita (Sporting)

Il neocampione di Portogallo Morita è un calciatore molto importante per la sua squadra. Con l’arrivo del “leccese” Morten Hjulmand ha trovato meno spazio, ma è stato comunque fondamentale nella cavalcata al titolo. È l’equilibratore perfetto, sobrio e mai esagerato, capace di risollevare le sorti di qualunque centrocampo. Incontrista nato, è un calciatore molto celebrale, che difende prima con la mente e poi con il corpo. Sa dove finirà il pallone prima degli altri ed è bravo negli anticipi. Duttile, ma dalla descrizione si era ben che capito, sa sia smistare il pallone che sovrapporsi e invadere l’area avversaria. È un numero 6, ma sa fare bene l’8 e il 10 ombra.

Se Morten Frendrup dovesse lasciare il Genoa, ecco il suo sostituto, ma questa opzione sembra poco probabile. Farebbe le fortune anche del neopromosso Como di Cesc Fàbregas, che arriva in Serie A con una squadra parecchio da puntellare e, perché no, della mai schiva nei confronti dell’esotico Udinese.

Ritsu Doan (Friburgo)

L’esterno offensivo/trequartista giapponese non è uno sconosciuto. Per chi segue la Bundesliga è uno dei più affermati tra i calciatori nipponici in Germania, ma è anche l’autore di due gol importantissimi agli scorsi Mondiali – a Germania e Spagna, quest’ultima con un golazo. Doan è il classico esterno che ama rientrare da destra. Sinistro, ottima tecnica, veloce, fisicamente sgusciante e caparbio. Al Friburgo è ormai un punto fermo, così come della Nazionale.

Un giocatore del genere sarebbe perfetto per la Lazio di Marco Baroni, dove andrebbe a occupare la posizione di seconda punta nel 3-4-2-1, ma visto che l’esperimento Kamada a Roma non è riuscito, chissà che non possano puntarci Giovanni Sartori e il suo Bologna. Vincenzo Italiano ha bisogno di qualità e quantità sull’esterno, e Doan può fornirle entramb.

Keito Nakamura (Reims)

Un’altra ala/esterno, ma che gioca a destra, è Keito Nakamura. Molto amato soprattutto dal pubblico femminile, il calciatore del Reims è uno dei punti fermi della squadra francese. Dribblomane, ama tenere palla e seminare il panico tra i difensori, anche e soprattutto grazie alla sua agilità e alla sua velocità. Tiene il pallone molto, rischia e pone molta attenzione al tiro: preferisce calciare quando ha la mattonella a lui congeniale, tenendo tranquillamente la palla incollata al piede tra più difensori. Nakamura adora essere servito sulla fascia, da dove può distribuire anche cross precisi per gli attaccanti.

Vista l’età – è un 2000 –, può essere un bel prospetto da vedere in mostra nel prossimo Torino di Paolo Vanoli, qualora il tecnico che ha portato il Serie A il Venezia sbarcasse effettivamente in Piemonte.



Ao Tanaka (Fortuna Düsseldorf)

Tanaka è il classico centrocampista box-to-box, ma giapponese. Ha ormai accumulato anni di esperienza al Fortuna, dove ha perso lo scorso play-off contro il suo connazionale Takuma Asano, che gioca per il Bochum. Tanaka è molto abile nei recuperi difensivi, anche grazie ai suoi 180 centimetri d’altezza, che lo aiutano nel vincere il maggior numero di contrasti possibili. Sa poi scaricare ai compagni, impostare e arrivare al tiro in zona offensiva. Abile negli inserimenti, ha segnato il gol del 2-1 agli scorsi Mondiali contro la Spagna.

Un centrocampista del genere sarebbe molto utile nel roster dell’Atalanta, che questa estate potrebbe perdere qualche pezzo in un centrocampo che già nella scorsa stagione era scarno di alternative.

Kaoru Mitoma (Brighton)

Lo shōgun Mitoma ormai lo conoscono tutti. Destro naturale, che di solito opera da sinistra come ala o esterno, Mitoma fa del cambio di tempo e del dribbling le sue doti più famose. Punto fermo del Brighton di De Zerbi, si sovrappone e accelera con passo rapidissimo, capace di lasciare sul posto i suoi avversari ed entrare facilmente in area di rigore. Pecca in cinismo, in quanto preferisce servire i suoi compagni piuttosto che andare al tiro, vince molti contrasti di gioco essendo fisicamente molto solido.

Con l’avanzare degli anni di Stephan El Shaarawy e un Nicola Zalewski sempre più deludente, Mitoma potrebbe essere perfetto nella prima vera Roma di Daniele De Rossi e Florent Ghisolfi.


Takefusa Kubo (Real Sociedad)

Eccolo qui l’imperatore: Kubo è senza ombra di dubbio il calciatore più promettente e il talento più cristallino e puro del Giappone, diventando il primo giocatore nipponico a firmare per il Real Madrid – dopo esser stato peraltro nella cantera del Barcellona. Trequartista, centravanti, esterno all’occorrenza, fortissimo nell’uno contro uno e abile nel mandare in porta i compagni, aumentando anno dopo anno i propri numeri da assist-man. È abile nel calciare, avendo dalla sua anche la capacità di battere le punizioni. Imprevedibile, riesce a sorprendere chiunque con delle decisioni impronosticabili, è divinamente dotato dal punto di vista tecnico e creativo intellettivamente.

Si parla della possibilità che la Juventus ceda Federico Chiesa, nonostante il malcontento della maggior parte dei tifosi. Ecco, Kubo è un giocatore che potrebbe rimpiazzare alla grande un profilo di questo livello. E sarebbe perfetto per nuovo arrivato Thiago Motta.

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