Nzola

L’ennesimo grande salto di M’Bala Nzola

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Nella sua ultima annata con lo Spezia, nonostante la retrocessione dei liguri, M’Bala Nzola ha disputato la miglior stagione della sua carriera, sia numericamente parlando che dal punto di vista del rendimento. L’angolano, nel 2022/2023, è tornato ad essere il giocatore ammirato nella sua prima esperienza in Serie A, ma ancora più forte e consapevole dei propri mezzi.

Sotto la guida di Vincenzo Italiano aveva realizzato undici reti all’esordio nella massima divisione, presentandosi come un ottimo numero nove. La seconda avventura in Serie A però, con Thiago Motta come allenatore, si è rivelata a dir poco deludente, visto che Nzola ha messo a segno soltanto due reti – peraltro nella stessa partita, persa per 5-2 contro l’Atalanta di Gasperini.

In realtà, non sono stati neanche i pochissimi gol segnati a pesare nella valutazione della stagione dell’angolano, quanto piuttosto i minuti giocati e un mancato feeling con la guida tecnica dello Spezia. Il minutaggio di Nzola è stato pari a quello del diciassettesimo giocatore più utilizzato, numero abbastanza triste per un attaccante che veniva da una doppia cifra di reti nella stagione precedente e che si è visto scavalcare nelle gerarchie da Rey Manaj.


Il percorso verso la Serie A

Dopo aver vissuto le prime esperienze calcistiche a livello giovanile in Francia, con il Troyes, M’Bala si trasferisce in Portogallo per debuttare tra i professionisti, con la maglia dell’Académica. La squadra di Coimbra, dopo un paio di apparizioni e una rete in coppa, lo cede però ai dilettanti del Sertanense, dove Nzola inizia a segnare i primi gol della sua carriera.

L’approdo in Italia arriva nel 2016, dopo varie esperienze travagliate e rifiuti di tante squadre del Bel Paese, quando firma con i pugliesi della Virtus Francavilla, appena promossi in Lega Pro. Nella sua prima annata sull’Adriatico, l’attaccante angolano realizza undici gol e cinque assist, apparendo un po’ acerbo, ma comunque dotato di caratteristiche importanti per fare bene nel calcio italiano. La squadra chiude con un ottimo sesto posto in classica – a pari punti con il Siracusa quinto –, ma viene eliminata nella seconda fase dei play-off dopo uno 0-0 contro il Livorno.

Il Francavilla non fa dunque il salto di categoria, ma a farlo è M’Bala Nzola, che firma con gli emiliani del Carpi. L’esperienza con i biancorossi non è però felice, dato che realizza una sola rete a fronte di diciassette presenze, e torna in prestito in Serie C, questa volta con il Trapani. In Sicilia trova per la prima volta sul suo percorso Vincenzo Italiano, con cui fa molto bene e conquista la cadetteria tramite i play-off, decidendo con un gol la finale di ritorno contro il Piacenza.

Il gol, segnato peraltro con il destro, che scatena Italiano e il pubblico trapanese

I granata lo riscattano, ma lo cedono sei mesi dopo allo Spezia, squadra nella quale si era accasato nel frattempo proprio il tecnico nato in Germania. Nonostante l’arrivo nel corso del mercato invernale, Nzola diventa subito un punto fermo del club ligure, risultando anche determinante ai fini della promozione in Serie A – la prima nella storia del club.


Capire Nzola per capire il suo rendimento

L’ex numero diciotto dei liguri è un giocatore che ha bisogno di trovarsi all’apice della forma fisica, proprio perché fa della stazza e della velocità i suoi punti di forza. Nella rosa dello Spezia non sfigurava neanche a livello tecnico, ma rimane comunque un atleta strettamente legato alla propria condizione fisica e mentale. Al contrario di alcuni giocatori, che pur trovandosi fuori forma, possono decidere delle partite anche solo grazie alla loro tecnica, Nzola ha bisogno di essere al top.

Il vero problema della stagione 2021/2022 è stato dunque psico-fisico. Lo si è potuto notare dallo stato del suo corpo, oltre che da alcuni atteggiamenti mostrati sotto la guida di Thiago Motta, con il quale non si è di certo trovato bene come con Italiano. A tratti Nzola ha dato quasi l’impressione di non sentirsi parte della squadra, come se non si considerasse più un giocatore chiave di un gruppo che aveva ottenuto un risultato storico.

Emblematica della stagione di Nzola è stata la sfida del Picco contro l’Inter, del 15 aprile 2022. L’attaccante angolano non è partito titolare ed è stato inserito a mezz’ora dalla fine, per poi venire richiamato in panchina circa dieci minuti dopo, il tutto perché non riusciva a togliersi un orecchino. Una scena a dir poco lesiva dello status di un giocatore, apparso fuori dall’ambito agonistico della partita.

Poco meno di un anno dopo, nello stesso stadio e contro la stessa Inter, M’Bala Nzola ha messo a segno un assist per l’1-0 di Daniel Maldini, dopo essersi liberato di un Acerbi incapace di reggere il confronto fisico e, nel finale di partita, ha realizzato un rigore decisivo per la vittoria dello Spezia.

In meno di un anno c’è stato un cambiamento impressionante. Questo sviluppo, innanzitutto, è stato possibile grazie al giocatore stesso, ma anche ad un allenatore capace di valorizzarlo. Nelle prime interviste estive, Luca Gotti ha elogiato molto Nzola. Le parole dell’ex Udinese hanno messo in luce la fiducia che lo stesso Gotti ha riposto nell’attaccante spezzino, riproponendolo come elemento centrale nella stagione dei liguri.

Dal canto suo, M’Bala è tornato di recente sul lavoro svolto durante l’estate ed ha parlato di «redenzione». Ai microfoni di ‘Cronache di Spogliatoio‘, il classe ’96 si è espresso su più argomenti, ma a colpire è stata la storia riguardante Mykonos. Nzola ha spiegato come, nel «luogo della perdizione», lui si sia ritrovato, grazie al lavoro compiuto con il suo preparatore atletico. L’angolano ha rivelato di essersi chiuso in sé stesso, preferendo il silenzio, nonostante avesse dentro emozioni forti. Dopo aver concluso la stagione precedente con un atteggiamento rassegnato, ha accettato di ripartire da zero e di rimettersi in discussione, in un ambito che difficilmente regala qualcosa a qualcuno. Invece di perdersi ulteriormente in un luogo ideale per i divertimenti, l’attaccante si è allenato duramente con un paracadute sulle spiagge della Grecia, proprio con l’obiettivo di tornare ad imporsi fisicamente e di ritrovarsi anche mentalmente.

La prima stagione in Serie A di Nzola è stata sorprendente, e ha generato aspettative forse premature. Dopo l’esordio positivo, il giocatore ha avuto un’annata difficile in campo e fuori, che l’avrebbe potuto mettere definitivamente in fuorigioco. La storia di M’Bala Nzola è dunque rappresentativa per chi ha pensato di essere arrivato e di non poter andare oltre, o per chi si è perso dopo grandi premesse e promesse.

Nell’ultima stagione, Nzola ha messo a segno tredici gol in trentuno partite di campionato, ma al di là delle reti, a colpire è stata la voglia con la quale ha giocato, oltre alla fiducia che i suoi compagni hanno riposto in lui. Non a caso, senza di lui in campo, lo Spezia è risultato quasi del tutto sterile, oltre che incapace di vincere – sette sconfitte e due pareggi, nelle gare in cui non è partito titolare.



L’ultimo grande salto

Nonostante un ultimo periodo non proprio esaltante, che tra problemi fisici e difficoltà calcistiche ha portato lo Spezia alla retrocessione dopo il play-out contro il Verona – nel quale peraltro Nzola ha sbagliato il suo primo rigore in carriera –, la stagione di M’Bala si può comunque reputare molto positiva. In virtù di questo e delle necessità della squadra viola, la Fiorentina del presidente Rocco Commisso lo ha acquistato per circa dieci milioni di euro più bonus, riportandolo ancora una volta alla corte di Vincenzo Italiano, con il quale è ormai alla terza avventura.

Che un giocatore del genere vada via da una squadra retrocessa è prassi comune, ma ad incuriosire è stata proprio la scelta di Firenze. Viste le necessità di alcune società italiane, Nzola avrebbe potuto accettare un ruolo da comprimario in altre realtà, ma ha deciso, invece, di provare a prendersi una maglia da titolare con la Viola – un aspetto non scontato, vista la concorrenza dell’altro nuovo arrivato in attacco, l’argentino Lucas Beltrán.

Dopo aver percorso con successo la strada della propria redenzione, Nzola è pronto a iniziare un nuovo percorso. Il cammino sarà certamente più tortuoso, ma M’Bala nel corso della sua carriera ha già dimostrato di non avere paura dei grandi salti, e di essere abbastanza ambizioso per poter puntare al massimo.

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