Boulaye Dia

A Boulaye Dia basta poco per segnare

I Personaggi PSS Slider

Boulaye Dia si sta dimostrando un elemento a dir poco decisivo nella stagione della Salernitana, che si trova ad un passo da una salvezza decisamente più tranquilla rispetto a quella della passata stagione. Nonostante le ambizioni del presidente Danilo Iervolino, l’obiettivo realistico del club era infatti la permanenza in Serie A senza il bisogno di un miracolo, quindi con una media punti tale da permettere alla squadra di distanziarsi dalla zona retrocessione in tempi relativamente brevi. In quest’ottica, i gol di Dia sono stati fondamentali e il senegalese ne ha finora messi a segno undici, con anche sei assist all’attivo, imponendosi come una delle migliori rivelazioni del campionato.


Il tardo arrivo nel professionismo e le esperienze con Reims e Villarreal

Boulaye Dia è nato e cresciuto in Francia, a Oyonnax, nella zona delle Alpi, in una famiglia senegalese. Gioca a calcio nella sua città natale, e a dodici anni sembra avere l’occasione della vita, quando il Saint-Étienne lo seleziona per un provino. Durante il viaggio verso la Loira, però, l’auto del padre ha un guasto che lo costringe a rinunciare alla chance. Un’altra grande opportunità arriverà alcuni anni dopo, stavolta con il Lione. Sorge però un altro problema, quello della statura. In seguito ad una radiografia al polso, Boulaye viene scartato nonostante l’impressione positiva con il pallone tra i piedi. Nel 2017 ottiene invece un provino fuori dalla Francia, in Galles, ma si fa male prima di poterlo sostenere. Una serie di sfortune che hanno messo in serio pericolo la carriera del ragazzo.

Con il passare degli anni, infatti, il sogno di diventare un professionista inizia a sfumare, e un Boulaye Dia già ventunenne si limita a giocare tra i dilettanti, con il Jara Sud, praticando contemporaneamente il mestiere di elettricista. La sua stagione 2017/2018 è però sfavillante, segna 15 gol in 21 partite e viene attenzionato dal Reims, che lo porta finalmente in Ligue 1.

Nel massimo campionato francese le prestazioni del senegalese hanno visto un crescendo di gol – 3 in 18 apparizioni nella prima stagione, 7 in 24 nella seconda, 14 in 36 nella terza – che hanno portato su di lui l’interesse di Aliou Cissé – che lo convoca nel Senegal per la prima volta nell’ottobre del 2020 – e del Villarreal di Unai Emery – che lo acquista nell’estate del 2021 per 12 milioni di euro. Dei suoi 24 gol in Ligue 1 – 28 totali con la maglia del Reims –, il più bello è sicuramente quello segnato al Paris Saint-Germain, al Parco dei Principi, con una semirovesciata che ha steso la squadra di Thomas Tuchel.

Il meglio di Boulaye Dia in maglia rouges et blancs

Il gol più importante della sua carriera, invece, lo ha segnato proprio per il Villarreal, ed è quello per cui era conosciuto dal grande pubblico al momento del suo arrivo in Italia. Stiamo chiaramente parlando della rete messa a segno contro il Liverpool nella semifinale di ritorno della Champions League 2021/2022. Con quel gol, l’attaccante senegalese aveva momentaneamente riaperto il discorso qualificazione per il Submarino Amarillo, sconfitto con il risultato di 3-2 nella gara tenutasi ad Anfield una settimana prima. Nonostante il sigillo del numero sedici, a raggiungere la finale è stata comunque la squadra di Klopp, ma con quel gol ed il successivo 2-0 di Coquelin, i ragazzi di Emery – che avevano già eliminato Juventus e Bayern Monaco – hanno regalato l’ennesimo motivo d’orgoglio al piccolo comune di Vila-real.

Nonostante questo, il suo primo ed ultimo anno all’ombra dell’Estadio de la Cerámica non lo ha visto tra i protagonisti della squadra. Dia, anche per via di qualche problema fisico, ha infatti giocato solo 17 partite da titolare, e messo a referto 7 gol e 6 assist. Un bottino non tremendo, ma limitato per un ragazzo con la doppia cifra nelle proprie corde. Proprio per la voglia di giocare con continuità – anche in vista del Mondiale – Boulaye accetta la proposta della Salernitana, che lo porta in Campania nell’estate del 2022.


Un attaccante atipico, ma letale

Da qualche stagione a questa parte, in tutta Europa, sembrerebbe che l’utilizzo di una prima punta fisica sia tornato un mantra, con numerosi club che hanno affidato la propria vena realizzatrice a dei veri numeri nove. Il giocatore senegalese, nonostante i suoi momentanei undici gol in campionato, è invece un altro tipo di attaccante.

Davide Nicola lo ha spesso utilizzato in coppia con Krzysztof Piątek, cercando di sfruttarne la rapidità e il dribbling, accostandolo alla fisicità e alle capacità aeree del giocatore polacco, chiamato ad alzare il baricentro della squadra e ad appoggiarsi proprio a Dia. Con l’avvento di Paulo Sousa sulla panchina dei campani, la posizione in campo del nativo di Oyonnax è leggermente cambiata, così come il modulo. Dal 3-5-2 dell’allenatore italiano si è passati ad un più gasperiniano 3-4-2-1, con Candreva e proprio Dia posizionati spesso alle spalle di Piątek, ora unico apparente riferimento offensivo. E il termine apparente non è utilizzato a caso, perché in realtà la velenosità di Boulaye è rimasta di fatto la stessa.

Se si considerano le statistiche, ci si accorge che Dia mette a segno quasi un terzo dei suoi tiri – tra i calciatori in doppia cifra in Serie A è nettamente quello che ha tirato di meno –, ma ciò che impressiona ancor di più è il discorso riguardante gli xG. Secondo quanto riporta Undestat, il senegalese ha segnato circa quattro gol in più rispetto a quelli previsti dal dato – tra i calciatori in doppia cifra in Serie A, solo Khvicha Kvaratskhelia ha una statistica migliore. Il tutto, peraltro, senza calciare nemmeno un rigore.

A Dia basta poco per segnare, è questo che ci raccontano i numeri. È davvero improbabile che il numero ventinove sprechi le occasioni che gli capitano. Il classe ’96 non è dotato di una tecnica strabiliante e può apparire come una sorta di classico velocista, ma questa idea nasce solo dal suo fisico, perché per come decide le partite sembra un centravanti vero. La rete segnata all’Olimpico ai danni della Lazio è l’esemplificazione di questo. Dia segna in scivolata, dopo aver preso il tempo a tutta la linea biancoceleste ed in particolare a Marušić, in seguito ad un contropiede dei granata. Il tutto potrebbe sembrare un semplicissimo tap-in, ma la cattiveria con la quale il numero ventinove attacca lo spazio è emblematica della pericolosità del senegalese.

https://youtu.be/4avB5B4Zk8Q

Il meglio della stagione di Boulaye Dia

In questa stagione di Serie A, il pubblico italiano ha avuto modo di conoscere un calciatore letale, capace di concretizzare non appena ne ha la possibilità. Come certi animali usano l’arte della dissimulazione, così l’attaccante del club campano finge di essere un determinato tipo di giocatore, per poi colpire a sorpresa la difesa avversaria, lasciandola senza scampo.

Leggi anche: M’Bala Nzola si è ritrovato