campionato equilibrato

Qual è il campionato più equilibrato d’Europa?

Analisi AR Slider

Uno dei parametri principali per valutare la bellezza di un campionato è senza dubbio l’equilibrio: una competizione costantemente dominata dalla stessa squadra risulta inevitabilmente meno appassionante rispetto a una in cui ogni stagione può riservare sorprese. In questo articolo cercheremo di capire quale campionato, tra i cinque principali europei, sia stato il più equilibrato nell’ultimo decennio.

Per arrivare a una valutazione complessiva non ci limiteremo a considerare solo la corsa al titolo. L’equilibrio, infatti, può emergere anche nella lotta per la qualificazione alle coppe europee o in quella per evitare la retrocessione. Prenderemo in esame le classifiche finali delle ultime dieci stagioni dei cinque principali tornei continentali: Serie A, Premier League, Liga, Bundesliga e Ligue 1. Da queste elaboreremo una serie di indicatori utili a determinare quali siano stati i campionati più equilibrati.


Il campionato più equilibrato d’Europa – Una prima idea

Il primo criterio che viene spontaneo considerare è il numero di squadre diverse che hanno vinto il campionato nell’ultimo decennio:

Serie A (4): Juventus (5), Napoli (2), Inter (2), Milan (1).

• Premier League (4): Manchester City (6), Liverpool (2), Chelsea (1), Leicester City (1).

• Liga (3): Barcellona (5), Real Madrid (4), Atlético Madrid (1).

Bundesliga (2): Bayern Monaco (9), Bayer Leverkusen (1).

Ligue 1 (3): Paris Saint-Germain (8), Lille (1), Monaco (1).

Da questi dati emergono già le prime differenze significative in termini di equilibrio competitivo. Serie A e Premier League sono i campionati che hanno registrato il maggior numero di vincitori diversi nell’ultimo decennio, ma è il campionato italiano a distinguersi per una distribuzione dei titoli più equilibrata: nessuna squadra, infatti, ha conquistato più della metà dei tornei. La Liga presenta una situazione intermedia: tre vincitori diversi, ma con una forte concentrazione di successi nelle mani di Barcellona e Real Madrid, protagonisti di un duopolio spezzato soltanto una volta dall’Atlético. Più marcata la disuguaglianza in Ligue 1, dove il Paris Saint-Germain ha regnato quasi incontrastato, concedendo spazio solo a due exploit isolati. Infine, la Bundesliga risulta il campionato meno equilibrato: fatta eccezione per la stagione 2023/2024, il Bayern Monaco ha mantenuto un dominio assoluto. Considerando sia la varietà dei vincitori che la distribuzione dei titoli, la Serie A si conferma oggi come il campionato più aperto e imprevedibile del panorama europeo, soprattutto dopo la fine del lungo ciclo di successi della Juventus.

Pur essendo un dato da prendere con le pinze – perché può essere influenzato dai risultati ottenuti nelle coppe nazionali e continentali – è comunque interessante osservare anche quante squadre diverse si siano qualificate alle competizioni europee nel corso dell’ultimo decennio:

Serie A (11): Roma (10), Juventus (9), Napoli (9), Inter (9), Atalanta (8), Lazio (8), Milan (7), Fiorentina (5), Bologna (2), Sassuolo (1), Torino (1).

• Premier League (17): Manchester City (10), Arsenal (9), Tottenham (9), Manchester United (9), Liverpool (9), Chelsea (8), Leicester City (3), West Ham (3), Aston Villa (3), Newcastle (2), Southampton (1), Everton (1), Burnley (1), Wolverhampton (1), Brighton (1), Nottingham Forest (1), Crystal Palace (1).

• Liga (16): Barcellona (10), Real Madrid (10), Atlético Madrid (10), Villarreal (8), Siviglia (7), Real Sociedad (6), Betis (6), Athletic Club (4), Celta Vigo (2), Valencia (2), Getafe (1), Espanyol (1), Granada (1), Osasuna (1), Girona (1), Rayo Vallecano (1).

Bundesliga (16): Bayern Monaco (10), Borussia Dortmund (10), Bayer Leverkusen (9), Lipsia (8), Eintracht Francoforte (7), Hoffenheim (4), Friburgo (4), Borussia Mönchengladbach (3), Wolfsburg (3), Union Berlino (3), Hertha (2), Schalke 04 (2), Mainz (2), Colonia (2), Stoccarda (2), Heidenheim (1).

Ligue 1 (14): Paris Saint-Germain (10), Monaco (8), Lione (7), Lille (7), Marsiglia (7), Nizza (6), Rennes (6), Saint-Étienne (2), Bordeaux (2), Strasburgo (2), Lens (2), Nantes (1), Tolosa (1), Brest (1).

Se da un lato la Serie A si presenta come il campionato più aperto in termini di assegnazione del titolo, dall’altro mostra una cerchia relativamente ristretta di club che si contendono regolarmente l’accesso alle competizioni continentali. Questo indica come, pur essendo più incerta la lotta per lo scudetto, il numero di squadre realmente competitive a livello europeo rimanga limitato. Al contrario, la Premier League si caratterizza per una straordinaria profondità e varietà di squadre qualificate ogni anno, segno di una competizione molto più ampia e dinamica a livello di élite continentale. Liga e Bundesliga vantano comunque una base più ampia di club abituati a competere in Europa, suggerendo un equilibrio più sfumato tra dominio nazionale e partecipazione internazionale. Infine, la Ligue 1 conferma la sua natura di campionato fortemente concentrato nelle mani di pochi, sia per quanto riguarda i titoli nazionali sia per le qualificazioni, sottolineando una competitività più limitata rispetto ad altri tornei.


Il campionato più equilibrato d’Europa – La distribuzione dei punti
campionato equilibrato

Il confronto tra le medie dei punteggi per posizione nell’ultimo decennio aggiunge un ulteriore livello di lettura sull’equilibrio competitivo dei maggiori campionati europei. I box plot costruiti su questi dati mostrano con immediatezza quanto sia ampia la distanza media tra le varie posizioni in classifica: più compatta è la “scatola”, più omogenea è la distribuzione dei punti e, dunque, più serrata la competizione tra le squadre. In un campionato con una scatola stretta, le squadre tra la medio-alta e la medio-bassa classifica tendono a chiudere le stagioni con punteggi simili, segnale di un equilibrio diffuso che rende la corsa all’Europa e la lotta salvezza aperte fino all’ultima giornata. Al contrario, una scatola più estesa indica uno scollamento più netto tra le fasce, con divari difficili da colmare e una maggiore prevedibilità nella distribuzione delle posizioni. I trattini posti agli estremi delle linee indicano il distacco tra la vetta e il fondo della classifica: laddove la forbice è ampia, si registra un maggiore squilibrio tra vertice e retrovie. Questo tipo di analisi consente quindi di valutare non solo chi vince o si qualifica, ma anche quanto sia realmente contesa ogni posizione in classifica, restituendo un’immagine più completa della competitività interna dei singoli campionati.


Il campionato più equilibrato d’Europa – La distanza dall’obiettivo

Quando si parla di equilibrio in un campionato, non ci si riferisce solo al numero di squadre che vincono il titolo o si qualificano alle coppe europee, ma anche alla distanza effettiva che separa le squadre in lotta per gli stessi obiettivi. Un torneo si può infatti definire realmente combattuto quando le differenze di punti tra le contendenti dirette sono minime.

Se la seconda in classifica chiude la stagione a ridosso della prima, magari con un solo punto di distacco, il campionato è stato chiaramente più acceso rispetto a uno in cui il margine finale supera le dieci lunghezze. Lo stesso criterio si può applicare anche ad altri snodi chiave della classifica: la lotta per non retrocedere, ad esempio, si misura sulla distanza tra quartultima e terzultima. Così come è significativo osservare il margine tra l’ultima squadra qualificata alla Champions League e quella immediatamente fuori, una soglia che sempre più spesso varia a seconda del rendimento delle squadre nazionali nelle competizioni UEFA.

In questa analisi, non saranno invece considerate le posizioni valide per accedere all’Europa League e alla Conference League, dal momento che la partecipazione può dipendere da variabili esterne, come la vittoria della coppa nazionale, che rischiano di alterare in maniera troppo ampia la lettura dei dati.

Il campionato più equilibrato d’Europa – La lotta per il titolo
campionato equilibrato

Nell’ultimo decennio, i distacchi medi tra la prima e la seconda classificata sono stati i seguenti:

Serie A: 7,9 punti.

• Premier League: 8,5 punti.

• Liga: 7,3 punti.

Bundesliga: 11,2 punti.

Ligue 1: 12,5 punti.

I dati parlano chiaro: la Ligue 1 registra il divario più ampio, seguita dalla Bundesliga, a conferma del dominio esercitato rispettivamente dal Paris Saint-Germain e dal Bayern Monaco. La Premier League, nonostante l’elevato livello competitivo, presenta comunque un distacco medio significativo, segno di stagioni spesso dominate da un singolo club. Più contenuti i margini nella Serie A e nella Liga, che mostrano una corsa al titolo leggermente più equilibrata nel confronto diretto tra le prime due posizioni.

Il campionato più equilibrato d’Europa – La corsa per la Champions

Nell’ultimo decennio, i distacchi medi tra l’ultima posizione valida per l’accesso alla Champions League e quella immediatamente successiva sono stati i seguenti:

Serie A: 5,5 punti.

• Premier League: 2 punti.

• Liga: 7,6 punti.

Bundesliga: 4,6 punti.

Ligue 1: 3,5 punti.

La Premier League si conferma il campionato più competitivo in questa fascia, seguita da Ligue 1, Bundesliga e Serie A. Più ampi, invece, i margini in Liga.

Il campionato più equilibrato d’Europa – La permanenza nella massima serie

Nell’ultimo decennio, i distacchi medi tra la quartultima, ovvero l’ultima squadra salva, e la terzultima, prima delle retrocesse, sono stati i seguenti:

Serie A: 1,9 punti.

• Premier League: 4,9 punti.

• Liga: 3,4 punti.

Bundesliga: 2 punti.

Ligue 1: 1,8 punti.

Anche in questo caso, i dati variano sensibilmente da campionato a campionato: la Ligue 1 e la Serie A registrano i margini più ridotti, a conferma di una corsa salvezza spesso incerta fino all’ultima giornata. Situazione simile in Bundesliga, mentre il divario cresce in Liga e soprattutto in Premier League.


Il campionato più equilibrato d’Europa – Riflessioni finali

L’analisi condotta evidenzia come il concetto di equilibrio competitivo si declini in forme diverse, a seconda del parametro preso in considerazione. La Serie A si distingue per una significativa varietà nella corsa al titolo e per una lotta salvezza estremamente serrata, risultando nel complesso il torneo più imprevedibile sia al vertice che in coda. Tuttavia, mostra una maggiore concentrazione nella partecipazione alle competizioni europee, segno che l’accesso all’élite continentale resta prerogativa di un numero limitato di club.

All’opposto, la Premier League si conferma il campionato con la maggiore profondità competitiva, grazie all’ampia rotazione di squadre qualificate alle coppe e alla forte concorrenza per i piazzamenti europei, con distacchi minimi nella zona Champions. La corsa al titolo, però, ha risentito del predominio del Manchester City, e la lotta salvezza risulta mediamente meno combattuta rispetto ad altri tornei – soprattutto nelle ultime annate.

La Liga appare caratterizzata da un equilibrio parziale: se da un lato i distacchi tra le prime due classificate sono contenuti, dall’altro la corsa alla Champions e alla salvezza presenta divari più marcati, e la distribuzione dei titoli è fortemente concentrata nelle mani di Barcellona e Real.

Bundesliga e la Ligue 1 sono invece i campionati che, più degli altri, evidenziano un disequilibrio strutturale al vertice. Il dominio esercitato rispettivamente da Bayern Monaco e Paris Saint-Germain ha determinato margini molto ampi nella corsa al titolo, riducendo l’incertezza stagionale. Tuttavia, entrambi i tornei mostrano una maggiore apertura nella parte bassa della classifica e una discreta varietà di club impegnati nelle competizioni europee.

In definitiva, nessun campionato può dirsi pienamente equilibrato in tutte le sue componenti. L’aspetto dell’equilibrio cui attribuire maggior peso resta una valutazione soggettiva, potrete dunque essere voi, fornite le informazioni, a trarre le conclusioni che ritenete più opportune. Ciò che è certo è che il concetto di equilibrio è molteplice: ogni torneo presenta punti di forza e fragilità propri, contribuendo in modo unico alla ricchezza del panorama calcistico europeo.

Leggi anche: È vero che il capocannoniere non vince mai la Serie A?