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Il futuro del calcio dopo Messi e Ronaldo

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Aver vissuto l’epoca calcistica nella quale per oltre un decennio Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, due tra i più clamorosi interpreti della storia del gioco, si sono meravigliosamente sfidati ogni settimana, per anni anche nello stesso campionato, è sicuramente motivo di vanto per noi fortunati spettatori.

Mai si era vista una rivalità così bella, sentita e coinvolgente nello sport, non solo nel calcio. Dopotutto, ognuno di noi è stato tenuto a scegliere da che parte stare, se optare per il talento, la genialità e la riservatezza di Lionel, oppure preferire la forza, la dedizione e l’ego di Cristiano. Perché per quanto la cosa migliore da fare sia godersi lo spettacolo che entrambi continuano a offrire – e si spera continuino più a lungo possibile – si finisce inevitabilmente per schierarsi verso l’estremo che più ci attrae quando ci viene posta la domanda «è più forte Messi o Ronaldo?».

Tanto diversi quanto simili, personalità opposte ma obiettivi comuni. Così lontani ma allo stesso tempo sempre vicini, fino quasi a non riuscire a fare a meno l’uno dell’altro. Ancora oggi sono i più grandi, ma l’età avanza e come tutte le cose, anche quelle più belle, sono purtroppo destinate a giungere al termine, e anche quest’epoca sta per concludersi.

Non fraintendeteci, sappiamo perfettamente che con ogni probabilità regneranno ancora per anni, e che ancora potranno scrivere enormi paragrafi della storia del calcio, ma è meglio fare i conti adesso con questo, quando ancora non ci sembra vero che tutto possa finire, che farlo quando effettivamente finirà.



Chi rappresenterà il futuro del calcio dopo Messi e Ronaldo? Cosa sarà lecito aspettarsi? Di certo sarà molto difficile vedere il calcio con gli stessi occhi di prima. Troppo grande l’impronta che queste due icone hanno lasciato per evitare che coloro che verranno non siano inevitabilmente paragonati a loro.

Chi sono le future star che in qualche modo avranno il compito di continuare a riempire i nostri weekend con le loro magie? Nonostante l’ombra dei due alieni sia parecchio ingombrante, non si può dire che scarseggino gli aspiranti eredi al trono.

Quello che più di chiunque altro sembra essere destinato alla corona di Re del calcio della nuova era è Kylian Mbappé, anche perché, tra le altre cose, ha già vinto un Mondiale da titolare, ma oltre a lui ci sono giovanissimi talenti come Erling Haaland e Jadon Sancho del Borussia Dortmund, Pedri del Barcellona, João Félix dell’Atlético Madrid, Phil Foden del Manchester City e molti altri, con chissà quanti che devono ancora emergere, anche per motivi anagrafici.

Per ovvie ragioni abbiamo citato soprattutto attaccanti e centrocampisti offensivi, ma è giusto menzionare anche talenti di difesa come Matthijs de Ligt della Juventus, Trent Alexander-Arnold del Liverpool e Alphonso Davies del Bayern Monaco.

Il talento di questi giocatori non è in discussione, anche se poi starà a loro diventare dei grandi del calcio, ma basta questo per garantirci in futuro una rivalità ai livelli del dualismo Messi-Ronaldo?

Assolutamente no, anzi. Bisogna fare una doverosa premessa: ciò a cui abbiamo assistito, grazie a Leo e Cristiano, sarà probabilmente irripetibile. La costanza con la quale questi due campioni si sfidano ogni anno, sempre l’uno contro l’altro, da quasi 20 anni, senza esclusione di colpi, senza che nessun’altro riesca concretamente a insidiare il loro trono, rende il loro dualismo unico.

Difficile dire dunque dove potranno arrivare i giovani talenti di oggi, nessuno può saperlo, ma se c’è una cosa che tutti noi possiamo fare nella speranza che non si perdano per strada è evitare di paragonarli ai loro predecessori, cosa che al momento succede di rado, ma che probabilmente sentiremo spesso tra qualche anno, quando lo spazio lasciato dalle due leggende dovrà essere colmato.

Ciò che sono stati, e sono ancora, Messi e Cristiano Ronaldo, è un qualcosa che ricorderemo sempre, ma la loro infinita grandezza potrebbe quasi impedirci di godere della bellezza di coloro che verranno. Perché il bello può manifestarsi sotto forme diverse, e se a volte risulta inevitabile paragonare queste tra loro, altre volte il paragone può essere dannoso.

Godiamoci Mbappé, Haaland, Sancho e chi verrà, non pensando che siano come chi li ha preceduti, o peggio ancora sminuendoli presi dai moti di nostalgia per i due alieni. Solo così potremo apprezzare la magia che ci faranno vedere, vivendo il calcio del futuro senza i meravigliosi fantasmi di quello del passato.

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