Higuaín record

I 36 gol di quell’incontenibile Gonzalo Higuaín

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Nell’estate del 2013, in seguito all’importante cessione di Edinson Cavani al Paris Saint-Germain, il Napoli è in cerca di un nuovo numero nove che possa raccogliere la pesantissima eredità del Matador. La scelta, influenzata dal nuovo mister Rafa Benítez, ricade su Gonzalo Higuaín, che arriva dal Real Madrid per 39 milioni di euro – diventando in quel momento l’acquisto più costoso nella storia dei partenopei. Nelle due annate con l’allenatore spagnolo, l’ex River ha realizzato rispettivamente 24 e 29 reti, diventando il punto di riferimento offensivo della squadra. È però con l’arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina azzurra che il centravanti argentino si trasforma in un vero e proprio dominatore implacabile dell’area di rigore avversari, nel suo ultimo anno napoletano. La stagione 2015/2016 di Higuaín non ha eguali nella storia della Serie A: il Pipita termina il campionato con 36 gol in 35 presenze, battendo lo storico record di marcature in una singola annata, che apparteneva da oltre sessant’anni a Gunnar Nordahl.


Protagonista nelle difficoltà iniziali

La stagione non inizia nel migliore dei modi per il Napoli: la squadra di Sarri perde all’esordio contro il Sassuolo di Eusebio Di Francesco. Nella partita successiva vengono fermati anche dalla Sampdoria al San Paolo, ma Higuaín si sblocca, segnando le due reti degli azzurri. Il classe 1986 colpisce alla prima occasione, grazie al suggerimento filtrante di Lorenzo Insigne, superando il portiere con un tocco sotto di mancino al limite dell’area piccola. Per il secondo gol l’assist è invece di Allan, che imbuca per l’argentino, il quale incrocia con forza e segna con un gran rasoterra sul secondo palo. Entrambe le reti vengono realizzate anche in virtù dei movimenti perfetti di Higuaín, maestro in questo tipo di inserimenti e nel tempismo in area di rigore.

Dopo i pareggi per 2-2 contro Sampdoria ed Empoli, il Napoli riceve la Lazio. I padroni di casa dominano gli avversari con un sonoro 5-0, con il Pipita autore di un’altra doppietta interna. A portare in vantaggio gli azzurri è proprio l’argentino, che poco prima del quarto d’ora sfrutta un passaggio sbagliato da Alessandro Matri, protegge palla e calcia forte sul primo palo dopo essersi girato appena fuori dall’area. L’altra rete arriva in seguito ai gol di Allan e Insigne, sempre grazie ad un retropassaggio sbagliato, questa volta da Ștefan Radu. L’errore permette a Higuaín di involarsi verso Federico Marchetti e di calciare fortissimo, incrociando la conclusione alla destra del portiere.

Il Napoli, alla sesta giornata, dopo aver pareggiato senza reti in casa del Carpi, riceve la Juventus. I bianconeri vivono un momento pessimo e sono partiti malissimo in Serie A. Per il Napoli può essere un’occasione e i ragazzi di Sarri ne approfittano: battono i rivali e Higuaín segna ancora. L’argentino colpisce nel secondo tempo, dopo aver recuperato un pallone da un errore sanguinoso di Hernanes. Il nove anticipa Simone Padoin, salta Leonardo Bonucci e incrocia con il sinistro davanti a Gigi Buffon, che tocca ma non evita il 2-0.

La vittoria contro la Vecchia Signora dà al Napoli uno slancio morale che gli permette di conquistare altri quattro trionfi consecutivi – su Milan, Fiorentina, Chievo e Palermo. Gara di San Siro a parte, Higuaín segna in tutte le gare. La marcatura contro la Fiorentina nasce dalla rapida triangolazione sulla trequarti fra Dries Mertens e lo stesso Higuaín, il quale riceve l’ultimo passaggio dal belga e infila alle spalle di Ciprian Tătărușanu. Al Bentegodi viene fermato due volte dai legni ma decide comunque la sfida durante la ripresa, sfruttando un cross rasoterra di Faouzi Ghoulam e concludendo sul primo palo.

Raggiunge quota 8 gol in 10 partite contro il Palermo, prima della battuta d’arresto di Genova. Contro i rosanero, la rete arriva tramite un missile da fuori area che termina la propria corsa all’angolino basso di sinistra. Dopo un altro pareggio a reti bianche contro il Genoa, il Napoli e Higuaín si avviano al loro periodo migliore.



Più gol che partite

Dalla partita interna contro l’Udinese all’amara trasferta di Torino, Gonzalo Higuaín mette a segno reti su reti, dando l’impressione di non poter essere fermato da nessuno. Allo stesso tempo, la squadra di Sarri porta a casa altre undici vittorie, perdendo punti soltanto a Bologna e poi internamente contro la Roma, grazie all’ennesimo 0-0 in campionato.

Il primo di questi centri arriva l’8 novembre, quando il Pipita decide la sfida del San Paolo grazie ad un pallone recuperato sulla trequarti friulana, con Jorginho che serve il compagno sul lato sinistro dell’area. Il mancino incrociato che ne deriva è precisissimo e va a colpire il palo interno, per poi entrare in porta.

A Verona, contro l’Hellas, è Insigne a sbloccare l’incontro. L’esterno italiano confeziona anche l’assist per Higuaín, in seguito al passaggio di capitan Marek Hamšík, bravo nell’allargare sul compagno. L’autore del vantaggio azzurro raccoglie dallo slovacco e mette in mezzo per il tap-in del numero nove, posizionatosi al centro davanti al difensore scaligero.

La quindicesima giornata di Serie A vede i partenopei ospitare l’Inter. Ovviamente, ad andare in gol è Higuaín, risolutore del big match con due marcature. Dopo poco più di un minuto è già vantaggio Napoli, scaturito da un tentativo di spazzata di Jeison Murillo. In seguito all’imperfezione, José María Callejón recupera subito la palla al limite dell’area nerazzurra e la rende giocabile per il Pipita, implacabile nello stop, nel movimento e nel rilascio del solito missile sul primo palo. Il raddoppio deriva da una giocata difensiva di Raúl Albiol, bravo nell’anticipo di testa a centrocampo. Lo stacco del compagno diventa un suggerimento in profondità per lo scatto di Higuaín e la cavalcata dell’argentino termina con il destro violento scagliato in fondo alla rete, che lancia anche il Napoli in testa alla classifica.

Al Dall’Ara arriva però una sconfitta, nonostante i due gol di Higuaín. Il primo squillo deriva da un’apertura di Mertens per Insigne, autore dell’assist proveniente dal limite sinistro dell’area di rigore dei felsinei, che termina in rete grazie al destro dell’attaccante argentino, preciso nel farsi trovare sul primo palo. Il secondo gol, per quanto inutile ai fini del risultato, è da centravanti implacabile: il Pipita finge di tagliare verso l’interno, per poi allargarsi con un contro movimento. Una volta ricevuto il passaggio di Hamšík, con un tocco di esterno destro manda dalla parte opposta Marios Oikonomou e realizza il 3-2 a pochi metri dalla porta di Mirante.

Dopo lo 0-0 interno con la Roma, arriva ancora una doppietta, stavolta a Bergamo. La prima rete giunge da calcio d’angolo, con un colpo di testa; la seconda nasce da un contropiede di Hamšík, che lancia il compagno verso la metà campo nerazzurra, svuotata dai giocatori della Dea. Il nativo di Brest, dopo una progressione in quasi completa libertà, si ritrova solo davanti al portiere e incrocia con un destro rasoterra, chiudendo definitivamente i conti.

Il Napoli torna dalla pausa natalizia e batte il Torino per 2-1, ma i primi gol del 2016 di Higuaín arrivano sul campo del Frosinone, nella sfida che chiude il girone d’andata. Anche in questa trasferta le marcature personali sono due, a coronare un sonoro 5-1. Per la prima volta in stagione, l’attaccante azzurro si presenta sul dischetto del rigore, dopo essersi guadagnato l’occasione. Higuaín sceglie un tiro centrale, forte e a mezza altezza, per il raddoppio dei partenopei. Con il risultato sul 3-0, il poker non può che servirlo l’uomo del momento. Un tentativo di chiusura sulla trequarti permette al nove di dare il via ad una serie di dribbling, del quale è vittima anche il portiere dei ciociari, steso e infine battuto dal sinistro del Pipita.

In meno di una settimana, l’attaccante del Napoli arriva a quota 20 gol, grazie alla settima doppietta nella Serie A 2015/2016. Stavolta la vittima è il Sassuolo, che cade al San Paolo col risultato di 3-1. Il primo gol nasce dal possesso palla dei padroni di casa, che indirizzano l’azione sulla fascia sinistra. Hamšík, dopo aver ricevuto da Insigne, vince un rimpallo e crossa verso il centro, dove Higuaín colpisce con un movimento perfetto. Un lancio di Albiol è il preludio al gol che mette fine alle speranze del Sassuolo. Con i neroverdi sbilanciati in avanti, Callejón si fa trovare libero sul lato destro dell’area e serve il Pipita con un passaggio arretrato. La conclusione avviene di mancino, è diretta sul primo palo e non lascia scampo a Pegolo.

Nelle successive partite Higuaín mette a segno una marcatura per sfida, a cominciare dalla trasferta di Genova contro la Sampdoria. Un erroraccio di Édgar Barreto alimenta lo score, regalando la palla al capocannoniere, che si invola verso la porta avversaria. Anche Emiliano Viviano non può sottrarsi al gol dell’argentino.

Contro l’Empoli, l’immancabile rete arriva dopo l’iniziale vantaggio dei toscani, avanti grazie ad una punizione di Leandro Paredes. Il pareggio porta la firma del centravanti di Sarri, preciso nel colpire di testa sul cross di Insigne. Il Napoli rimette in equilibrio il risultato, per poi servire un altro 5-1.

All’Olimpico di Roma, gli azzurri si impongono per 2-0 e ad aprire l’incontro è proprio Higuaín. La difesa della Lazio viene bucata da un lancio di Jorginho, che pesca Callejón. Lo spagnolo attacca la profondità sul lato sinistro dell’area di rigore, il Pipita lascia sfilare per liberarsi verso il centro e riceve dal compagno, colpendo biancocelesti.

Prima della cruciale sfida contro la Juventus, il Napoli vince al San Paolo contro il Carpi. Il gol di Higuaín, per la seconda volta in campionato, viene realizzato dagli 11 metri e decide la partita. Il fallo se lo prende Kalidou Koulibaly, trattenuto su calcio d’angolo. L’argentino batte Vid Belec con un tiro forte e angolato, alla destra del portiere. La capolista si avvia però ad un periodo molto difficile, nel quale perderà proprio la vetta della classifica.


Amarezza, rabbia, storia

La Juventus batte il Napoli con il celebre gol di Simone Zaza, in una sfida in cui è un superbo Bonucci a impedire al suo futuro compagno di squadra di colpire. I bianconeri scavalcano quindi i diretti avversari e si portano in vetta alla classifica. Una settimana dopo, il Milan esce dal San Paolo con un punto e Higuaín non segna neanche in quell’occasione. Il Pipita non era mai rimasto a secco per due gare consecutive, ma questa sarà anche la prima ed ultima volta in stagione.

La rete torna nella trasferta di Firenze, nella quale gli azzurri pareggiano. Dopo il vantaggio della Fiorentina con Marcos Alonso, un lancio proveniente da Koulibaly crea scompiglio nel reparto arretrato dei viola. Proprio il terzino spagnolo tenta di spazzare via il lungo passaggio, ma il rinvio è corto e Tătărușanu si fa trovare troppo lontano dai pali. La palla giunge a Higuaín, che calcia immediatamente da fuori area, ritrovando il gol con un tiro di prima.

Il 7 marzo si gioca Napoli-Chievo, Sarri torna a vincere e il gol del centravanti argentino non può mancare. Gli ospiti sbloccano la partita con un erroraccio di Vlad Chiricheș, ma Higuaín ristabilisce subito l’equilibrio con il classico movimento sul primo palo. David López appoggia per Hamšík, il quale sviluppa il gioco sulla fascia sinistra, servendo Ghoulam. Il cross è rasoterra e al Pipita basta semplicemente calciare verso la porta.

Al Renzo Barbera di Palermo, la squadra di De Laurentiis non prende gol e trionfa grazie al suo attaccante. Come per la sfida interna contro il Carpi, viene punita una trattenuta su calcio d’angolo. Stavolta la vittima è Albiol. Anche in questo caso, il rigore lo tira e realizza Gonzalo Higuaín, che sceglie di calciare forte verso la propria destra. Per il numero nove è il terzo e ultimo gol su rigore, da ora in poi segnerà sempre e solo con la palla in movimento.

Il Napoli riceve poi il Genoa, ma parte male, perché a passare in vantaggio è la squadra ospite. I rossoblù resistono fino ad inizio secondo tempo, quando il Pipita si fa trovare liberissimo in mezzo all’area avversaria e, dopo aver raccolto il cross proveniente dalla destra, batte Mattia Perin. Con questa rete, Higuaín sale a quota 28 gol, eguagliando il proprio record in carriera. Non finisce qui però, perché è in arrivo l’ottava doppietta stagionale, con tanto di golazo. Hamšík serve l’ex Real Madrid, che appena entrato in area tocca la palla col destro e calcia sul secondo palo. La conclusione parte dal piede forte e sbatte contro il legno interno, dopo aver girato. Ciò che impressiona è la facilità con la quale il gol è costruito. Sembra che Higuaín giochi ad un altro livello.

A Udine, il Napoli ed il suo centravanti vivono il momento più difficile della stagione. Con il 3-2 che sancisce la sconfitta dei partenopei, la Juventus si avvia definitivamente a vincere il quinto scudetto di fila. Higuaín va ancora in gol con un sassata delle sue, ma perde anche la testa e si fa espellere, rimediando tre pesantissime giornate di squalifica. In seguito a un fuorigioco fischiato, prende la palla e la sbatte sul terreno di gioco, rimediando la sua prima ammonizione. Il secondo giallo nasce invece da una chiusura di Felipe, poi colpito dal Pipita con una sbracciata. A pesare, per quanto riguarda la squalifica, è però ciò che accade in seguito all’espulsione. Una volta visto il cartellino, Higuaín mette le mani addosso all’arbitro e gli rivolge qualche parola di troppo. I suoi compagni tentano di portarlo lontano dalla già compromessa situazione, ma è appunto troppo tardi.

Il Napoli esce dalla trasferta in Friuli con una sconfitta e perde per tre turni il proprio uomo più pericoloso. Nelle partite senza l’argentino, gli azzurri vincono agevolmente con Verona e Bologna, ma nel mezzo delle due gare escono sconfitti dalla sfida di San Siro contro l’Inter. Dal momento del ritorno in campo, Higuaín, per poter battere il record di reti in una singola stagione di Serie A, ha bisogno di realizzare almeno 6 marcature in 4 partite. Sulla carta, un’impresa quasi impossibile.

Contro la Roma, nella trasferta dell’Olimpico, non arrivano reti dalla squadra di Sarri, che perde per 1-0. Con questo risultato, la Juventus è aritmeticamente Campione d’Italia per la quinta volta consecutiva, dopo aver vinto la sera prima a Firenze. Per Higuaín si fa dura, perché adesso ha una partita in meno a disposizione e i gol da segnare rimangono gli stessi. In poche parole, dovrebbe viaggiare sulla media di una doppietta per gara.

Contro l’Atalanta, sotto la pioggia del San Paolo, arrivano puntuali due reti. La prima, dopo dieci minuti, con una palla morbida proveniente dal piede di Hamšík, sulla trequarti. Il Pipita sfila alle spalle di Berat Djimsiti e da pochi metri batte Marco Sportiello. Nella ripresa, Higuaín riesce a tenere aperto il discorso record, segnando di testa, come all’andata. L’argentino riceve da Mertens, allarga alla sua destra per Callejón e attacca centralmente l’area bergamasca, beffando nuovamente il difensore albanese. Lo spagnolo crossa di prima per cercare il compagno, il quale spedisce la sfera in porta piazzandola sul primo palo, con la fronte. La partita terminerà poi 2-1.

Nell’ultima trasferta stagionale, Higuaín scende sotto la media necessaria per agguantare il record. A Torino, infatti, il Napoli replica il risultato ottenuto meno di una settimana prima e il centravanti segna “solamente” una volta. Il timbro numero 33 è quello che sblocca la sfida con i granata. Insigne tenta un lancio per il nativo di Brest, ma Pontus Jansson chiude di testa mentre tenta di recuperare verso la propria porta. L’intervento innesca però Hamšík, che sul movimento errato del difensore svedese serve Higuaín. Il nove riceve, alza la testa e sfrutta la prateria che lo separa da Daniele Padelli, battendolo con un destro rasoterra a sfiorare il palo lontano.



Il 14 maggio del 2016 si chiude la stagione di Serie A, con il Napoli che ospita il già retrocesso Frosinone. Sarà una data destinata ad entrare nella storia. Per battere il record di Nordahl serve una tripletta del Pipita, evento non ancora verificatosi. Il miglior marcatore ha infatti realizzato ben nove doppiette, ma non è mai riuscito a tornare a casa con il pallone. Tutti i giocatori e tifosi attendono con ansia gli ultimi novanta minuti. Il Napoli vuole chiudere al secondo posto e far entrare nella storia il suo attaccante. Il primo tempo termina con gli azzurri in vantaggio per 1-0, grazie a Hamšík, ma la primissima occasione l’ha avuta proprio Higuaín. Inoltre, il Frosinone è con un uomo in meno, per via dell’espulsione di Mirko Gori.

Al 7′ della ripresa è raddoppio per i padroni di casa e stavolta la rete è del centravanti. Allan entra in possesso del pallone al limite dell’area ciociara e decide di dribblare due avversari, con una percussione terminata quasi sulla linea di fondo. Il brasiliano scarica al centro verso Higuaín, autore del tap-in vincente. Il classe 1986 neanche esulta e corre a riprendere la sfera, come se il Napoli dovesse rimontare la partita. Ne manca uno per eguagliare Nordahl, due per superarlo.

Esattamente dopo dieci minuti, il record viene pareggiato. Il tutto nasce sempre da Allan, che allarga sulla destra servendo Elseid Hysaj. L’albanese crossa sul primo palo, dove Higuaín ha già aggredito la profondità col classico movimento letale. Tocco neanche troppo forte e palla indirizzata sul fondo della rete, dalla parte opposta. Stavolta l’argentino esulta e corre verso la bandierina del calcio d’angolo con le braccia aperte. I difensori del Frosinone alzano le loro per chiedere fuorigioco, ma il gol è convalidato. Dopo 66 anni in cui è parso irraggiungibile, l’argentino ha clamorosamente eguagliato il numero di marcature realizzate da Gunnar Nordhal nella Serie A 1949/1950.

Ma il lavoro deve essere ancora completato, e per farlo c’è bisogno di un gesto tecnico folle. Passano quasi altri dieci minuti e arriva anche la prima e unica tripletta stagionale, proprio nel momento del bisogno. Higuaín segna la rete che infrange il record con una rovesciata dal limite dell’area di rigore. Siamo al 71’, Mertens punta un difensore avversario, esegue un paio di finte e palla la palla al Pipita, alzandola. Higuaín stoppa il pallone con il petto e decide di tentare l’acrobazia: colpisce di destro mentre si gira in volo e la traiettoria che ne deriva ha un effetto a scendere. Il tiro risulta piuttosto centrale, ma si abbassa con grande rapidità, gonfiando la rete. Il San Paolo esplode di gioia sotto al diluvio e abbraccia il suo fenomenale centravanti. L’esultanza è sfrenata: una corsa con le braccia larghe e poi un salto con il pugno alzato verso il cielo, inseguito dai compagni di squadra. Non esiste finale migliore, sembra che sia stato scritto apposta da qualcuno.

Alla fine del campionato sono 36 gol in 35 presenze, numeri da alieno. Verrà raggiunto da Ciro Immobile nella stagione 2019/2020, ma con 14 gol realizzati su calcio di rigore e un paio di presenze in più.

Nell’estate immediatamente successiva al record, Higuaín si è trasferito alla Juventus per 90 milioni di euro – all’epoca il colpo più costoso nella storia dei bianconeri. Nonostante questo controverso passaggio di mercato, che ha inevitabilmente compromesso il suo rapporto con i tifosi napoletani, la stagione 2015/2016 è rimasta scolpita indelebilmente nel cuore del tifo azzurro e di tutti gli appassionati. Un’annata che verrà per sempre ricordata come quella in cui Gonzalo Higuaín è entrato di diritto nella storia del calcio.

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