acquisti costosi calcio età

Gli acquisti più costosi di sempre, in ordine d’età

Curiosità Slider


17 anni: Jude Bellingham (Birmingham City ⇢ Borussia Dortmund)

Il trasferimento in Germania del giovanissimo Jude Bellingham rappresenta l’ennesimo movimento visionario da parte dei tedeschi, che hanno ritenuto una singola, ottima stagione in Championship, più che sufficiente. Con i suoi 25 milioni di euro, Bellingham è il non-maggiorenne più pagato di sempre e il suo passaggio ha ricordato molto quello di Marco Verratti dal Pescara al Paris Saint-Germain.

La cessione del giovane inglese però ha un altro risvolto: i soldi che il Birmingham ha incassato hanno permesso alla società di evitare il fallimento e quindi, nonostante l’unica stagione da professionista disputata, la sua maglia numero ventidue è stata ritirata, tra i rimbrotti dei tifosi che non lo considerano abbastanza iconico da meritare tale trattamento.

18 anni: Rodrygo (Santos ⇢ Real Madrid) e Vinícius Júnior (Flamengo ⇢ Real Madrid)
https://youtu.be/iZ6OHI9-vvc

L’acquisto dei due giovanissimi brasiliani per 45 milioni di euro l’uno è rimasto sospeso in un limbo di incertezza fino al termine della stagione 2021/2022, dove è stato finalmente possibile soppesare l’apporto dato dai due ragazzi alla strepitosa stagione del Real, culminata con la vittoria in Champions League. Prima di quel momento si è parlato spesso di abbaglio, di difficoltà di adattamento, anche di vera e propria cantonata da parte della dirigenza dei Blancos. Oggi bisogna ammettere che quei novanta milioni spesi sono invece solo la parte finale, l’ultima tranche di una serie di mosse che il Real ha effettuato in infrastrutture, scouting, facilities per i giocatori e costi per il personale: tutti tasselli fondamentali permettono di acquistare due giovani fenomeni, farli crescere e infine di godere delle loro giocate mentre trascinano la squadra sul tetto d’Europa.

Oltre alla cifra monstre per il trasferimento, l’arrivo in Spagna dei due giocatori brasiliani ha rilanciato l’intero movimento calcistico brasilano, configurando una nuova abitudine, ovvero quella di andare a investire sugli assi brasiliani in giovanissima età. Basta un dato per definire questo impatto: delle dieci più munifiche cessioni effettuate dai club brasiliani, cinque hanno riguardato giocatori di massimo diciotto anni e tutte e cinque sono arrivate dopo l’arrivo di Vinícius Júnior al Real Madrid, avvenuto nel 2018.

19 anni: Kylian Mbappé (Monaco ⇢ Paris Saint-Germain)

Forse il colpo più importante da parte della proprietà qatariota, che tra acquisto e primo rinnovo lo ha praticamente comprato due volte. Tuttavia, il giudizio sul rendimento di Mbappé a Parigi è oggettivamente insindacabile se consideriamo che ha già segnato oltre duecento reti. I 180 milioni di euro spesi per il suo cartellino sono più che ripagati. Il pericolo adesso è che alla luce delle ultime dichiarazioni del calciatore, il Paris Saint-Germain rischi addirittura di doverlo svendere o, peggio ancora, di perderlo a zero ed è oltremodo curioso considerare quanto i club siano ormai impotenti davanti alla volontà di un calciatore.

20 anni: Ousmane Dembélé (Borussia Dortmund ⇢ Barcellona)

La trattativa che ha portato Dembélé in blaugrana per 125 milioni di euro nel 2017 ha reso l’attaccante francese – in quel momento – il secondo giocatore più pagato di sempre, alle spalle di colui che andava a sostituire, Neymar. Le motivazioni alla base dell’acquisto non sono tanto da ricercare nei semplici numeri pre-Barcellona – 18 gol e 18 assist tra Ligue 1 e Bundesliga –, quanto nella straordinaria stagione 2016/2017, che lo ha visto protagonista in tutte le competizioni disputate dal BVB, con la ciliegina in Coppa di Germania: gol e assist alla corazzata Bayern Monaco in semifinale, facendo ammattire Lewandowski e compagni.

In Spagna Dembélé ha saltato 119 gare per infortuni vari, e nonostante il rinnovo nell’estate del 2022 e la rinascita con Xavi, il legame con il mondo Barcellona in tutti questi anni non è mai davvero esploso, con il francese che infatti cercherà fortuna con un ritorno in patria, al Paris Saint-Germain.

21 anni: Neymar (Santos ⇢ Barcellona)

Il suo acquisto nell’estate 2013 per 88 milioni di euro venne accolto in Europa con lo scetticismo che spesso circonda i giocatori svezzati oltre oceano oggetto di grandi investimenti. L’immagine che ci veniva restituita era quella di un adolescente col mullet che, nonostante i 70 gol e 35 assist con il Santos, era certamente un prospetto interessante, ma troppo “baller” e poco concreto per misurarsi con la scuola dei difensori europea. Aggiungiamoci anche l’indagine per evasione fiscale nata a seguito del trasferimento, che interessò non solo i due club ma anche alcuni fondi di speculazione, ed ecco che la frittata era praticamente già pronta. Fortunatamente oggi possiamo dire che tutti i dubbi sono stati smentiti e che Neymar ha già ampiamente preparato il suo scranno tra i giocatori più forti di sempre, seppur con una minima riserva: da quanto è atterrato a Parigi, non lo abbiamo più visto vincere un trofeo internazionale, tanto con il suo club quanto con la Nazionale brasiliana.

22 anni: Enzo Fernández (Benfica ⇢ Chelsea)

Freccia a sinistra e sorpasso con tanto di clacson: nel gennaio 2023, ancora ebbro della vittoria del Mondiale con la Nazionale argentina, Enzo Fernández supera Frenkie de Jong in questa classifica e per 121 milioni di euro diventa un nuovo giocatore del Chelsea – il calciatore più costoso nella storia dei Blues, il sesto più costoso della storia del calcio.

Classe 2001, nato a San Martín, cresce calcisticamente nel River Plate, che lo vende a peso d’oro al Benfica, dove inizia a farsi notare per il suo dinamismo nella zona nevralgica del campo. In Portogallo ci rimane – incredibilmente – solo sei mesi, quanto basta per farsi notare grazie a ottime prestazioni in Champions League, nel girone di ferro con Juventus, Paris Saint-Germain e Maccabi Haifa. Le sue quotazioni salgono in fretta mentre lui stacca un biglietto per il torrido Mondiale qatariota.

Il resto è di una rapidità disarmante: in Qatar entra dalla panchina nella gara d’esordio contro l’Arabia Saudita, collezionando il suo quarto gettone con la Nazionale maggiore, praticamente un novellino; nella gara successiva segna contro il Messico e da quel momento diventa un titolare inamovibile per la squadra di Lionel Scaloni. La rassegna si conclude per lui sul gradino più alto del podio e il titolo di miglior giovane del torneo, quanto basta per avviare un estenuante braccio di ferro tra Benfica e Chelsea, conclusosi in favore degli inglesi.

23 anni: Paul Pogba (Juventus ⇢ Manchester United)

Ponderare questo trasferimento ora, dopo che Pogba è tornato alla Juventus a parametro zero, è un esercizio oltremodo curioso. Nell’agosto 2016, per 105 milioni di euro, i Red Devils hanno riportato a casa quello che solo due anni dopo è stato uno dei protagonisti della Francia campione del Mondo in Russia. Al netto di questo però il suo rientro in Inghilterra non è stato propriamente lieto: in termini puramente numerici Pogba ha vinto con lo United solo due trofei, l’Europa League e la Coppa di Lega nella stagione 2016/2017, sotto la guida di José Mourinho. Il fast forward delle sue stagioni ci restituisce un giocatore tormentato dagli infortuni, circondato da un cantiere sempre aperto e per questo in grado di far valere la sua classe solo fasi alterne. Nella prima stagione del suo ritorno in Italia, i problemi fisici lo hanno tenuto fuori per oltre duecento giorni. Solo nove presenze e poco più di 150’, non abbastanza per il giocatore che doveva prendere in mano la Juventus e riportarla in alto.

24 anni: Declan Rice (West Ham ⇢ Arsenal)

Anche questa telenovela ha avuto il suo lieto fine: per 116,6 milioni di euro, Declan Rice è diventato un nuovo giocatore dell’Arsenal, sorpassando Gareth Bale nella nostra speciale classifica. Ex capitano e bandiera del West Ham che con fatica era riuscito a trattenerlo nell’estate 2022, previa promessa di semaforo verde un anno dopo, finalmente Rice potrà comandare l’Arsenal dalla sua zolla di campo, dalla linea mediana entro cui sembra invalicabile.

Si è detto di tutto su Rice perché il suo trasferimento ai Gunners ha acceso i riflettori sulla sua vita. Quello che forse molti non ricordano o non hanno mai saputo, è che Rice è nato a Londra da genitori irlandesi, quindi calcisticamente gode del doppio passaporto. Fino al 2 giugno del 2018, infatti, Rice è stato a tutti gli effetti un giocatore dell’Irlanda: ha esordito in Under-16 nel 2015 e poi ha scalato tutte le rappresentative giovanili fino a raccogliere tre presenze in Nazionale maggiore, in altrettante gare amichevoli contro Turchia, Francia e Stati Uniti. Non è bastata la vittoria per 2-0 sugli statunitensi, la rete al novantesimo di Alan Judge non ha fatto cambiare idea al giovane Declan, che ha reso quella gara la sua ultima apparizione con l’Irlanda.