Le sfide tra Juventus e Roma sono da sempre uno degli appuntamenti più attesi del campionato di Serie A. Queste due squadre hanno spesso lottato per i vertici della classifica e sono state capaci di accendere gli animi di tifosi e addetti ai lavori grazie a una rivalità carica di storia, passione, polemiche e spettacolo. Dal 2000 ad oggi, le due compagini si sono affrontate decine di volte, dando vita a partite che hanno lasciato il segno per intensità, gol stupendi e ribaltoni clamorosi. In questo articolo ripercorriamo le dieci sfide più memorabili di questo millennio tra i bianconeri di Torino e i giallorossi di Roma.
Juventus-Roma 2-2 (06/05/2001)
di Luca Eliotro Palatini
La Roma di Fabio Capello si presenta al Delle Alpi, contro la Juventus di Carlo Ancelotti, per giocare quello che già alla vigilia si presentava come un match point decisivo per lo scudetto, dato il +6 in classifica dei capitolini sulla Vecchia Signora seconda. I bianconeri partono come meglio non potevano, segnando due gol in rapida successione nei primissimi minuti con Del Piero e Zidane. Sembrava si andasse verso l’inizio di un incubo giallorosso, di rivedere per l’ennesima volta una Roma che, come Icaro, si brucia per aver tentato di avvicinarsi al Sole, ma questo sentimento di disperazione viene spazzato via da un eroe insospettabile: Hidetoshi Nakata – che in quel momento aveva raccolto appena 441 minuti in quel campionato. Il giapponese entra al posto di Totti e al 76′ si inventa una conclusione da fuori area imparabile per Edwin van der Sar. Il pareggio romanista arriverà solo nel recupero, decisivo anche stavolta un tiro da fuori del nipponico, non così buono come il precedente, ma abbastanza da provocare la parata scomposta del portiere olandese, che permetterà a Vincenzo Montella di segnare a due passi con il tap-in vincente. La Roma mantiene così a debita distanza gli uomini di Ancelotti, avviandosi sempre più verso la conquista del terzo scudetto della propria storia.
Roma-Juventus 4-0 (08/02/2004)
di Luca Eliotro Palatini
Arrivati a febbraio, le due squadre si trovavano a pari punti in Serie A, e questa gara era vista come lo scontro decisivo per decretare la principale avversaria del Milan in chiave scudetto – rossoneri che poi stravinceranno il campionato. La partita viene immediatamente sbloccata dal nome meno sospettabile, Olivier Dacourt, che segna il suo primo gol in giallorosso con un potente tiro rasoterra sul quale Buffon non può nulla. Nel secondo tempo arriva il raddoppio quando Paolo Montero atterra in area Antonio Cassano, provocando un rigore poi magistralmente realizzato da capitan Francesco Totti. Pochi minuti dopo è ancora protagonista in negativo il difensore uruguaiano, che incassa il secondo giallo e da il là al dilagamento della Roma, con protagonista assoluto Fantantonio Cassano, autore di una doppietta: prima un tiro facile davanti all’estremo difensore, poi una girata di testa da bomber di razza. I bianconeri falliscono anche l’occasione del gol della bandiera, con Trezeguet che si fa parare il rigore da Ivan Pelizzoli. A fine partita ci sarà spazio anche per una provocazione che entrerà nella storia: Totti, rivolgendosi a un Igor Tudor che lo aveva maltrattato in partita, dirà: «Zitto, quattro e a casa», accompagnato dal gesto con la mano. La gara, terminata 4-0 per i giallorossi, è la peggiore sconfitta inflitta dalla Roma alla Juventus dal dopoguerra ad oggi.
Roma-Juventus 1-4 (21/03/2009)
di Alessandro Drago
La stagione si sta avviando alla conclusione quando Roma e Juventus si incontrano all’Olimpico, con due stati di forma e due umori molto diversi. I padroni di casa stanno vivendo un’annata piena di alti e bassi e si ritrovano al sesto posto, ben lontani dai fasti di quella precedente; i bianconeri sono invece secondi e arrivano nella Capitale forti di 4 vittorie consecutive. La gara si sblocca alla mezz’ora di gioco, quando Vincenzo Iaquinta, ben imbeccato da un giovane Sebastian Giovinco, scarica con forza il suo destro sul secondo palo. La squadra di Luciano Spalletti, pur essendo in difficoltà e orfana dei suoi giocatori migliori, ha un moto d’orgoglio e trova il pareggio a inizio ripresa grazie a un insolito gol di Simone Loria. La gioia giallorossa ha però vita breve: Iaquinta pochi minuti dopo trova la doppietta personale, insaccando di testa un cross dalla destra di Zdeněk Grygera, e poi si mette in proprio, offrendo un assist a Del Piero che non riesce a segnare il gol del 3-1 grazie ad un salvataggio di Riise. I bianconeri sono superiori, l’inerzia del match è dalla loro parte e trovano comunque la terza rete con Olof Mellberg, che di testa batte Doni. Il sigillo finale alla gara lo mette il subentrato Pavel Nedvěd, che pochi minuti dopo il suo ingresso in campo segna con un bellissimo tiro al volo da fuori area il terzultimo gol della sua carriera. Ironia della sorte, quella in casa della Roma sarà l’ultima vittoria sulla panchina della Juve del super tifoso romanista Claudio Ranieri, che non riuscirà più a ottenere i tre punti, venendo poi esonerato.
Roma-Juventus 1-3 (30/08/2009)
di Alessandro Drago
Agosto, seconda giornata di campionato, tempo di speranze e sogni di gloria. Roma-Juventus è il primo big match della stagione per due squadre rinnovate e con grandi ambizioni ai nastri di partenza. Ciro Ferrara ha iniziato benissimo la sua esperienza da allenatore e propone subito delle scelte forti: in panchina Camoranesi, Trezeguet e Del Piero, dal primo minuto spazio ai nuovi innesti Cannavaro, di ritorno dalla parentesi al Real Madrid, e i grandi colpi Felipe Melo e Diego. Saranno state le circa le 18:25, quando i tifosi juventini si sono illusi di aver trovato il nuovo fenomeno del calcio mondiale: la Roma è molto sbilanciata in avanti, Cassetti, ultimo uomo, sbaglia il controllo e si fa rubare il pallone da Diego, che si invola verso la porta romanista, scarta Riise e segna il gol del vantaggio con un esterno destro da far stropicciare gli occhi. Pensare una giocata del genere è tutt’altro che banale, figuriamoci farla davvero. La Roma è viva e trova il pareggio pochi minuti dopo con un’altra perla, stavolta di Daniele De Rossi, che dalla lunga distanza mette la palla dove Buffon non può arrivare. Il primo tempo si conclude con una grande occasione per parte, prima con Amauri e poi con Totti, ma nella ripresa i piemontesi prendono il largo. Ancora Amauri e Iaquinta fanno le prove generali del raddoppio, che arriva nuovamente con Diego: il brasiliano riceve al limite dell’area, disorienta il marcatore e segna il gol del 2-1. Compagnoni in telecronaca si sbilancia con un eloquente: «Un fenomemo all’Olimpico!», ma la storia non gli sarà amica. È il gol dell’altro nuovo acquisto brasiliano, Felipe Melo, a chiudere i conti con un mancino all’angolino basso. Un grande preludio per una Juve brasiliana che non ci sarà mai.
Juventus-Roma 1-2 (23/01/2010)
di Luca Eliotro Palatini
La prima Roma di Claudio Ranieri è nel periodo iniziale della rimonta in classifica che l’avrebbe portata qualche mese dopo a sognare lo scudetto; la Juventus di Ferrara sta vivendo una stagione molto complessa, con questa gara che era attesa come un crocevia importante per le sorti del tecnico napoletano – sarà infatti la sua ultima gara in Serie A con la Juve. Dopo un primo tempo senza troppi acumi, ci pensa Del Piero a sbloccare la partita con un colpo al volo da un angolo impossibile, trafiggendo l’incolpevole Júlio Sérgio. Quell’anno, però, la Roma si era più volte dimostrata immortale, e quella sera non fece eccezione: Rodrigo Taddei inganna con un dribbling Fabio Grosso, ottenendo un rigore per i giallorossi, trasformato poi perfettamente dal solito Francesco Totti, che sigla il suo primo gol a Torino contro la Vecchia Signora. Un quarto d’ora dopo arriva l’episodio che cambia definitivamente la gara: Perrotta lancia in profondità John Arne Riise, che anticipa l’uscita fuori area di Buffon, provocando il primo rosso in Serie A all’ex Parma. Al 93′ sarà sempre lo stesso asse a decidere la partita: il campione del mondo trova il norvegese con un cross geniale, Riise trafigge di testa il subentrato Alexander Manninger. La Roma completa la rimonta, proseguendo il proprio momento d’oro.
Roma-Juventus 1-0 (16/02/2013)
di Luca Eliotro Palatini
I capitolini stavano attraversando un’annata molto negativa: dopo l’esonero di Zdeněk Zeman, il nuovo allenatore Aurelio Andreazzoli non era stato capace di invertire subito la rotta, perdendo la sua prima partita contro la Sampdoria e facendo così arrivare i giallorossi a quota sei partite consecutive senza vittoria. La squadra di Antonio Conte, al contrario, viveva un momento super: viaggiava spedita verso il secondo scudetto consecutivo e sognava in grande dopo aver vinto 3-0 a Glasgow contro il Celtic in Champions League. Nonostante queste premesse, la Roma riesce a mettere sotto i torinesi per buona parte della gara. I capitolini riusciranno a trovare il vantaggio nella ripresa, all’ora di gioco, grazie a un missile terra-aria partito a 113 km/h dal piede di Francesco Totti. Uno dei gol più iconici della carriera del Capitano giallorosso, che permetterà alla Roma di vincere quella gara e a lui di raggiungere Giampiero Boniperti al quarto posto della classifica marcatori delle sfide tra Roma e Juventus.
Juventus-Roma 3-0 (05/01/2014)
di Alessandro Drago
Quando si pensa a Juve e Roma nella stagione 2013/2014, la testa va inesorabilmente al gol dell’ex di Osvaldo che gela l’Olimpico a tempo scaduto, fondamentale per il raggiungimento del record dei 102 punti, ma la partita d’andata è una vera e propria sfida scudetto, spartiacque di quell’annata. Gli uomini di Antonio Conte sono una realtà fortemente consolidata, ma la nuova Roma di Rudi Garcia esprime un calcio di alto livello, ha iniziato la stagione con 10 vittorie consecutive e vincendo a Torino andrebbe a -2 dai campioni in carica. Schierate entrambe con i migliori a disposizione, è la Roma a iniziare forte con due tentativi di Adem Ljajić e Miralem Pjanić, ma ad andare in vantaggio sono i padroni di casa: Stephan Lichtsteiner serve Carlos Tévez in area di rigore, il dieci si gira e in un fazzoletto appoggia d’esterno per l’accorrente Arturo Vidal, che realizza l’1-0. Il primo tempo vede una sequela di azioni da una parte e dall’altra che fanno pensare ad una partita equilibrata e dall’esito non scontato, ma ad inizio ripresa Leonardo Bonucci raddoppia i conti ribadendo in rete una punizione dalla sinistra di Andrea Pirlo. La Juventus inizia a prendere il largo e alla Roma saltano i nervi: De Rossi si fa espellere per un brutto fallo su Chiellini, e dalla punizione che ne nasce Leandro Castán si sostituisce a Morgan De Sanctis e con la mano blocca un pallone destinato a entrare in porta. Altra espulsione per la Roma e calcio di rigore per la Juventus, trasformato dal grande ex Mirko Vučinić per il 3-0 finale. Una grande dimostrazione di forza della squadra di Conte, che continuerà poi la sua marcia inesorabile verso il terzo titolo consecutivo.
Juventus-Roma 3-2 (05/10/2014)
di Alessandro Drago
Nella stagione 2014/2015 Juventus e Roma sono di nuovo le due squadre maggiormente accreditate per la vittoria finale del campionato e, allo scoccare della sesta giornata, sono in testa alla classifica a punteggio pieno. La partita, tesa fin dai primi minuti, vede i padroni di casa andare in vantaggio con un rigore di Tévez a spiazzare Lukasz Skorupski. Rudi Garcia viene espulso per proteste e regala in mondovisione la sua iconica sviolinata, ma la sua Roma, ferita ma non uccisa, e anzi caricata dalla situazione, trova prima il pareggio dagli undici metri con Totti e, poco dopo, addirittura il vantaggio con Juan Manuel Iturbe, oggetto del desiderio bianconero in estate. Nel finale del primo tempo Gervinho spreca l’occasione per chiudere i conti e a pochi secondi dal duplice fischio, l’arbitro fischia il secondo rigore per la Juve, trasformato ancora una volta da Tévez. Salvo per una traversa di Álvaro Morata, il secondo tempo non regala grandi emozioni, e il gol vittoria della Juve arriva un po’ a sorpresa a pochi giri d’orologio dalla fine. Cross dalla destra, respinta della difesa e tiro al volo di Leonardo Bonucci, che punisce nuovamente la Roma a distanza di pochi mesi dall’ultima volta. A conclusione di un match dai nervi a fil di pelle, c’è anche la doppia espulsione per Morata e Kōstas Manōlas, separati dal nuovo tecnico juventino Massimiliano Allegri, che a fine partita potrà fregiarsi della vittoria del primo di una lunga serie di big match sulla panchina bianconera.
Roma-Juventus 3-4 (09/01/2022)
di Alessandro Drago
La stagione 2021/2022 vede grandi cambiamenti per Juve e Roma: da un lato c’è il grande ritorno di Max Allegri, dall’altro l’arrivo dell’ex Inter José Mourinho. In campionato, però, le cose non vanno benissimo per entrambe, che arrivano alla sfida dell’Olimpico rispettivamente al quinto e al settimo posto in classifica e, dunque, con un’inerzia negativa da ribaltare. I ritmi sono subito forsennati ed è la Roma a trovare il vantaggio con un colpo di testa di Tammy Abraham, in grande spolvero nella sua prima stagione all’ombra del Colosseo. Pochi minuti dopo la Juve pareggia con un sinistro a giro di Paulo Dybala, che di lì a pochi mesi lascerà Torino per accasarsi proprio ai giallorossi. Sul risultato di 1-1 arriva un gravissimo infortunio: Federico Chiesa si rompe il crociato, ed è costretto alla sostituzione. Un’assenza pesante per la Juve, che ne risente anche nel corso della partita. La ripresa si apre infatti con due gol in rapida successione della Roma: prima Henrikh Mkhitaryan, poi Lorenzo Pellegrini con una splendida punizione. Giubilo Roma e notte fonda per una Juve, che sembra ormai al tappeto. Sembra, perché quello che succede tra il 70′ e il 77′ ha dell’incredibile. I bianconeri, rinvigoriti dall’ingresso in campo di Morata, accorciano le distanze con un colpo di testa di Manuel Locatelli, proprio su cross dello spagnolo. Ancora Morata si rende pericoloso in area con un tiro respinto da Smalling, Dejan Kulusevski è il più lesto ad arrivare sul pallone e pareggia i conti con il suo ultimo gol in bianconero. La Roma è alle corde e subisce la rimonta definitiva pochi secondi dopo: Weston McKennie vede la sovrapposizione di Mattia De Sciglio e lo serve con un colpo sotto, il terzino, sfruttando anche la spizzata non perfetta di Smalling, controlla il pallone e calcia forte sul primo palo. L’uomo più inatteso segna nel momento più importante. Se questo turbinio di emozioni non bastasse, la Roma ha l’occasione di pareggiare nel finale di partita con un calcio di rigore, ma dal dischetto l’ex Wojciech Szczęsny ipnotizza Pellegrini e regala alla Juve una vittoria epica, uno dei pochi raggi di luce dell’Allegri-bis.
Roma-Juventus 1-0 (05/03/2023)
di Luca Eliotro Palatini
La Roma del secondo anno di José Mourinho – tanto amata dai propri tifosi quanto odiata dagli avversari – arriva a questa sfida ridimensionata, dopo la brutta sconfitta a Cremona – la prima dei lombardi in A dal 1996. La Juventus di Allegri arrivava invece all’Olimpico dopo un mini-filotto di vittorie, ma indietro in classifica a causa dei punti di penalizzazione inflitti per il caso plusvalenze fittizie. La partita parte lenta e bloccata proprio come ci si aspettava, e non regala grandi emozioni fino a quando Gianluca Mancini, con una grande botta dal limite dell’area al 53′, sblocca la gara e spezza l’equilibrio che aveva regnato su essa. Da quel momento la Juventus si accende, colpendo due pali su palla inattiva, ma la capacità di saper soffrire stoicamente di quella Roma passerà alla storia come una delle sue migliori qualità, e infatti la banda di Mou non vacilla, resistendo agli assalti bianconeri fino al fischio finale. La Roma vincerà quella partita 1-0 e, in virtù del pareggio ottenuto allo Stadium all’andata, rimarrà imbattuta nelle due sfide di campionato contro la Vecchia Signora per la prima volta dopo 19 anni.
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